Dal 29 al 31 gennaio 2016 il Teatro Carcano ospita nuovamente a Milano gli straordinari Sonics che allietano il pubblico con il collaudato spettacolo “Duum”, fiaba del tempo presente per divertire grandi e piccini che ne traggono magia, entusiasmo e una spinta a non arrendersi mai e a cercare con costanza e determinazione di raggiungere ogni meta.
I Sonics sono una Compagnia nata nel 2001 e costituita da performer italiani che, saliti alla ribalta con la Cerimonia di Chiusura dei XX Giochi Olimpici di Torino nel 2006, si sono poi fatti conoscere in tutto il mondo in occasioni d’importanti eventi e manifestazioni a carattere internazionale.
Tra i loro cavalli di battaglia c’è Duum – spettacolo creato e diretto da Alessandro Pietrolini, con testi di Antonio Villella, costumi di Ileana Prudente e Irene Chiarle e luci ed effetti speciali di Monica Olivieri e Niki Casalboni – sostantivo che indica il rumore che accompagna l’agognato salto verso il mondo della luce da parte di un gruppo di uomini che vive nelle viscere della terra tra gallerie e cunicoli forse per sfuggire alla malvagità degli uomini.
Capitanati da un ingegnoso scienziato-architetto affaccendato a costruire anche attraverso astrusi calcoli matematici macchine volanti stravaganti e strampalate che permettano loro di raggiungere il mondo esterno, i giovani si esibiscono in rappresentazioni aereo-acrobatiche mozzafiato da cui emergono forte spirito di gruppo, armonioso affiatamento e notevole professionalità formata attraverso un impegnativo allenamento che permette di realizzare idee scaturite da una vivace intelligenza creativa.
Un mix di arte circense, ginnastica artistica e danza classica e contemporanea capace di esaltare e rasserenare in virtù dell’armonia poetica e dell’ordinata compostezza che emergono dai corpi che volteggiano illuminati da giochi di luce e da effetti speciali per dare corpo alla speranza di trovare ancora qualcosa di buono nel regno della luce.
Meritati quindi gli applausi a scena aperta e a fine spettacolo non solo per la bravura dei singoli professionisti, ma anche per la simpatia umana e per il divertente gioco di sedersi sul palco in attesa di vedere andare via il pubblico.