COSTELLAZIONI @ Teatro Orologio: un Nick Payne in chiave realistica

Torna in scena fino al 20 novembre, sempre per la regia di Silvio Peroni, COSTELLAZIONI, il bel testo dell’autore inglese Nick Payne, già andato in scena al Teatro Brancaccino nel marzo scorso, e nel 2014 al Teatro Vascello con altri interpreti. La produzione è firmata da KHORA Teatro e vede in scena Aurora Peres e Jacopo Venturiero, due ottimi interpreti.

Si tratta di un’opera eccentrica per costruzione scenica, che racconta una storia di amore (dai risvolti tragici) in base alle logiche della fisica quantistica: due ragazzi di oggi, molto diversi fra loro (lei fisica, lui apicoltore) si incontrano, si innamorano, si lasciano e tutti questi passaggi vengono a noi esposti nelle fasi salienti, ripetendo le medesime battute di ogni momento (o variandole nel senso ) in base alle diverse possibilità che gli innumerevoli universi paralleli alternativi al nostro, permetterebbero.
Il testo è dunque un campo minato pericoloso, crea un meccanismo ripetitivo che potrebbe stancare il pubblico, ma non è questo il caso grazie alla regia (esperta sul testo) e alla recitazione incalzante (salvo in un momento centrale) dei due interpreti; recitazione che resta naturalistica e credibile, diversa da quella più televisiva che avevamo visto al Vascello (frutto forse della scelta dei due interpreti, Margot Sikabonyi ed Alessandro Tiberi), che pure non ci era dispiaciuta affatto nel suo maggiore pathos di fondo.

Quello che differenzia questa messa in scena dall’altra, ed è questo il punto di regia che vogliamo mettere a fuoco, è che nella versione del Vascello a nostro avviso, si avvertiva di più l’aspetto sentimentale del rapporto: la scelta dei momenti, l’interpretazione attoriale era volta a costruire un rapporto conflittuale e romantico-ideale anche negli sguardi e negli abbracci.

Qui, invece, la regia ha voluto concentrarsi sulla giocosità caratteriale di due figure (che non sono affatto comuni nel loro vissuto), costruendo un rapporto umano più realistico e vicino al nostro quotidiano, (forse lo avremmo voluto anche più "tenero") ma, attenzione, questa realisticità scherzosa dei due, se troppo accentuata come in alcuni passaggi (soprattutto con riferimento alla figura femminile), rischia di distogliere l’attenzione dal dramma di fondo che colpisce la coppia e che è il nucleo drammatico del testo, ciò che ne mette alla prova il rapporto romantico fra i due (che qui ci appare più sfocato).

Si smarrisce forse, in questa versione (una delle mille possibili versioni di COSTELLAZIONI!) quel sentimentalismo necessario per apprezzare di più l’evoluzione tragica di un amore inclinato dal destino, spesso avverso e che può colpire chiunque (o non colpirlo affatto in una diversa versione).

Un destino che ci aveva lasciato qualche lacrima al Vascello e qui solo un sospiro di sollievo per un finale alternativo “di speranza” per due persone che potrebbero essere nostri amici, ai quali vogliamo un gran bene, in qualsiasi mondo possibile.

Teatro Orologio fino al 20 novembre
COSTELLAZIONI
di Nick Payne
traduzione Noemi Abe
con Aurora Peres, Jacopo Venturiero
regia Silvio Peroni
produzione KHORA Teatro

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