Il Ghione ci accoglie tra luci e brusio di Teatro all'ombra di quel luminoso cupolone: si prepara all'attesa prima di COSI' E' SE VI PARE di Luigi Pirandello, in scena fino all'8 dicembre.
La scenografia appare disordinata, confusa e ci sembra un indizio immediato: è vita vera che si è sgretolata e adagiata sulla superficie come polvere. Intanto su quel pelo d'esistenza, si dimena l'uomo che pulisce, rassetta, tenta di estrarne il significato. Il nettare. Ma non è facile. C'è fatica.
Si affastellano giudizi e pregiudizi frettolosi dispensati senza aver veduto. Non c'è prova e neanche il movente. C'è solo sterile supposizione inzuppata d'ipocrisia. Sapere tuttavia diviene necessario. Presumere diviene la soluzione. Il gioco si complica perché non esiste una sola realtà: ognuno vede le cose a modo proprio. C'è curiosità famelica che Francesco Giuffrè enfatizza in regia quando chiede ai suoi attori di addentare iconici frutti succosi: sono le risposte che la signora Frola (Mariana Lorenzi) donerà ai suoi carnefici. Dettagli cavati a chi non era andato a confessare ma solo a fare la visita di cortesia ai vicini. Tutti si chiedono come mai la figlia non è mai uscita di casa. Viene indetto il processo verbale crudele e gli attori della causa sono loro stessi crudeli e bestiali. E' un banchetto e la signora Frola è la pietanza prediletta da condire col miele del perbenismo e divorare a morsi.
Anche in "Così è se vi pare": Pirandello semina tra le battute il seme della Follia che rimane in bocca ai personaggi e nelle orecchie del pubblico. Si dirà, infatti, che la signora Frola è pazza. E intanto ad ogni nuovo ingresso, ad ogni entrata: cadrà qualche detrito di umanità dall'alto sino alle tavole. Entra deciso e serafico il signor Ponza (Riccardo Polizzy Carbonelli) ed è subito un'altra realtà. L'altra versione; la campana dal suono diverso. Poi si torna a lucidare gli ottoni mentre la vita fa polvere da ogni poro. Ci sono detriti umani unti di saggezza intenti a svelare il mistero. Agazzi, il consigliere, non perde occasione per ricordare a tutti che «bisogna stare seduti», perché forse occorre stare bene puntati a terra mentre tutto il resto vola nel mare delle parole e verità eventuali.
Tutta la commedia gira intorno alla ricerca della verità. Ma come si può mai trovarla quando essa stessa muta assecondo di chi guarda i fatti con certi occhi o con altri oppure racconta i fatti con certe parole o con altre. Qui Pirandello scrive della maschera migliore: quella che gli altri ci mettono addosso. Pertanto la verità è così come vi pare…
Scenografia visionaria nello stile di Giuffrè che avevamo l'anno scorso recensito nel capolavoro di Dostoevskij: Le notti bianche. Ci sono mobili alla rinfusa che arredano lo spazio come detriti caduti. C'è un lampadario che scandisce il tempo ed infine si ferma a sincrono con il finale della messinscena. Uso sapiente delle luci.
Seduti di fronte a tanta avanguardia ci saremmo aspettati una recitazione più moderna, ma il contrasto è curioso e ci piace comunque.
Spettacolo da vedere.
Visto il 28 novembre 2019
Dal 28 novembre all’8 dicembre
COSI è SE VI PARE
di Luigi Pirandello
con Riccardo Polizzy Carbonelli, Marina Lorenzi, Martino Duane, Caterina Gramaglia, Riccardo Ballerini, Alessandra Scirdi, Marial Bajma Riva, Marco Usai
regia Francesco Giuffrè