DUE FRATELLI @ Teatro dell’Orologio: se l’amore trasborda

Continua all’Orologio il Focus dedicato ai vincitori del Premio Riccione/Tondelli, con un testo di Fausto Paravidino, “DUE FRATELLI” andato in scena il 9 e il 10 aprile, che ha un sottotitolo tra il serio e il faceto: “Tragedia da camera in 53 giorni”, e che si è aggiudicato la vittoria nel 1999. Il Prossimo appuntamento sarà dal 13 al 16 aprile sempre al Teatro Orologio con HOMICIDE HOUSE di Emanuele Aldrovrandi, che abbiamo recentemente intervistato su queste pagine

Presentato e prodotto dalla Compagnia piemontese under 35 “Mulino ad Arte”, e con il sostegno della Fondazione Live Piemonte dal Vivo, Città di Orbassano, è un’opera tenera e violenta che parla d’amore, siamo nel 1998, e tre giovani, due fratelli e una ragazza incontrata per caso, condividono un claustrofobico appartamento le cui tinte scure ricordano gli anni ’70.

L’amore come si sa, domina le nostre vite, e se i rapporti sono sani, l’amore è bello, dolce, nutriente, soffice, colorato, musicale, vivo e creativo. Ma se è malato diventa appunto una tragedia, l’amore possesso tra i due fratelli, entrambi disturbati forse da due genitori che li hanno ingabbiati in un amore familiare blindato, è iperprotettivo, ma non è una protezione che aiuta a vivere meglio, bensì un sacchetto di cemento sulle spalle che appesantisce tutto anche le cose più semplici.
L’amore tra Lev, il fratello minore che sembra il più “normale”, ma che si capisce quasi subito essere vittima di una sua violenza interna che fa paura, ed Erika, iniziato giocosamente con una attrazione reciproca, vacilla perché le aspettative di lui vengono completamente disattese da lei, e da quel momento parte un viaggio senza ritorno. Boris, tenero ma di una fragilità infantile molto delicata, è sballottato dai cambiamenti umorale dei due e ne subisce le conseguenze in maniera nefasta. L’equilibrio già precario è compromesso, e nell’aria si avverte l’imminente tragedia che li sovrasta. Molto interessante è la violenza, che sempre di più incombe senza pietà, e come il controllo sfugga di mano, e le pulsioni più subdole ed efferate prendano inevitabilmente il sopravvento.
Daniele Ronco è un superlativo Boris, mentre Jacopo Trebbi riesce a dare a Lev quel tocco di pazzia surreale dalla quale non sei sicuro cosa aspettarti, Costanza Maria Frola gioca a fare la fatale, ma sotto quelle spoglie si avverte molto bene la stoffa dell’attrice capace di entrare in un personaggio complicato. Diretti con eleganza da Fausto Paravidino, in omaggio a Riccardo Bellandi che ci ha lasciato due anni fa, e al quale la compagnia ha dedicato lo spettacolo, la pièce si avvale anche delle musiche originali di Mattia Balboni che hanno lasciato il segno, della scenografia degna di nota di Lorenzo Rota, e della voce registrata di Laura Curino nella parte della mamma dei due fratelli.

Rappresentato in quadri, la storia tiene molto bene, tra paure, turbamenti e colpi al cuore, nonostante il tema trattato, alla fine si è contenti di averlo visto, è un valore aggiunto alla violenza di tutti i giorni.

Foto di Manuela Giusto tratte dalla Pagina FB del Teatro dell'Orologio

Contenuti

DUE FRATELLI

di Fausto Paravidino
con Costanza M. Frola, Jacopo Trebbi, Daniele Ronco e con la straordinaria partecipazione di Laura Curino regia Riccardo Bellandi
scenografia Lorenzo Rota
musiche originali Mattia Balboni 
disegno luci Federico Merula
produzione Mulino ad arte

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