CLEO@Scena Sensibile: quante cicatrici nella storia di una puttana

La rassegna Scena Sensibile anima il Teatro Argot in un momento culturale dominato da episodi di violenza anche contro le donne. E le storie raccontate seguono i passi di donne “coraggiose”, che hanno voglia di combattere contro il pregiudizio maschile e della società tutta, donne diverse fra loro, donne anche discutibili, in grado però di mettersi in discussione.
E così è la CLEO riportata in scena da Susy Suarez l’11 giugno.

Una donna di strada sì ma non un oggetto, un essere umano piuttosto, con tutte le sue tristi fragilità, i suoi torbidi segreti, le sue sprezzanti verità, i suoi incolmabili vuoti. Arrestata da un poliziotto fintosi cliente, Cleo viene portata in un istituto dove, alla presenza di uno psicologo, cercherà di raccontarsi e spiegare come è arrivata a fare quella vita. La verità non sarà piacevole.

Il testo è illuminante, deciso, graffiante, non usa mezzi termini, alterna frasi secche e smorzate tratte dal linguaggio comune a riflessioni più ampie e introspettive, senza però mai perdere quella cifra realistica così ricercata in gesti e parole dall’attrice, aspetto questo centrale e premiante di tutto lo spettacolo.
Susy Suarez domina la scena restando sul palco per tutto lo spettacolo, in un crescendo emozionale costante, un flusso di coscienza che si gonfia di dettagli col passare del tempo. Pochi gli oggetti che accompagnano l’attrice sulla scena: una borsa, una scatola di ricordi, una sedia, una fotografia sbiadita, una sagoma di un uomo diverso da tutti gli altri alle sue spalle.
Molte sono invece le voci che Cleo richiama alla mente: la madre lontana e indifferente, l’amata sorella, alcuni uomini entrati e usciti dalla sua vita e anche i clienti con le loro manie.

La Cleo cui Susy Suarez dà vita è una donna vivace e piena di sé, apparentemente sicura, non una bambolina ma una persona vera, e tutti sono rapiti da lei, dal suo modo di parlare, dai suoi gesti, dai suoi racconti, a metà fra l’accattivante e il desolato. La recitazione è fresca, la capacità interpretativa notevole e credibile a livello espressivo e mimico. Simone Destriero che interviene in alcuni passaggi, interpretando anch’egli alcune figure maschili della vita di Cleo, ne interrompe spesso il flusso di coscienza e permette al monologo di variare toni ed intensità drammatica, dando così a Cleo la possibilità di riflettere su chi davvero sia, su quali siano le proprie aspirazioni e quale il suo futuro. E soprattutto quale sia la sua Verità.

E la Verità è racchiusa nelle storie di violenza domestica (tema quanto mai attuale e doloroso), nei rapporti genitoriali contraddittori e conflittuali e in una vita di stenti emotivi e cicatrici lasciate non solo dai clienti insofferenti, quanto proprio da quegli affetti dai quali proprio non te le saresti aspettate. E sono quelle le cicatrici che fanno più male a Cleo, che la rendono vera, che la rendono umana, che la rendono terribilmente sola.

Ecco quindi il pregio dello spettacolo: portarci tutti a riflettere, uomini e donne, sul fatto che dietro una desolazione c’è sempre una spiegazione, e spesso le scelte sbagliate di vita, qualunque esse siano, sono anche il frutto degli egoismi degli altri.
E così,Cleo anch’essa egoisticamente convinta della propria verità, quando troverà qualcuno interessato ad ascoltarla superando i propri pregiudizi, scoprirà un mondo di ragioni dentro se stessa per le quali è diventata quel che è, e forse per cambiare e diventare una persona migliore.

Info: 
11 giugno ore 21
CLEO – storia di una puttana
di e con Susy Suarez e  con Simone Destrero,
regia Paolo Orlandelli
 immagini Pier Paolo Cioeta

E prossimamente…

12 e 13 giugno – ore 21

A SCATOLA CHIUSA / Andante cantabile con slancio 
con Chiara Cardea e Silvia Mercuriati
regia Chiara Cardea

14 giugno ore 21 e ore 22,30
LE RINCHIUSE
di Elide La Vecchia
 con Mayil Georgi Nieto, Kalua Rodriguez
 e Ilenia Veronica Raimo
Regia Tiziana Bergamaschi

15 giugno ore 21,00
CELIA
regia Alessandra Cutolo
con Silvia Gallerano, Carmine Pater Noster, Marcello Fonte

18 giugno ore 21,00
FEROCIA
di Betta Cianchini
regia Gabriele Eleonori,
con Lucia Bendìa, Betta Cianchini, Elisabetta De Vito.

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