CALAPRANZI, in scena fino al 14 Febbraio al Teatro Studio Uno, sembra essere fatto a posta per chi ama gustare l’attesa, mentre la trama dello spettacolo viene svelata con avarizia dai suoi protagonisti, e insieme ad essa, le loro sorti. L'opera è stata scritta originariamente da Harold Pinter nel 1957 ed è originariamente intitolata “The Dumb Waiter”.
Sergio Brenna e Giuseppe Mortellitti interpretano Gus e Ben, due sicari, due uomini sconfitti e vuoti che attendono degli ordini, mentre il bunker che li ospita sembra assorbire la loro pazienza e infondere malessere. La stanza è semibuia, arredata solo da due letti, sporca e fredda, e l’unica relazione col mondo sembra un piccolo calapranzi che fa comunicare i due protagonisti con un misterioso ed incorporeo capo. Poche volte si fa riferimento a una cucina nascosta alla quale solo i personaggi hanno accesso e che probabilmente compone il retro di un locale, forse un bar. Il peso dell’attesa e della mancanza di sicurezza fa subito crollare i due interpreti che alternano a dialoghi senza senso momenti di lotta e scontro verbale semi-controllato.
La bellezza di questo spettacolo risiede anche nell’apparente nonsense che caratterizza quasi tutti i dialoghi fra i due attori, che fanno percepire bene allo spettatore la paura che li detta. La chiave dello spettacolo è la scenografia, curata da Simone Martino, che gioca un ruolo ben preciso ogni volta che interagisce con la voce, le espressioni e le movenze dei due protagonisti.
Infatti, lo spazio angusto nel quale sono immersi i due uomini rispecchia l’asfissia del loro lavoro, la paura e la violenza con la quale devono sempre confrontarsi e che spesso batte la loro fragilità di uomini. Le musiche, scelte da Francesco Leineri, guidano lo spettatore nei momenti di massima suspense, mentre l’attesa è rinforzata col silenzio.
Gli spettatori in sala sono rapiti e senza accorgersene iniziano, insieme agli attori, a cercare di sbrogliare l’attesa e disinnescare la paura e il disagio che cresce ed esplode nel finale. Di sicuro, il Calapranzi, non è uno spettacolo per deboli.
PROSSIMAMENTE AL Teatro Studio Uno
PETER PAN BEGINS
18-21 Febbraio
25-28 Febbraio
Giovedì-Sabato h21
Domenica h18
KIRKOS, KIRKES, KIRKE
18-21 FEBBRAIO
BIGLIETTO RIDOTTO a 8 euro prenotando come LETTORI DI GUFETTO al 3494356219- 3283546847
NOTE STAMPA
In scena al Teatro Studio Uno dall’11 al 14 febbraio 2016 “Calapranzi”, uno dei più testi più famosi tra i lavori del drammaturgo inglese Harold Pinter, riletto e interpretato da una coppia di talentuosi giovani attori, Sergio Brenna e Giuseppe Mortelliti (Miglior Solo Performance al San Diego Fringe Festival 2015 e vincitore delPremio Special off Roma Fringe Festival 2014 per “84 gradini”).
BIGLIETTO RIDOTTO a 8 euro prenotando come LETTORI DI GUFETTO al 3494356219- 3283546847
Rappresentato per la prima volta al Hampstead Theatre di Londra il 21 gennaio 1960 Il Calapranzi (The Dumb Waiter) è una commedia teatrale dai ritmi serrati, paradossali ed equivoci che vede protagonisti due sicari, Ben eGus, in attesa del loro prossimo incarico. Tutto si svolge in una stanza in un seminterrato. Due letti contro la parete del fondo scena. Tra i due letti, il vano del calapranzi, dal quale arriveranno incarichi irrealizzabili. Una porta che va in cucina e al gabinetto, a sinistra. Una porta che si apre sul corridoio, a destra. Forse niente di tutto questo. Ben e Gus sono da soli, si guardano, si parlano, decidono che fare l’uno dell’altro.
Ben e Gus potrebbero essere due esecutori che ricevono ordini con un ritardo irreale, due guerriglieri di una guerra già finita di cui sono gli ultimi ignari superstiti. Sono due facce della stessa medaglia, alla ricerca di altri sé o semplicemente di un altro. Incapaci di gestire la loro solitudine, Gus e Ben sono due satelliti che girano attorno a se stessi destinati a una collisione, nell'attesa spasmodica e logorante di un "segnale" da un mondo esterno che forse non c'è più o magari non c'è mai stato.
Una messa in scena semplice ed essenziale, curata dallo scenografo Simone Martino, descrive un ambiente desolato e claustrofobico, una stanza che prima ha plausibilmente vissuto momenti di forza e intraprendenza, ora piena di oggetti incompiuti, tentativi, silenzi da decifrare.
Il tempo è immobile, tutto si ferma, tutto diventa attesa. Le musiche originali del maestro Francesco Leineri enfatizzano e amplificano l’inquietudine e l’incertezza che dilania e tormenta i due, in un crescendo vibrante carico di tensione che tiene sospeso lo spettatore fino al colpo di scena finale.
Le indicazioni arrivano veramente dall'esterno? O i due stanno recitando la loro fine?
Info
CALAPRANZI di Harold Pinter
con Sergio Brenna e Giuseppe Mortelliti
traduzione Alessandra Serra
musiche originali Francesco Leineri
scenografia Simone Martino
Dall’ 11 al 14 Febbraio 2016 | Sala Teatro
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6
Ingr. 10 euro.
Giov – Ven ore 21.00, Sab e Dom. ore 18.00
PRENOTAZIONI http://j.mp/prenotaTS1
Per info: 3494356219- 3298027943
www.teatrostudiouno.com – info.teatrostudiouno@gmail.com
Ufficio Stampa: Eleonora Turco press.teatrostudiouno@gmail.com 329.80.279.43