COSA TI CUCINO, AMORE? @Villa Vogel: commedia al femminile tra ironia e black humor

“COSA TI CUCINO, AMORE?” è una commedia scritta e diretta da Linda Brunetta, portata in scena presso il cortile di Villa Vogel di Firenze gli scorsi 7 e 8 Settembre. E’ inserita all’interno di Avamposti Teatro Festival 2023, rassegna annuale promossa dal Teatro delle Donne. Al centro della scena, tre signore rimaste sole, interpretate da Caterina Casini, Maddalena Rizzi e Carlina Torta, si riuniscono per un’occasione speciale e amalgamano insieme gli ingredienti essenziali per rifiorire e costruirsi una vita felice, nonostante tutto.

La vicenda tragicomica di COSA TI CUCINO, AMORE?

Una scena di Cosa ti cucino, amore?
Maddalena Rizzi e Caterina Casini in COSA TI CUCINO, AMORE?

C’è un compleanno da festeggiare e una dura lettera da digerire. Silvia (Maddalena Rizzi) si ritrova di punto in bianco sola nella sua cucina di casa, mentre ancora stava pensando a come preparare una afrodisiaca zuppa di tartaruga per festeggiare insieme al marito Tito, con in mano le parole di lui che dicono di lasciarla senza troppe spiegazioni. Silvia legge la lettera in stato di shock, ancora in vestaglia, con gli occhi e la testa che roteano in modo robotico sulla musica a carillon di “Tanti auguri a te”. Che fare dunque? La casualità di una tipica richiesta tra vicine di casa porta Eleonora, la seconda protagonista (Caterina Casini), a bussare proprio nel momento giusto, dando modo a Silvia – che non vuole restare da sola ma non vuole nemmeno rivelare per orgoglio l’abbandono – di improvvisare un aperitivo di festeggiamenti a suon di musica, barchette al gorgonzola, vino e tagliatelle in modo da esorcizzare l’assenza del marito. Alla festa viene coinvolta anche l’ospite turca del B&B di Eleonora, Doga (Carlina Torta), dando materiale e ottimi spunti per battute ed equivoci, scambi culturali e frecciatine esilaranti. Approfittando di un momento di assenza, le due ospiti leggono di nascosto la lettera innescando uno scambio di battute per capire se Silvia già sa. Le tre donne non si conoscono e tuttavia percepiscono di avere bisogno l’una dell’altra, ruotano attorno al grande tavolo da cucina dove si confrontano, si scontrano ma soprattutto si capiscono e si confortano. Quando non le sarà più possibile nascondere la sua situazione, Silvia è costretta ad ammetterla alle sue nuove amiche, arrivando poi all’apice dello spettacolo nel momento in cui confessa la verità, finora celata anche allo spettatore. COSA TI CUCINO, AMORE è una commedia esilarante, con un totale cambio di registro tra inizio e fine, dove si impastano al tempo stesso ironia e black humor, il tutto magistralmente diretto in una sola ora di spettacolo.

La scenografia ed il rosso di COSA TI CUCINO, AMORE?

Lo spazio scenico che accoglie l’intera vicenda è la cucina della casa. Sul lato sinistro si scorge anche un piccolo salottino con tavolino e poltrona (disteso sopra anche il plaid di Tito) ed illuminato da una luce calda e rilassante. E’ però la cucina l’indiscussa protagonista della scena, così come protagonista è il colore rosso dell’arredamento. E’ universalmente riconosciuto che questo infatti sia il colore leitmotiv della passione, dell’amore ma anche delle pulsioni più estreme e degli istinti primordiali. Lo troviamo nella maggior parte dei mobili, nel mazzo di cinquanta rose, nel vestito di Eleonora, nel sangue del coltello. Agli occhi dello spettatore, la scena così costruita ha un effetto senza dubbio coerente con il contenuto perché la rende estremamente viva. D’altronde il rosso stesso è il colore scelto a simbolo della giornata contro la violenza sulle donne e sono loro, le tre donne adulte e sole insieme, ad essere protagoniste con le loro sofferenze e paure, ma anche con la loro incredibile forza di volersi liberare da prigioni matrimoniali o amori non corrisposti e rinascere, generando l’inizio di una nuova era.

Le scelte stilistiche di COSA TI CUCINO, AMORE?

Maddalena Rizzi, Caterina Casini e Carlina Torta in Cosa ti cucino, amore?
Una scena di COSA TI CUNICO, AMORE?

La regia di Linda Brunetta ha dato prova di essere accurata in tutti i dettagli. COSA TI CUCINO, AMORE? è un mix tra ironia, divertimento e sottile humor, e la cucina è il luogo perfetto dove impastare questi ingredienti. L’intero svolgimento prende le sembianze di una festa nella cucina di Silvia, seppur senza invitati ad eccezione delle altre due ospiti trovate per caso. Le scelte musicali lo confermano, a partire dal meraviglioso ingresso in scena della protagonista sulle note di Maracaibo, per poi proseguire con canzoni dal sapore internazionale (chi non ricorda Bongo Bong di Manu Chao) e momenti di danza del ventre tra una ricetta e l’altra da preparare. Tutti i problemi, anche quello di come poter nascondere un cadavere, si risolvono sempre ballando ed in effetti c’è una gran parte di verità in questo: il ballo è liberazione, catarsi, possibilità di farlo sempre ed in qualunque luogo, anche in una cucina, anche da soli. La recitazione delle tre attrici è ineccepibile: coordinatissime nei movimenti, nei gesti ed incredibilmente vere nel mettere in scena dinamiche tipicamente femminili come l’indossare un finto sorriso pur di non fare brutta figura (difficile ammettere di essere state abbandonate dal proprio marito) o scambiarsi sguardi di intesa all’occorrenza ed aiutarsi, anche se tra perfette sconosciute, perché è la solidarietà femminile ad abbattere barriere e stereotipi della società circostante. “Non bisogna arrendersi mai, è questa la forza delle donne” rassicura Doga, la più esperta.

Riflessioni conclusive su COSA TI CUCINO, AMORE?

Nonostante l’intera vicenda sia un tributo alla forza delle donne ed alla solidarietà che nasce spontanea anche tra sconosciute, la regia non ha però mancato di far emergere anche il lato debole della protagonista che decide sì di ribellarsi ad un matrimonio divenuto ormai monotono ma al tempo stesso resta incapace di ammettere il finto abbandono del marito alle sue due ospiti. La debolezza di Silvia emerge anche dal fatto che lei commette comunque un grave reato per tentare di liberarsi da un marito che in fin dei conti non è stato né violento né irrispettoso nei suoi confronti ma solo diventato un uomo troppo noioso. Questo fa riflettere su quanto ancora il giudizio della società abbia un peso non indifferente sulla vita e le scelte delle donne. La doppia natura di Silvia (forte ma anche molto debole) la rende un personaggio incredibilmente interessante e sicuramente funzionale alla ricetta dello spettacolo.

Visto a Cortile di Villa Vogel, Firenze il 07 settembre 2023 

COSA TI CUCINO, AMORE?

Di Linda Brunetta
Regia di Linda Brunetta
Con Caterina Casini, Maddalena Rizzi, Carlina Torta
Avamposti Teatro Festival
Teatro delle Donne

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF