SERVO DI SCENA @ Teatro Duse: Apertura di stagione

Dal 28 otobre fino al 30 al Teatro Duse lo spettacolo Servo di scena, apre la stagione di prosa. Da un testo di Ronald Harwood con la regia di Guglielmo Ferro e grandiosi interpreti della scena del teatro italiano (Maurizio Micheli, Lucia Poli, Roberta Lucca, Geppy Gleijeses) lo spettacolo riesce a catturare il fedele pubblico che popola il Teatro Duse di Bologna.

SERVO DI SCENA: DUSE STAGIONE 2022

La stagione dei teatri è alle porte! Un po’ per volta a Bologna si stanno riscaldando le poltrone, alcuni hanno già iniziato con l’apertura delle stagioni e il Duse non manca alla chiamata, anzi risponde con grandiosa partecipazione.
Servo di scena è una piccola chicca, uno spettacolo bello, lineare, rilassante per certi versi, che ci fa sentire a casa. Dopo l’estate si torna al Duse sempre con grandi aspettative, tutte ripagate. L’atmosfera della prima è calda, la biglietteria è affollata per il ritiro dei biglietti last minute, per gli accrediti stampa, per gli abbonati e per i biglietti comprati online. Le maschere distribuiscono i volantini all’entrata di tutta la stagione che si prospetta ricca di sorprese, una stagione insomma da non perdere! Il sorriso scintillante degli ansanti viene rubato appena inizia lo spettacolo, l’attenzione sale, lo spettacolo e la stagione del teatro Duse sono appena iniziate.

Ronald Hartwood: the dresser

Descrivere lo spettacolo The Dresser titolo originale de Servo di scena non è facile, si tratta di un testo molto complesso ma non tanto nella forma testuale o di prosa ma per quanto riguarda la messa in scena, che in questo caso è stata affrontata molto bene, le immagini erano chiarissime ed evocative e non c’era bisogno di spiegare nulla. La sapiente regia di Guglielmo Ferro è riuscita a dare al testo una grande dignità, forse tralasciando un po’ la tematica sociale. Appare infatti una messa in scena scarna per le tematiche sociali e politiche affrontate, il dramma si sposta sull’attore, sul fare l’attore e sull’essere alla fine della propria carriera e vita, meno che sul fatto di fare gli attori durante un periodo bellico.

Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli, Lucia Poli: il servo di scena

Siamo infatti nel 1940, in Inghilterra e un gruppo di vecchi attori fa di tutto per tirare su il morale degli inglesi, recitando il repertorio delle tragedie del bardo. La caratterizzazione dei personaggi è molto archetipica ma non ricade negli stereotipi, forse potremmo dire che alcuni tipi di ‘recitate’ risultavano un po’ vecchie, ma non possiamo dire che fossero cattivi attori e che ricadessero in stereotipi. La rosa di attori scelti per questo spettacolo è infatti molto interessante: abbiamo Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli e Lucia Poli come i tre protagonisti dell’opera che interpretano rispettivamente Sir Ronald, Norman e Milady.
Il testo gira intorno, quindi a questa compagnia ormai datata che porta Shakespeare nei teatri inglesi. Il capocomico (Gleijeses) è vanitoso e i suoi capricci hanno stancato tutti, capricci che ha sempre sentito il suo servo di scena, Norman (Maurizio Micheli), più che servo di scena lui è il suo tutto: segretario, consigliere, suggeritore, psicologo lo difende da tutto e da tutti, perché in fondo lui è la sua ragione di vita, il motivo del suo esistere.

Teatro duse: regia del servo di scena

Come già affermato sopra, il testo è stato trattato benissimo e rappresentato anche meglio. La compagnia sta rappresentando Re Lear dunque noi vediamo il dietro le quinte, ma non il prodotto finale, vediamo quello che c’è dietro, i dubbi, le partenze false, le tristezze, le stesse battute da anni ed anni, vediamo tutto quello che c’è di nascosto, quello che neppure gli attori sanno che c’è, perché c’è.
È la ballata del dubbio quella che vediamo all’inizio, la danza del ”lo spettacolo si farà o no?”, perché l’attore, troppo vecchio, non può sostenere una fatica di questo tipo, stando già male. È interessante vedere come la figura dell’attore principale sia simile, se non la medesima, a quella di Re Lear, entrambi condividono la pazzia e il finale tragico.
La pazzia quando l’attore preso da un ego teatrale, se ne infischia del suo fisico gracile e delle bombe in lontananza e va, tronfio a recitare l’ultima scena, con in braccio la bella Cordelia.
Nel finale, accade che, morto, lui lascia un testamento a tutti, ma proprio a tutti, tranne che al suo fidato amico Norman, che profondamente ferito appare uno Sganarello dopo la dipartita di Don Giovanni.

Servo di scena: dati artistici

GITIESSE ARTISTI RIUNITI DIRETTA DA GEPPY GLEIJESES IN COPRODUZIONE CON TEATRO STABILE DI CATANIA

Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli, Lucia Poli

di RONALD HARWOOD

traduzione MASOLINO D’AMICO

regia GUGLIELMO FERRO

costumi CHIARA DONATO

light designer LUIGI ASCIONE

musiche MASSIMILIANO PACE

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