Sulla scena della danza Inequilibrio22 ha portato 3 spettacoli di grande impatto visivo ospitati nell’ambito del progetto internazionale in rete CROSSING THE SEA, un’azione che ha lo scopo di stabilire collaborazioni artistiche di lungo respiro tra l’Italia e i paesi del Medio e Lontano Oriente.
Davide Valrosso e Attakkalari Dance Company Bangalore (IT/IND) con A PEACEFUL, PEACEFUL PLACE hanno presentato un progetto di interconnessione artistica tra Italia e India. La scena nuda e brillantemente bianca segue l’incontro dei tre danzatori (una donna e due uomini) in nero che rappresentano l’incrociarsi di culture, ma anche di generi (il maschile, il femminile, il “new gender”). I movimenti che incrociano la floor dance contemporanea con le danze tradizionali indiane sono molto estetizzanti, si raggiunge un picco di grande approfondimento e intensità quando la danzatrice fa la cerimonia rituale dell’indossare il sari. La musica dal vivo riproduce i suoni delle campane tibetane e di altri strumenti tradizionali della cultura asiatica fondendosi poi in un concept musicale occidentale contemporaneo e liquefacendosi in rumore.
Le Goblin Party (KR), A SILVER KNIFE, nella scena spoglia e nera portano i movimenti, la danza, l’istinto, la ribellione, l’alienazione, ma anche il ritorno a se stesse di 4 danzatrici coreane che attraverso i loro corpi, i loro piedi con movimenti selvaggi in una perdita completa di se e di forma e in movimenti di una grazia estrema raccontano questo difficile incedere della femminilità tra la ribellione e la schiavitù delle arcaiche convenzioni sociali che si stringono e si appiccicano soffocandolo al corpo e all’anima della donna attraverso una grande ironia e sarcasmo. Certo ci si può divertire anche con il teatro che è metafora del mondo. Certo è una metafora che ti coglie alle spalle e ti sventra ridendo con il pugnale d’argento delle ballerine/donne coreane.
DANDANs Artgroup (KR), ‘BOTTARI : Movement 3’ in prima nazionale porta in scena il Bottari. Bottari è un fardello, un’espulsione, ma anche un modo di trasportare oggetti legandoli all’interno di un tessuto; è un modo di portare e sopportare anche la fatica di essere donna respirando la libertà dentro un nodo di costrizione. In una scena nuda, bianca la danzatrice coreana, vestita di un abito tradizionale, danza il suo respiro all’interno di un cerchio, suo unico luogo di movimento, trasportando con se il suo bottari. Pur in una costrizione assoluta la danzatrice trova la liberta’ assoluta e completa nella forma, stando nella forma con una grazia indelebile.
Nella stessa giornata è stato presentato da Attilio Scarpellini il progetto di Annamaria Ajmone/Industria Indipendente, ATTIKA, IL RESPIRO DEL MONDO, selezioni musicali a cura di Steve Pepe, Front de Cadeaux, Acchiappashpirt, Nastro, Industria Indipendente, Palm Wine, Benoise. Attika è un progetto nato all’interno del Festival Inequilibrio dall’incontro della danzatrice Annamaria Ajmone e Industria Indipendente ovvero Erika Z. Galli e Martina Ruggeri: Questo che avviene a Inequilibrio22 è il primo movimento di Attika: 3 paesaggi per 7 azioni. Si tratta di un progetto/contenitore infinito che attraverso azioni artistiche vuole indagare la natura naturale e innaturale, umana e extra-umana, ridefinendola attraverso l’occhio e i desideri del Contemporaneo. Attika si volge con attenzione verso il manifesto dello xenofemminismo dove tutto si mescola e le identità nette vengono espulse, vomitate, la natura stessa, espulsa dalla manipolazione dei corpi, ritorna continuamente. “E’ un’arte relazionale” che s’immette nel paesaggio non in modo violento, non è un’azione di tipo trasformativo: è un’azione degli spettatori – abitatori. Lo spazio e il tempo s’identificano. E’ un progetto infinito, un contenitore concettuale e artistico a cui diversi artisti partecipano e che si sono fatti un manifesto