DUE @ Teatro dell'Orologio: Licia Lanera, la coppia ed il gioco al massacro

Se con ORGIA ( recentemente presentato al Teatro India) Licia Lanera si è confrontata con un testo di Pier Paolo Pasolini – scelta coraggiosa visto che la drammaturgia dell'artista e intellettuale friulano non è mai stata semplice ed Orgia in particolar modo è un testo un pò ostico, DUE è una creatura drammaturgica dei Fibre Parallele ( Licia Lanera e Riccardo Spagnulo). 

Uno spettacolo con un testo proprio presentato in tandem con uno spettacolo il cui testo è scritto da un grande scrittore potrebbe portare alcuni, volente e nolente, a fare dei confronti, se non sulla messa in scena (che non abbiamo visto), almeno sul piano drammaturgico. Farlo, sarebbe interessante per vedere che affinità può esserci sia nella scrittura di Licia Lanera e Pier Paolo Pasolini che nello scopo della loro scrittura. Ovviamente, l'analisi sarebbe piuttosto breve perché ci addentreremmo in sentieri impervi da cui non se ne uscirebbe tanto facilmente nell'ambito di una recensione.

Si può partire col dire che in entrambi i testi si affronta un rapporto uomo-donna sadomasochista in cui è apparentemente la donna il punto debole della coppia oltre a essere colei che mette in moto la tragedia di entrambi. Si può evidenziare che seppur in contesti storici diversi, la coppia è influenzata dal proprio bagaglio borghese e da una società che impone ruoli sociali stretti. Nel caso di DUE, i protagonista sono ingabbiati nel ruolo di coppia eterosessuale uomo/donna che deve fare i conti con l'omosessualità della parte maschile e la subordinazione di quella femminile al patriarcato.
Se ci soffermiamo sullo stile. Abbiamo quello Pasoliniano intriso di critica marxista e metafore, da cui spesso è diffcile venirne a capo e poi abbiamo la scrittura di Licia Lanera più essenziale e schietta (postmoderna. Figlia dell'epoca di internet e degli iphone). Ed è qui ( ovviamente) sulla modalità di scrittura che ci si discosta dalla fonte pasoliniana che a nostro avviso sembrerebbe una delle ispirazioni dell'autrice barese ( benché Due sia stato rappresentato molto prima di Orgia).

La messa in scena di DUE che da un punto di vista visivo è ottima. Una vasca al centro della scena, uno specchio sopra di essa, un pavimento coperto da un telo di plastica e dei sacchi di plastica contenenti del finto sangue che pendono dal soffitto del teatro. Se ne resta affascinati e disorientati. Quasi ci trovassimo in un magazzino abbandonato o in una camera di ospedale dove si effettuano macabre autopsie. 
Ancor più disorientante è l'interpretazione del Premio Ubu 2014, Licia Lanera, teatrale in maniera consapevole in certi momenti, volutamente macchietistica in altri, vera e autentica nei momenti di pathos maggiore. Sicuramente è un'interpretazione che colpisce e che può piacere molto o poco a secondo dei propri gusti personali, e a noi, personalmente, piace abbastanza.

Ritornando al testo, vero banco di prova dei Fibre Parallele, lo promuoviamo con un bel discreto. La storia è bella e viene affrontata da un punto di vista poco battuto in ambito teatrale ( quello della donna che non accetta l'omosessualità del compagno fino alle estreme conseguenze). La scrittura semplice tiene viva l'attenzione. Il problema è che a volte si tende a essere un pò troppo semplicistici e approssimativi, soprattutto nella parte finale.

Tra l'altro la scelta del finale tragico per come ci viene presentata la storia risulta prevedibile. Avremmo dunque preferito essere spiazzati fino alla fine, invece si è condotti in questo gioco al massacro con qualche scivolone e scelte drammaturgiche che sanno di già visto. 

Teatro dell'Orologio
SALA MORETTI – dal 20 al 22 gennaio 2017
venerdì e sabato ore 21.30 – domenica ore 18.30
durata_ 50 minuti
drammaturgia Riccardo Spagnulo e Licia Lanera
regia Licia Lanera
con Licia Lanera
produzione Fibre Parallele
Ph: Manuela Giusto

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