In scena per la rassegna Schegge 2016 al Cubo Teatro di Torino l’12 e 13 dicembre lo spettacolo LA CONFESSIONE di e con Michele di Mauro. Un comizio è il luogo scenico messo in scena nel piccolo spazio del Cubo Teatro. Due leggii, un microfono, una pedana. Quasi una lettura scenica più che un monologo per quello che, come dice il titolo, il comizio lo trasforma in confessione.
Non serve nient’altro alla scena: i pochi oggetti citati, Michele Di Mauro e una serie di arredi sonori e musicali che sono molto più scenografia che accompagnamento e, sopra ogni cosa, un testo lucido, caustico, che mette in scena attraverso la bocca dell’attore una verità nuda e cruda, una confessione che in realtà traveste un potentissimo atto d’accusa.
Il dito di un acutissimo bambino che ci svela, non tanto che l’imperatore è nudo, ma che siamo noi quello che hanno preferito crederlo vestito.
Le singole parole che compongono il testo accurate e sezionate, in un meccanismo dove le sfumature possono diventare non importanti, ma fondamentali.
La presenza scenica, vivace, metamorfica di Di Mauro trasforma in dinamica un evento teatrale dall’altissimo rischio statico. Un crescendo che parte forse appena piano, per poi farsi travolgente. E anche flessibile, giocando e in qualche modo integrando il pubblico in scena.
A tratti un balletto, a volte una giostra, LA CONFESSIONE vi porta appresso in un percorso dove non viene fatto nessun nome fino al momento finale, creando una netta illusione, convincendovi vostro malgrado di stare a tutti gli effetti inseguendo un nome particolare, un nome specifico, per poi trovarvi spiazzati davanti ad una palese universalità.
Si ride, si sorride, si scopre e ci si fa anche un po' male.
Mai didascalico, mai retorico, la piece è un esame schietto è ottimamente condotto. Uno spettacolo e un testo necessari, la cui unica delusione sarà quella di conoscere quanto siano limitate al momento il numero delle sue repliche.
In CONFESSIONE un ex presidente parla al suo popolo dicendo tutto quello che non ha voluto, potuto, o saputo dire durante il suo mandato. L’ex presidente si rivolge al pubblico come se si stesse rivolgendo alla corte di un tribunale popolare che lo deve giudicare. Lo spettatore si sentirà quindi letteralmente chiamato in causa, invitato a svolgere il compito che ogni evento teatrale implicitamente o esplicitamente gli richiede: l’esercizio dello spirito critico. In questo senso il teatro torna a essere politico: teatro per la polis, la comunità. Accompagnano Di Mauro i suoni di G.u.p. Alcaro – Premio Ubu 2014
La stagione SCHEGGE arriva alla sua VI edizione, ancora una volta una edizione che nasce da una passione ostinata e soprattutto, ancora una volta, da un animo combattente. Consapevoli che nei momenti di crisi la cultura viene relegata agli ultimi posti nella scala delle priorità siamo altrettanto convinti che oggi più che la cultura può e sappia renderci persone migliori. Cittadini migliori. Donne e uomini pensanti e non pecore a belare in un prato, felici solo di non essere sole.
7 spettacoli, come sempre in doppia replica sabato e domenica, da dicembre a maggio.
7 spettacoli scelti tra le migliori realtà italiane e tra le realtà giovani che si distinguono per l’urgenza del “dire” e non solo per la fatidica soglia non superata del 35° anno di età.Ancora una volta spettacoli che si immergono profondamente nel nostro tessuto sociale e nel nostro momento storico. Spettacoli che utilizzano linguaggi nuovi. Spettacoli di professionisti.
Info:
Dal 12/12/2015 al 13/12/2015
CONFESSIONE
Cubo Teatro, Via Pallavicino 35 -Torino