CONTEMPORANEA FESTIVAL 19 @Prato: il mondo di oggi tra apollineo e dionisiaco

Concludiamo il nostro complesso reportage di Contemporanea19 lanciando lo sguardo oltre i confini nazionali per approfondire ciò che il teatro ispanico può offrire. Premiati con il leone d’argento alla Biennale di Venezia, Birdie della compagnia spagnola Agrupacion Señor Serrano e Bacchae della coreografa capoverdiana Marlene Monteiro Freitas hanno completato degnamente una rassegna di teatro contemporaneo che conferma l’impegno e la lungimiranza della Fondazione Teatro Metastasio di Prato. Per Vivere ai tempi del crollo, infatti, non serve guardarsi indietro a quando si stava, presumibilmente, meglio ma è necessario potenziare i segnali d’umanità che sono l’unica vera nostra prerogativa di forza.

A cura di Sonia Coppoli e Leonardo Favilli

Gli Agrupación Señor Serrano con Birdie hanno ideato uno spettacolo mediato dal multimediale e il corpo degli attori è usato solo come un input per accendere e usare le macchine in una continua ridefinizione della forma. Il pretesto, da cui parte lo spettacolo è il racconto della giornata di un fotografo, Josè Palazon, e da lì scopriamo un luogo/non luogo di contraddizione, Melilla, una città spagnola in Marocco. Attraverso la multimedialità è costruita una “macchina mitica” positiva e analitica sulla realtà della migrazione come vera essenza e identità dell’umanità. Si tratta di una narrazione mitica della storia dell’uomo attraverso le migrazioni che fa emergere il contrasto tra paura irrazionale e comprensione del mondo attraverso l’analisi del suo passato e della sua natura.

Birdie coinvolge lo spettatore attraverso riprese dal vivo, oggetti quotidiani, migliaia di miniature che rappresentano la storia dolorosa dell’umanità tra migrazioni di massa, guerre, disastri ambientali, stragi di uomini e animali, e tutto questo dialoga con il capolavoro di Hitchcock, gli “Uccelli”. Lo spettacolo/lezione fa emergere una passione civile che vuole riflettere su una società “a due dimensioni”, dove quella all’apparenza più povera vuole entrare nell’altra più ricca: due mondi confinanti e collassanti l’uno contro lìaltro. Attraverso la metafora della migrazione degli uccelli si parla delle migrazioni umane: l’uomo è sempre in movimento, si muove per il pianeta come gli uccelli. E così gli uccelli “migranti” diventano metafore delle nostre paure. Gli uccelli come lo straniero che migra fanno paura: gli esseri umani è opportuno che crescano nella consapevolezza e responsabilità della loro autentica e propria natura di migranti.

I mezzi tecnici, attraverso il continuo verso degli uccelli, il gioco di soldatini, la telecamera, il cinema, le proiezioni e la voce fuori campo, le riprese in diretta del microcosmo che vive sul palco, gli oggetti su di un tavolo, le pagine di giornali, la migrazione del rondone e la contingenza dei fatti umani, permettono un’analisi chirurgica all’apparenza oggettiva e a distanza che invece ottiene l’effetto di alimentare un’escalation emotiva nello spettatore. Gli attori come operatori di macchina, presentatori, registi, analisti delle parole e delle immagini coinvolgono il pubblico in un complesso processo tecnico multimediale, mentre una voce fuori campo (Simone Milsdochter) distaccata e coinvolta come un deus ex machina tira le fila e media i conflitti, dà un senso, analizza, fa la sintesi senza dare risposte ma strumenti di comprensione. E’ uno spettacolo didattico e di conoscenza anche sulla cultura dell’immagine che non va guardata banalmente e superficialmente ma va decifrata per comprendere che cosa nasconda, perché l’immagine può essere strumento di dominio delle masse e della mente individuale. Infatti la claustrofobia di una visione politica e sociale a una dimensione identitaria si confronta/scontra con la grandezza e la libertà del resto del pianeta come la migrazione dei rondoni che sono spinti all’andare, al vagare per il mondo, dall’istinto e dall’urgenza di sopravvivenza, dalla necessità della loro natura che è superiore e più forte delle barriere e dei confini mentali e materiali imposti dall’umanità. La visione del film di Hitchcock pone questa domanda: gli uccelli esistono o sono la metafora delle nostre paure? E’ un viaggio nella paura più grande dell’uomo che è quella degli altri e la sua irresponsabilità nei confronti dei suoi simili e della natura tutta. Lo spettacolo e la storia umana sono una rotazione senza fine e la pallina da golf diventa essa stessa metafora del mondo e nel mondo tutte le creature fanno il loro viaggio, la loro migrazione.

