DELIRIO DI UNA TRANS POPULISTA @ Teatri di Vita: rivendica i tuoi diritti, vota Trans!

Fino al 19 novembre è in scena DELIRIO DI UNA TRANS POPULISTA, lavoro ispirato ad un “pezzo” (come lei stessa lo definisce, Ein Stück) di Elfriede Jelinek, scrittrice e drammaturga austriaca, Premio Nobel 2004 per la letteratura. Prodotto da Teatri di Vita e diretto da Andrea Adriatico con l’accesa interpretazione di Eva Robin’s, Saverio Peschechera, Alberto Sarti e Stefano Toffanin. Musiche scene e costumi curati da Andrea Barberini.

E’ Eva Robin’s colei che incarna le parole della scrittrice con sferzanti toni propagandistici. “A nessuno viene veramente in mente di ribellarsi, un'impresa senza speranze”, parole amare che riecheggiano nel delirante dibattito tra una leader transgender e il suo alter ego, camuffato da voce fuoricampo trasmessa attraverso degli altoparlanti. Il messaggio è forte e chiaro: bisogna lottare per ciò che siamo ed imporci attraverso l’uso della parola, e non essere schiacciati dalle imposizioni della società, che tende a limarci secondo un modello convenzionale, rivendicando il diritto di essere se stessi. Ma non è semplice prendere coscienza di ciò se non attraverso l’utilizzo della parola, che spesso può rivelarsi un’arma a doppio taglio.

L’interpretazione di Eva, stile leadership totalitarista, si pone ai limiti dell’assurdo. L’ironico corteo d’entrata ti trasporta in un universo delirante guidato dalle riflessioni spasmodiche di una leader che non esita a comandare a bacchetta i suoi seguaci, ovvero uomini vestiti da scolarette assorti in un completo mutismo, apparentemente in stato catatonico, che eseguono esercizi ginnici in segno di sottomissione. Le scene sono intervallate da danze e canti dalle “tran(s)colarette” che, cercando il diretto coinvolgimento del pubblico, mutano la tensione della scena.

L’ambientazione è simbolicamente rurale, fieno disperso sulla scena, palcoscenico assente, tutto ciò ti permette di entrare in stretto contatto con gli attori. Gli oggetti di scena, non a caso utensili da lavoro campestre, richiamano una forte atmosfera politico-proletaria. Continue invasioni tra le file del pubblico attuate dai seguaci della leader, spezzano il dialogo dominante e pongono riflessioni sulle tematiche centrali dello spettacolo sfruttando l’interazione tra attore-spettatore. La musica ben studiata e calibrata si intreccia col carattere discorsivo della performance con effetti a volte stranianti come era solito utilizzare, anche con altri mezzi, il drammaturgo e regista tedesco Bertolt Brecht nel teatro AGIT-PROP (teatro di propaganda politica).

Ciò che emerge, è la messa a nudo dell’animo umano, la rivendicazione del proprio diritto letteralmente spogliato dal pregiudizio e represso nello strato più profondo della psiche umana. Bisogna prendere partito e dare adito alla voce interiore rivelando la nostra vera natura. “Vota trans, affidabili come la morte”.

Info:
“Delirio di una TRANS populista. Un pezzo dedicato a Elfriede Jelinek” di Andrea Adriatico,
con Eva Robin’s, Saverio Peschechera, Giovanni Santecchia, Stefano Toffanin; suono, scene e costumi di Andrea Barberini; cura di Daniela Cotti, Monica Nicoli, Saverio Peschechera, Alberto Sarti, Rabii Sakri; grafica di Albertina Lipari de Fonseca.

Una produzione Teatri di Vita in collaborazione con Festival Focus Jelinek e il sostegno di Comune di Bologna – settore cultura; Regione Emilia Romagna – servizio cultura; Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

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