Si è chiusa la settimana scorsa, la 12° edizione del VIE FESTIVAL con uno spettacolo toccante, intitolato: “DELIRIO BIZZARRO”. Lavoro armonico, di una dolcezza devastante, che non può che fare riflettere e colpire. L’opera, recentemente vincitrice del progetto “Forever Young” ( progetto di residenze artistiche, ideato dalla corte ospitale e rivolto a giovani compagnie professioniste italiane under 35), nasce della menti di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi.
Sul palco la storia di un centro di salute mentale “Il castello” e di due personaggi, né pazzi né sani: diversi ma simili, ironici, pungenti, teneri. Uno spettacolo delicato, “leggero come un macigno”, le storie di Mimmo e Sofia, dettate da una società che corre troppo veloce per loro, da una frenesia di fare e dalla voglia di una concisa leggerezza. Mimmo; aspetto da bambino, forte accento siculo, occhiali indagatori ed innocenza glaciale, interroga le stelle e, disconnesso con il presente, vive nel passato, a volte nel futuro. Tuttavia sembra che questo, più di tanto, non lo disturbi. Si trova lì per una delusione amorosa che, anche a causa di cure pesanti e sbagliate, lo aveva portato ad un esaurimento. Lei, Sofia, donna apparentemente risolta, in carriera, nel suo abito lungo verde, sembra integrata in una società veloce, due cellulari, due agende, impegnata a correre per non fermarsi a pensare. Questi due mondi paralleli, si incontrano in questo limbo di confine: un centro di salute mentale. Una stanza, per e da condividere, fatta di silenzi, di intensi sguardi e di dialoghi pronti ad esplodere in esperienze di vita vissuta.
I dialoghi sembrano provenire da vere esperienze avuti con pazienti, in strutture psichiatriche; ed allora anche la follia vuole i suoi applausi, per il sarcasmo, per gli sguardi dolci, per i pianti, per le urla, per l’esaurimento apparente, per le cure sbagliate, per la solitudine. Ed oggi, nella nostra società, una diagnosi è sufficiente per capire chi è sano e chi è malato, chi medico e chi paziente, chi certificante e chi certificato?
La drammaturgia originale, insieme ad un sceneggiatura semplice ed efficace, rende questo spettacolo, solo apparentemente leggero, di un’intensità e di un vigore importante; gli attori preparati e coinvolgenti, precisi nella loro profondità rendono giustizia ad un testo affatto semplice, un testo a sprazzi veloce ed incisivo, delicato e lento in altri punti, morbido e sagace che conquista e non stanca. Un “delirio bizzarro” coinvolgente, che ci fa intuire che, in fondo, i malati siamo tutti o forse nessuno.
Info:
DELIRIO BIZZARRO
di e con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
scene e costumi Cinzia Muscolino
scenotecnica Pierino Botto
disegno luci Roberto Bonaventura
aiuto regia Veronica Zito
collaborazione artistica Ivana Parisi, Simone Carullo, Giovanna La Maestra
e con la collaborazione del Centro Diurno di Salute Mentale “Il Camelot”, del Teatro Vittorio Emanuele e della “Casa del Con”
produzione Carullo-Minasi e La Corte Ospitale
Durata 1h
Prima assoluta