icastico del tutto simile alle avanguardie novecentesche. Il tema è appunto quello di un segno apocalittico visto attraverso l’angolazione della fine del mondo. L’azione è un’inclusione/intrusione nel mondo dell’altro che sia animale, cyborg, vegetale lasciandosi attraversare dai luoghi anche quelli dell’abominio industriale (le spiaggie bianche saranno uno dei tre luoghi delle performance). L’idea di Attika è nata nel festival di Inequilibrio, perché “è il festival piu in grado di raccogliere un’idea così anarchica e ribaltante perché è un bellissimo luogo di libertà” (Attilio Scarpellini). Lo xenofemminismo si ricollega a questa alienazione: si tratta di un collettivo di sette artiste per una politica per l’alienazione, nella visione di un annientamento del sistema binario che è possibile soprattutto attraverso il linguaggio perché la lingua è la rappresentazione dell’evoluzione sociale. Attika che si è sviluppata in tre luoghi: la pineta di Castello Pasquini, Villa La Scogliera, Le spiagge bianche (Lillatro) è il luogo metafisico del Festival. La pineta è il luogo dell’ascolto in una colonizzazione della natura col suono. Lo spettatore s’immerge in un’amaca e lascia lo spazio a una sensibilizzazione visiva e sonora che accade. Tutto diventa da qui percezione personale e silenzio. Attika è il “tentativo di ridefinire le relazioni tra tutte le forme di esistenza” che abitano questa nuova fine del mondo.
Infine per l’area danza CollettivO CineticO ha presentato HOW TO DESTROY YOUR DANCE, un manipolo di danzatori come i gamer di un video gioco on line con costumi e nomi da youtuber che seguono le istruzioni della voce guida che li porta a una gara dietro l’altra, a un gioco spietato fino alla punizione di chi ha perso. Lo spettatore è come se stesse dietro le quinte e vedesse svelata tutta la ritualità misteriosa e apotropaica del gioco teatrale tra riti antichi e contemporanei tra inglese e computer. La danza e il movimento sono completamente frammentati in una lentezza o accelerazione improponibili dove si perde ogni possibilità di definizione e la scena è disvelata con le luci in un piazzato fisso che svela tutto quello che c’è dietro uno spettacolo.
Focus Danza Korea – Indianell’ambito del progetto internazionale in rete Crossing the sea
A PEACEFUL, PEACEFUL PLACE
Davide Valrosso
coreografia e concept Davide Valrosso
in collaborazione con Arathy A.R., Nihatl Pash e Veer Nishad
musiche Demdik Stare – Null Results / Ǿ – Hikari / Flauti indiani e Campane Tibetane
A SILVER KNIFE
Goblin Party (Korea)
coreografia Jin ho Lim, Kyung min Ji
co-creazione/danzatori Sung eun Lim, Kyung gu Lee, Hyun min Ahn, Leon joo Lee
stage PD Jin woo KIM
design luci Seung ho LEE
drammaturgia Harim LEE
musiche Remi Klemensiewicz
con il supporto di Seoul Section of the Int’I Dance Council CID-UNESCO e Arts Council Korea
Compagnia Aerowaves Spring Forward 2018
‘BOTTARI : Movement 3’
DANDANs Artgroup (Korea)
coreografia Sunyoung Kim
musica Minsco Cho
Sponsored by Art Council Korea
cooperated by SIDance
ATTIKA, IL RESPIRO DEL MONDO
Annamaria Ajmone/Industria Indipendente
Go Attika!!Go!! presentazione di Attika con Attilio Scarpellini
Selezioni musicali, sincronie spaziali, manifesti ritmici a cura di Steve Pepe, Front De Cadeux, Acchiappashpirt, Nastro, Industria Indipendente, Palm Wine, Benoise
un progetto infinito di Annamaria Ajmone e Industria Indipendente
produzione Cab 008
con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), Regione Toscana, MiBAC e Comune di Firenze
HOW TO DESTROY YOUR DANCE
CollettivO CineticO
concept, regia, coreografia Francesca Pennini
drammaturgia, tecnica Angelo Pedroni
musica Wolfgang Amadeus Mozart reloaded
elaborazione sonora ricomposizioni musicali Simone Arganini
con il supporto di Inteatro Festival / MARCHE TEATRO
residenze artistiche Teatro Comunale di Ferrara
Festival Inequilibrio22
27 giugno 2019