Abbiamo visto al Cubo Teatro COCK una schermaglia coinvolgente e attuale sulla crisi d’identità (e, incidentalmente, di genere).
Il palco, i quattro attori e una serie di serrati scambi: è tutto quello che serve al primo adattamento italiano dello spettacolo di Mike Bartlett per portarci dentro la vita di una coppia e nel pieno di una crisi d’identità.
Non ci sono oggetti, non ci sono scenografie, solo un testo frizzante, cinico, pungente e acuto, tipico della verve inglese, ottimamente adattato in italiano, e le capacità di quattro attori, che ne rendono piena giustizia. C’è una naturalezza, un’estrema normalità nelle performance di Jacopo Venturiero (qui la sua intervista sullo spettacolo), Fabrizio Falco (Premio Mastroianni 2012,Premio Ubu Under 35 2015), Sara Putignano e Enrico Di Troia, che non solo conferisce al testo un ritmo perfetto e funzionale, ma sopperisce qualsiasi “assenza” sul palco vuoto. Fin dal primo istante ci si trova a seguire i personaggi, ovunque siano, e a partecipare con loro, credendo e affidandoglisi completamente.
La messa in scena, fatta per lo più di posizioni sulla scena o dei momenti in cui queste cambiano per saltare da una situazione all’altra, sembra quasi seguire la strategia di una partita a scacchi. E in fondo altro non sono che duelli, qualche volta balletti, le situazioni che si alternano davanti a noi. Interessante anche il salto temporale della prima parte dello spettacolo, che ci permette di conoscere lo status quo della coppia e le fasi che fanno nascere il triangolo, mettendo in scena le diverse sfaccettature, cioè la natura delle due diverse realtà che vive e l'interpretazione che ne da' l’unico personaggio dotato di nome dello spettacolo, Jon.
L’elemento dell’omossessualità, inoltre, riesce a non circoscrivere o monopolizzare la forza dello spettacolo: c’è un gioco di ribaltamenti molto efficace (la coppia gay è lo status quo, la normalità, l’incontro etero l’anomalia, l’elemento straniante), ma il punto non è certo una questione di identità di genere, quanto quella di una persona che ha perso riferimenti e soprattutto la capacità di compiere scelte e assumersi la responsabilità della propria vita, adattandosi in un accezione estremamente passiva alla vita. Un tema decisamente attuale e portato avanti con un occhio acuto e un'ottima disanima emotiva.
Info:
COCK di Mike Bartlett (Traduzione Noemi Abe)
Regia di Silvio Peroni
con Sara Putignano, Fabrizio Falco (Premio Mastroianni 2012,Premio Ubu Under 35 2015) , Enrico Di Troia, Jacopo Venturiero