DUE PARTITE@Teatro Ambra Jovinelli: il mistero dei cambiamenti

Dal 12 al 29 novembre il Teatro Ambra Jovinelli ospita “DUE PARTITE”, uno dei testi più significativi e autentici degli ultimi anni, scritto da Cristina Comencini e rappresentato al Teatro Valle di Roma nel 2006, con la sua regia, ha poi girato l’Italia con consensi unanimi, nel 2009 c’è stata anche le versione cinematografica diretta da Enzo Monteleone. Nella versione teatrale il cast era: Margherita Buy, Marina Massironi, Valeria Milillo e Isabella Ferrari, quella cinematografica oltre a queste attrici aggiungeva anche Carolina Crescentini, Claudia Pandolfi, Paola Cortellesi e Alba Rohrwacher.

Quella in scena in questi giorni vede Giulia Bevilacqua, Paola Minaccioni, Giulia Michelini e Caterina Guzzanti, dirette da Paola Rota, già collaboratrice di Cristina Comencini. Il testo è noto, quattro donne della buona borghesia italiana negli anni ’60, si incontrano ogni giovedì nella casa di una di loro, per giocare a carte, ma più semplicemente hanno bisogno di parlarsi, raccontarsi e confrontare le loro vite, condite di doveri, dubbi e solitudini, mentre in una stanza attigua le figlie giocano a fare le signore. Si entra immediatamente nell’atmosfera leggera e statica di quegli anni, che vedeva la donna moglie e madre, non sempre soddisfatta del ruolo, ma ferma e agile nell’interpretarlo.

La scenografia che ruotando cambia epoca, coadiuvata dalle musiche e dalle attrici, è veramente intelligente e funzionale, e aiuta a restare dentro la storia senza distrazioni.
Dopo quarant’anni i tempi sono decisamente diversi, troviamo le figlie che giocavano a fare le signore, ormai adulte, professioniste affermate, con un lavoro stabile ma con una vita affettiva che è una metamorfosi continua. E la maternità? Sicuramente desiderata ma confusa.

Il famoso dilemma della donna e dei suoi cambiamenti nella storia del mondo chiaramente non è sciolto, a volte ci sembra tutto uguale, pregiudizi e convenzioni, ci tengono prigioniere, si alza la testa con fatica e con forza, ma come una frase ripetuta più volte nella piece “non se ne esce”. Le protagoniste nonostante precedute da quattro attrici straordinarie, sono uscite a testa alta da questa sfida, se sfida c’è stata, hanno raccontato una storia composta da otto storie, in cui ogni donna può ritrovare se stessa e la propria sfida quotidiana.


Note stampa

Dal 12 al 29 novembre, al Teatro Ambra Jovinelli, Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua portano in scena Due partite, per la regia di Paola Rota. A distanza di 10 anni, torna sul palcoscenico, in un nuovo allestimento, il fortunato ed emozionante testo di Cristina Comencini che ha conquistato il pubblico e la critica sia al teatro che al cinema.

Una commedia tutta al femminile che mette a confronto due generazioni di donne a distanza di 40 anni, in una raffinata costruzione drammaturgica che alterna momenti di comicità ad attimi di autentica commozione.

SINOSSI
Anni Sessanta, quattro donne giocano a carte in una casa. Ogni giovedì, da molti anni, si riuniscono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio…Portano con sé le loro bambine che giocano nella stanza accanto. Nessuna di loro lavora: fanno le madri, le mogli, si conoscono da molto tempo. Una di loro è incinta del primo bambino. Durante tutto il primo atto emergono storie e dettagli di esistenze parallele, che si intrecciano con toni sentimentali e comici, sullo sfondo delle tematiche esistenziali e sociali degli anni ’60. La prima parte dello spettacolo, dominata dal tema della maternità, si conclude con la nascita di una nuova creatura. Nel secondo atto, a distanza di 45 anni, quattro donne vestite di scuro arrivano alla spicciolata in un’altra casa, per partecipare ad un funerale. Capiamo che sono quelle bambine che nel primo atto giocavano nella stanza accanto. A poco a poco le colleghiamo una dopo l’altra alle madri. Qualche volta per rassomiglianza, qualche volta per assoluto contrasto. A differenza di loro lavorano tutte, sono più consapevoli, ma anche tanto stanche. Quasi due epoche allo specchio, due modi diversi di essere donne, alla ricerca di differenze e similitudini, nel tentativo di definire, oggi come ieri, la stessa identità femminile. Qualcosa che continua a sfuggire, così indefinibile da essere perennemente a rischio; una sorta di cosmica energia, di tenace follia, che non intende farsi disarmare, e che risorge sempre, inarrestabile, per assicurare nuova linfa vitale.

NOTE DI REGIA
Quattro donne, molto amiche tra loro, giocano a carte e parlano in un salotto. Si ritrovano liÌ€ ogni settimana. Nella stanza accanto le loro figlie giocano alle signore, si ritrovano anche loro ogni volta che si incontrano le loro madri. Nella seconda parte le quattro bambine sono diventate ormai delle donne che si vedono nella stessa casa e continuano quel dialogo, interrotto e infinito, sui temi fondanti dell’identitàÌ€ femminile. Sono le stesse attrici che avevamo visto interpretare il ruolo delle madri. Gli eventi che tengono unite queste donne, sono i piùÌ€ naturali e significativi dell’esistenza: la nascita e la morte. La conversazione procede tra di loro con un ritmo incalzante, tragico e comico al tempo stesso, e in questo flusso di pensieri e parole le loro identitàÌ€ si confondono e si riflettono in quelle delle loro madri, in una continua dinamica di fusione e opposizione, come in un gioco di specchi deformanti. La commedia lavora su diversi livelli, eÌ€ un meccanismo perfetto che alterna momenti di comicitàÌ€ a momenti di vera e propria commozione, ma quello che piuÌ€ mi colpisce eÌ€ un altro aspetto, fondamentale a teatro, che eÌ€ quello fantastico, fantasmatico. Le protagoniste di questa storia sono donne che si proiettano madri, madri che immaginano come saranno le loro figlie, figlie che hanno assunto, mangiato e digerito le proprie madri per farsi donne autonome, diverse, opposte, e sorprendentemente vicine. Queste bambine che non vediamo mai e il loro perenne struggimento della crescita sono l’anima di questa commedia.

TEATRO AMBRA JOVINELLI
Info 06 83082620 – 06 83082884 Via Guglielmo Pepe, 43 /47 Roma 00185
Spettacoli ore 21.00 – domenica ore 17.00 – Sabato 14 novembre pomeridiana ore 16,30

lunedì riposo 24-25 NOVEMBRE RIPOSO
Biglietti (compresa prevendita): da € 32,00 a € 17,00

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