Tra il fiume impazzito di macchine del lungotevere e la fiumana di macchine fotografiche di turisti assiepati a Piazza Navona: c'è un piccolo Teatro. Il Tordinona, tanto caro a Mario Scaccia, offre due sale e due spettacoli. Noi di Gufetto siamo qui per assistere al debutto di Cinquina in scena fino al 19 del mese; scritto da Sara Calanna e G. M. Spinozzi con Armando Puccio, la stessa Sara Calanna, Silvia Lombardo, Donatella Palmieri, Roberta Russo ed Elvira Balzano. La regia è sempre di Calanna. 

Cinquina è la commedia della Follia normale, quella annidabile in ognuno di noi compresi quelli seduti nelle comode poltrone del Teatro. La protagonista è Domitilla, docente di letteratura in preda alla sua crisi esistenziale (additata come gnocca), la ricerca del luogo e la conferma che il mondo ruota indissolubilmente intorno a quell'ablativo assoluto che l'ha resa utile in questa effimera esistenza. L'etimologia come crociata contro tutto e tutti, e intanto il contorno si è fatto già fitto di personaggi folli ed ognuno per un verso proprio. Ci sono moci per pulire, vestiti intimi su corpi poco aggraziati, calze bucate, ali d'angelo: tutti ingredienti della pazzia latente che qui al contrario si svela in questa curiosa Tombola o meglio Cinquina, dato che non si va oltre. La pièce è surreale. L'umorismo acuto e intelligente: gli autori trovano buone occasioni per spolverare citazioni, personaggi epici e quella lingua morta che qui diviene sproloquio irriverente e divertente. 

Commedia divertente che non pretende d'avere una morale forte sul tema della pazzia e degli ospedali psichiatrici. Presenta al pubblico i suoi personaggi accomunati dalla follia. Non c'è scenografia, costumi e musiche. Solo gli attori. Emergono tra gli attori: Sara Calanna che comunque soffre del fatto che è anche regista, quindi a nostro avviso avrebbe potuto dare di più perché si percepisce la buona stoffa. Ci piace Roberta Russo, il suo angelico e demoniaco personaggio e l'uso costante delle controscene che non tutti gli altri attori mettono in pratica costante come deve essere. Camaleontico Armando Puccio, qui “seduttivo…” nelle vesti di donna barbuta. Gli altri attori, alla prima esperienza danno quello che possono ma arriva il divario tra chi ha consumato ore di palco e chi è acerbo come nel caso di Silvia Lombardo, Donatella Palmieri ed Elvira Balzano. Qualche sbavatura svela qualche prova di meno o magari solo l'emozione della prima. Spesso il ritmo è calante e le battute, argute e pungenti, si perdono ed è un serio peccato. 

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