CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? @ Arena del Sole: una sbronza teatrale

Fino al 27/02/2022 al Teatro Arena del Sole (Sala Leo de Berardinis) Antonio Latella ci ha accompagnato negli USA con “CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF?” testo di Edward Albee interpretato da Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni.

CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? Voci graffiate all’Arena del sole

L’atmosfera dell’arena del sole è calda e carica, ci sono un sacco di aspettative per questo spettacolo e la risacca è come un potente sciame che crea delle bolle d’aria calda per proteggersi dal freddo al di fuori delle mura del teatro.

Dopo essersi sistemati lo spettacolo inizia con questo canto balzante, che scoppia in strilli imprevisti e ogni tanto si abbandona a scivoloni e altre volte a dei vortici graffianti che annichiliscono gli altri suoni in sala. Questo canto dà l’impressione che stia per iniziare qualcosa di pericoloso e non vediamo l’ora che finisca perché tutto torni tranquillo ed al suo posto. Sonia Bergamasco apre magistralmente lo spettacolo con questo canto, quasi da perdere la voce, che subito ci ipnotizza e ci cattura nella rappresentazione.

Antonio Latella: scenografia senza via di fuga

Veniamo introdotti nell’appartamento dei due protagonisti della vicenda, George e Martha, che sono una coppia ormai avanti con gli anni, con un sacco di fratture e discussioni; verranno affiancati da una coppia più giovane, invitata da Martha a tarda notte, e ci sarà un confronto costante fino all’alba. L’ambiente è moderno ed accogliente ma le grosse tende verdi ci danno già un suggerimento per lo svolgimento dell’opera, dato che cingono l’aria perfettamente, come se non ci fosse via di fuga. L’unico punto che dà speranza di uscire da quella situazione è la porta alla destra del palco, che ha una piccola lampadina luminosissima, unico segno di speranza e luce di uscire da quella carneficina.

 

CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? Vinicio Marchioni e Sonia Bergamasco: lingue di serpente

Il linguaggio dell’opera è tagliente, i personaggi si lanciano continue frecciatine e si attaccano sulle proprie debolezze cercando disperatamente di umiliarsi reciprocamente davanti ai due ospiti, che rimarranno succubi di questi loro giochi sadici e finiranno anche loro col farsi male. È una grande sfida a chi più male l’altro che inizia tra George e Martha, ma poi si sposta tra i due uomini. I due si sfidano ed è una sfida d’odio e di segreti che vengono alla luce con battute e sentimenti di cortesia. Alla fine tutti provano risentimento nei confronti di tutti e godono nel fare del male, odio chiama odio e non si può fermare l’alta frequenza a cui viaggia.

Vinicio Marchioni con un abito elegante e degli occhiali spessi neri è un buon interprete, tuttavia ciò che all’inizio si nota è una reticenza nel andare dentro il personaggio, come una sorta di stordimento che lo fa diventare puramente esecutivo. 

Sonia Bergamasco fin da subito è dentro lo spettacolo, ha una forza straordinaria ed è vera dalla testa ai piedi, il pubblico crede ad ogni suo sentimento anche quando ricade nell’over acting.

Il cambio d’abito, dopo una prima fetta di spettacolo, è fondamentale per l’immersione nel personaggio, che appare eclettico ed eccentrico che, alterato dall’ubriachezza, prende in giro e attacca i personaggi. I movimenti con i tacchi che spesso toglie e rimette, appaiono molto credibili ma rischiano di essere ripetitivi visti da un occhio attento.

Chi ha paura di Virginia Woolf?: Simbolico, troppo simbolico

Verso la fine dello spettacolo, accade qualcosa che il pubblico non comprende a pieno. L’azione, che si stava svolgendo in un contesto normale e con regole che coincidono con la nostra umanità, viene stravolta usando elementi simbolici e onirici che paiono subito privi di senso (la seconda donna con una testa da coniglio, Martha che smonta il pianoforte, un passeggino che appare in retroscena) e che destabilizzano lo spettatore che non solo non riesce a comprendere ciò che succede sulla scena, ma che mette anche in dubbio ciò che ha visto prima. Risulta, difatti, molto prolissa la parte finale che allunga lo spettacolo, già abbastanza lungo, di qualche manciata di minuti.

CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? Sbronza teatrale all’arena del sole

Il collante dello spettacolo è l’alcool, che non ha un vero è proprio ruolo, ma è il motivo per cui tutta la vicenda sembra andare avanti; i personaggi non perdono occasione a farsi un drink e chiedono brandy, gin e altri alcolici ed è molto interessante vedere come più loro bevono, più la notte avanza, più effettivamente anche gli spettatori si sentono come loro: frastornati, con la testa appesantita, come fossero in un’ubriachezza stanca, ma sempre al limite dell’eccesso.

Sarà stato il teatro pieno, ma l’arena del sole si è vestita di una cappa di calore e mancanza di ossigeno che ha fatto uscire gli spettatori esattamente come in un post-sbornia.

 

 

Info:

di Edward Albee

traduzioneMonica Capuani

regiaAntonio Latella

conSonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Ludovico Fededegni, Paola Giannini

dramaturgLinda Dalisi

sceneAnnelisa Zaccheria

costumiGraziella Pepe

musiche e suonoFranco Visioli

luciSimone De Angelis

assistente al progetto artisticoBrunella Giolivo

assistente volontaria alla regiaGiulia Odetto

produzioneTeatro Stabile dell'Umbria

con il contributo speciale dellaFondazione Brunello e Federica Cucinelli

si ringrazia ilComune di Spoleto

foto di Brunella Giolivo

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