Anche in BACCHAE – Prelude to a purge di Marlene Monteiro Freitas affiora il conflitto o l’incontro tra razionale e irrazionale, ma con un punto di vista diverso, quello dionisiaco, energia vitale che mette l’essere umano in contatto con la sua identità creatrice, una forza traboccante che fuoriesce dai limiti. Nella lettura nietzschiana della Freitas, Dioniso ci permette di abbandonare la rassegnazione, abbracciandolo, e tramite la tragedia viene smontato quel tipo di visione superficiale dove al di sotto dell’apparenza del dominio di sé, c’è qualcosa di ctonio e raccapricciante, che continuamente viene nascosto e continuamente riaffiora. Il lavoro della Freitas analizza e e si sviluppa sul concetto di arte come rivelazione dove l’arte trae origine dalla lotta e dalla riconciliazione dei due impulsi contrastanti, apollineo e dionisiaco. E’ nella consapevolezza della sua essenza e dei suoi limiti che l’essere umano si ritrova nella quotidianità ad esperire il tragico e la Freitas ci riporta alla quotidianità con i banali oggetti della vita di tutti i giorni, che diventano magici e metaforici: pochi oggetti che nell’invasamento comico/tragico del ribaltamento carnevalesco si trasformano in altro per simboleggiare la condizione dell’uomo moderno costretto in una cultura della tecnica che lo tiene prigioniero. La tecnica si impone sull’uomo aiutandolo ma, al contempo, lo governa e lo intrappola. E’ una delle tante contraddizioni dell’esistenza. Ogni tragicità è fondata su un conflitto inconciliabile e la contraddizione è peculiarità della vita. Pertanto i corpi in un’orgia di movimenti anche contrastanti diventano il mezzo espressivo principale con suoni, colori, voci dove il caos viene ricreato continuamente. La coreografa usa la musica con una funzione essenziale, come nella tragedia greca dove il ritmo della musica corrispondeva esattamente a quello del verso. Privata però del verso la musica ricopre simbolicamente un doppio ruolo e lo spettatore può riempire quello spazio vuoto con i suoi versi di dolore, inscindibile legame tra espressione parlata e musicale dallo straordinario impatto emotivo. Il linguaggio è prettamente musicale e coreutico ma si riconoscono gli elementi narrativi della tragedia euripidea da cui la pièce si sfrena poi in un movimento scenico barocco, sontuoso e furiosamente scatenato dove le immagini classiche della tragedia di Euripide vengono ribaltate e rese con una creatività trasgressiva e eccessiva di un folle rito orgiastico, ricco, animalesco, trasgressivo in un eterno ribaltamento comico/tragico. E’ una danza sporca, una continua contaminazione di liquidi con un’uso del corpo dentro una ferocia come quella dell’atto sessuale. Non ci sono limiti perché non c’è limite all’interno dell’invasamento della mente e del corpo. Una contrapposizione di impulsi, quali la libertà e l’impossibilità ad effettuare determinate azioni. E’ per questo che la tragedia rappresenta il paradosso della vita umana: non c’e mai fine e la fine coincide continuamente con l’inizio. E’ un continuo ciclo che si ripete quanto si ripete la vita dell’uomo ed è in questa prospettiva che BACCHAE diventa catartico, perché ricrea il processo di distruzione/costruzione del singolo e dell’umanità che si ripete all’infinito.

