CYRANO DE BERGERAC@Teatro Parioli: purezze di altri tempi

Dal all’8 novembre al Teatro Parioli, c’è un’altra versione del Cyrano de Bergerac, signore di nome e di fatto, che con le sue rime, parole e umanità senza tempo, ha entusiasmato e turbato molte generazioni, il suo desiderio di bellezza e libertà ha da sempre infiammato studenti di ogni età. Prodotto dal Teatro degli Incamminati e dalla Compagnia Gank, lo spettacolo diretto a quattro mani da Matteo Alfonso e da Carlo Sciaccaluga, percorre la nobile vita del nostro, raccontandoci la passione e l’amore puro e viscerale per la cugina Rossana.

La scenografia riesce con illuminata semplicità a rendere in maniera completa il fasto e l’essenzialità di quell’epoca (1640-1655), una grande pedana di legno, con una serie di aperture e porte variopinte, si aprono e si chiudono, e all’occorrenza possono essere un teatro, un forno, una piazza, un posto speciale dove incontrarsi e baciarsi, un convento, lo scenario di un duello e perfino di una guerra. Sul fondo un grande pannello che ricorda rocce e ghiaccio, che con il gioco di luci riesce a scaldare o a rendere gelido il palcoscenico e l’atmosfera. Ideata da Guido Fiorato che cura anche i bellissimi costumi, e coadiuvata dalle luci che sono di Sandro Sassi e dalle musiche di Andrea Nicolini. Insomma, tutto in funzione di questa storia d’amore e guerra che gli attori con eleganza e professionalità hanno portato in scena, Antonio Zavatteri è un energico poeta guerriero in cerca di assoluto e verità, mentre Alice Arcuri sa essere una trepida Rossana che stupisce per la sua forza e vulnerabilità. Si avverte la coesione della compagnia che tra una rima e una battuta di spada, scandisce i tempi reali congiunti a quelli emotivi.

Scritto nel 1897 da Edmond Rostand e tradotto da Mario Giobbe, questo testo è sempre attuale, racconta le palpitazioni di un eroe che non si sente tale, e che non solo non cerca facile protezione nei potenti, ma ne contrasta i voleri e i giochi. E sull’applauso si sciolgono pensieri e desideri di purezza, che Cyrano ci ha prepotentemente risvegliato.

Info

CYRANO DE BERGERAC
di Edmond Rostand traduzione di Mario Giobbe
con:
Antonio Zavatteri – Cyrano
Alberto Giusta – Conte De Guiche
Alice Arcuri – Rossana
Marco De Gaudio – Cristiano
Roberto Serpi – Le Bret
Cristiano Dessì – Lignière, un frate, un cadetto
Matteo Alfonso – Ragueneau
Lorenzo Terenzi – Il Visconte di Valvert, un cadetto
Sarah Pesca – Montfleury, la governante, Lisa, un cadetto, Suor
Marta
Davide Gagliardini – un ladro, un cuoco, un cadetto, un sacerdote

regia :Matteo Alfonso e Carlo Sciaccaluga
scene e costumi Guido Fiorato
luci Sandro Sussi
musiche Andrea Nicolini

promozione Paolo Zanchin
organizzazione Nadia Fauzia

Teatro Parioli Peppino De Filippo  
Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma
tel . 06 8073040
www.teatropariolipeppinodefilippo.it

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