Si è appena concluso il festival multidisciplinare di Drammaturgia e Performing Arts Contemporanei Scenari, gestito dal Teatrino dei Fondi di San Miniato in due diverse tranches. Una, dal 13 al 15 settembre, negli spazi scenici di San Miniato, l’altra, dal 19 al 22, nei luoghi deputati al teatro della vicina Fucecchio.
Il logo della manifestazione, un gomitolo multicolore aggrovigliato, è risultato veramente iconico, perché la rassegna ha giocato d’intreccio di varie fila e di vari generi del teatro giovane italiano. Ha aggrovigliato un filo vitale di danza – l’intenso Sin, della S. Dance Company, che nell’incedere ritmico del tango mostra tutte le declinazioni di un legame, e tutte le dinamiche di esso: Efecto Siam, di Colectivo Sin Par, restituzione della residenza artistica Time to move, spettacolo perturbante sull’unione fisica tra le persone, i fratelli siamesi Chang e Eng Bunker, per esempio, che diventa invece unione spirituale, legame viscerale che spesso si crea con progetti, idee, emozioni, uno splendido, infrangibile ‘tenersi per mano’: Oltre, di Lost Movement, uno spettacolo in cammino verso la ricerca del proprio limite, in relazione al corpo, alla mente, allo sguardo degli altri e del pubblico.
Un altro filo del gomitolo conduceva i giovani spettatori verso le esperienze gloriose del teatro ragazzi , fiore all’occhiello del Teatrino dei Fondi: Il chicco di grano, di Angelo Italiano e Sabrina Andreuccetti, regia di Enrico Falaschi, una favola tenera con pupazzi di Federico Biancalani, e Il pesciolino d’oro, tratto dall’omonima fiaba di Puskin, e messa in scena da attori, sempre con la regia di Falaschi. Interessante la linea di prosa del festival, che delineava una contemporaneità radicata nella giovane età dei vari interpreti. Fra questi, La Ribalta Teatro, un gruppo giovane e preparato che collabora da tempo col Teatrino col suo Settimo Continente, favola amara surreale e comica sull’isola di plastica che naviga sull’oceano e dove troveremmo, arrivandovi, tutto ciò che abbiamo perduto, come Astolfo sulla luna nel capolavoro di Ariosto.
Laura Piazza, insieme intensa interprete de La Via Crucis di Luzi e autrice de L’Acrobata dello Spirito. I quaderni inediti di Orazio Costa, edito da Titivillus e in questa occasione presentato al pubblico. Giovane e formidabile Alice Bachi, che dopo una formazione accademica al Piccolo Teatro e una gloriosa carriera che l’ha vista a fianco di attori celebri ha virato verso scelte più off e ha presentato qui Cajka 7050, una storia sulla prima cosmonauta che la vede unica interprete, bucare il palco e gli sguardi degli spettatori con la sua energia. E Marta Paganelli splendida in Mare giallo, restituzione di un’esperienza devastante in un campo Saharawi, e Collettivo Croma in Per un corpo molesto, tutti hanno contribuito ad una rassegna intensa per le fresche voci, i nuovi esperimenti e le tematiche che hanno tessuto davvero ‘contemporanei scenari’.
Ma lo spettacolo di punta, indubitabilmente, rimane L’Eccidio, prodotto dal Teatrino dei Fondi su regia di Enrico Falaschi, da un testo di Riccardo Cardellicchio adattato per il teatro da Andrea Mancini, interpretato da Alberto Ierardi, Marta Paganelli e Giorgio Vierda. L’episodio è degno di una tragedia greca: una strage: i tedeschi in ritirata infliggono un ultimo, terribile affondo, un colpo di coda micidiale che costa decine di morti: tutti civili, molte donne e bambini, che per unica colpa abitano in gronda di Padule. I tre attori, perfetti in una recitazione che sceglie un tono volutamente non passionale, efficacissimamente non coinvolto, in grado di far slittare il noi qui ora al livello dell’eternità, in una scenografia estremamente minimalista, fatta di cubi bianchi che diventano tutto, forniscono una testimonianza incisiva e terribile, e commovente proprio per il suo rifiuto di commuovere. I meravigliosi disegni dal vivo di Alessio Trillini non si limitano ad illustrare lo sfondo (lo fanno, talvolta, magnificamente, come nel momento in cui costruiscono il pagliaio dove il personaggio si nasconde per scampare la morte), diventano simbolo, epifania, una ricchezza visiva che serve veramente un’altra dimensione al testo scarno e duro, capace di improvvise aperture liriche mai a rischio di retorica. Lo spettacolo, pulito e crudele, si avvicina agli scopi dell’arte oraziana, giovando mentre fa male: ci parla di un mondo insensato (alcuni vivono, altri no, senza alcun motivo, solo il colpo di dadi del caso), di una violenza che sbotta e dilaga, di un passato prossimo che non dobbiamo dimenticare. Nel suo essere un teatro di memoria, un teatro radicato nella storia, è lo spettacolo che scolpisce lo scenario più contemporaneo possibile: uno scenario sciaguratamente eterno. Si ringrazia, dopo, la catarsi che questo momento teatrale ci offre: l’obbligo e la possibilità di non dimenticare.
SCENARI CONTEMPORANEI
Festival multidisciplinare di Performing Art
organizzato dal Teatrino dei Fondi
diretto da Enrico Falaschi
con il sostegno dei Comuni di San Miniato e Fucecchio, della Regione Toscana e Mibac, Città Metropolitana, Fondazione CR Firenze
13/15 settembre 2019, San Miniato
19/22 settembre 2019, Fucecchio
L’ECCIDIO
di Riccardo Cardellicchio
adattamento teatrale di Andrea Mancini
con Alberto Ierardi, Marta Paganelli e Giorgio Vierda
regia Enrico Falaschi
disegno dal vivo Alessio Trillini
scenografie Angelo Italiano, Marco Sacchetti
luci Nicolas Baggi
costumi Chiara Fontanella
una produzione Teatrino dei Fondi, con il sostegno di Regione Toscana, Mibac, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Fucecchio, con il supporto di Fondazione CR Firenze, UnicoopFirenze
Nuovo Teatro Pacini, Fucecchio
22 settembre 2019