Info

BIRDIE

creazione Àlex SerranoPau Palacios e Ferran Dordal
performance Àlex SerranoPau Palacios e David Muñiz
voce Simone Milsdochter
project manager Barbara Bloin
light design e videoprogramming Alberto Barberá
sound design e colonna sonora Roger Costa Vendrell
videocreazione Vicenç Viaplana
modelli in scala Saray Ledesma e Nuria Manzano
costumi Nuria Manzano
assistente alla produzione Marta Baran
consulente scientifica Irene Lapuente. La Mandarina de Newton
consulente del progetto Víctor Molina
consulente legale Cristina Soler
Management Art Republic.
una produzione di GREC 2016 Festival de BarcelonaAgrupación Señor SerranoFabrique de Théâtre – Service des Arts de la Scène de la Province de HainautFestival TNT – Terrassa Noves Tendències, Monty Kultuurfaktorij e Festival Konfrontacje Teatralne.
con il sostegno di Oficina de Cultura de la Embajada de España en BruselasDepartament de Cultura de la Generalitat de CatalunyaCentre International de Formation en Arts du Spectacle de BruxellesInstituto Nacional de las Artes Escénicas y la Música (INAEM)Institut Ramon Llull.

Teatro Fabbricone, 25 settembre 2019

BACCHAE – PRELUDE TO A PURGE

coreografia Marlene Monteiro Freitas
con Andreas Merk, Betty TchomangaCookieCláudio SilvaFlora DétrazGonçalo MarquesGuillaume Gardey de SoosJohannes KriegerLander PatrickMarlene Monteiro FreitasMiguel FilipeTomás MoitalYaw Tembe
luci e spazio Yannick Fouassier
suono Tiago Cerqueira
attrezzeria João Francisco FigueiraLuís Miguel Figueira
ricerca Marlene Monteiro FreitasJoão Francisco Figueira
produzione P.OR.K (Lisbon, PT) – Bruna AntonelliSandra Azevedo
distribuzione Key Performance (Stockholm, SE)
co-produzione TNDMII (Lisbon, PT)Kunstenfestivaldesarts (Brussels, BE)steirischer herbst festival (Graz, AT) & Alkantara (Lisbon, PT)

con il supporto di NXTSTP- Culture Programme of the European UnionNorrlandsOperan (Umeå, SE)Festival Montpellier Danse 2017 (Montpellier, FR)Bonlieu Scène nationale Annecy (Annecy, FR) & La Bâtie-Festival de Genève (Geneva, CH) in the framework of FEDER – programme Interreg France-Suisse 2014-2020; Teatro Municipal do Porto (Porto, PT); Le Cuvier – Centre de Développement Chorégraphique (Nouvelle-Aquitaine, FR); HAU Hebbel am Ufer (Berlin, DE); International Summer Festival Kampnagel (Hamburg, DE); Athens and Epidaurus Festival (Athens, GR); Münchner Kammerspiele (Munich, DE), Kurtheater Baden (Baden, CH); SPRING Performing Arts Festival (Utrecht, NL); Zürcher Theater Spektakel (Zurich, CH); Nouveau Théâtre de Montreuil – centre dramatique national (Montreuil, FR); Les Spectacles Vivants / Centre Pompidou (Paris, FR)
residenze di supporto Polo Cultural Gaivotas | Boavista (Lisbon, PT) ; O Espaço do Tempo (Montemor-o-Novo, PT); Montpellier Danse à l´Agora, cité internationale de la danse ; ICI – centre chorégraphique national Montpellier – Occitanie / Pyrénées-Méditerranée / Direction Christian Rizzo – dans le cadre du programme de résidence Par/ICI (Montpellier, FR)
ringraziamenti Cristina NevesAlain MicasBruno Coelho, Christophe JullianLouis Le RisbéManu ProtopopoffACCCA – Companhia Clara Andermatt (Lisbon, PT)ESMAE (Lisbon, PT)ESTC (Lisbon, PT)

Teatro Metastasio, 29 settembre 2019

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