È andato in scena al Teatro Duse, il 18 gennaio ‘Il fu Mattia Pascal’ dal romanzo di Luigi Pirandello. Sul palco Giorgio Marchesi, accompagnato dalle musiche dal vivo di Raffaele Toninelli entrambi diretti da Simonetta Solder. Il monologo spazia dal comico al drammatico, ma sarà riuscito a coinvolgere il pubblico e rendere degno un testo sacro come quello di Pirandello?

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Teatro duse: Pirandello
Il fu Mattia Pascal è un testo incredibile, enorme e influente nella nostra letteratura, testo già affrontato da moltissimi intrepreti, ma perché si sente la necessità di portare nuovamente in scena un testo del genere?
Perché Pirandello in questa veste può essere attuale? Perché questo testo? Qual è l’idea di regia? Cosa c’è dietro la recitazione e le musiche dal vivo? Ebbene, tutte queste domande avrebbe dovuto farsele la regista Simonetta Solder prima di avviare le prove, perché quello che è questo spettacolo è un ennesimo monologo stanco di un autore immortale immolato solo per permettere di vendere qualche biglietto in più.
Giorgio Marchesi recita Pirandello

Giorgio Marchesi è un bravo interprete, nulla da dire. Un’ottima concentrazione e buona esposizione, tuttavia è opinabile la scelta di suddetto attore per un monologo del genere, forse non è riuscito a pieno a restituire le atmosfere Pirandelliane per via del suo modo troppo spensierato di recitare. Sebbene sia anche questa una scelta registica, quella di alleggerire il testo rendendolo più ridanciano, il tutto risulta un po’ piatto, di servizio, senza quella nostalgia e quel pathos pirandelliano che restituisce il romanzo.
Vincenti gli intermezzi musicali, audaci e molto calzanti (quasi sempre) con tutto il resto. Nota di forte demerito va all’installazione video.
Durante la trasformazione da Mattia Pascal ad Adriano Meis viene proiettato un video un bel po’ datato, che strizza l’occhio ai giovani ma nasce già vecchio, fatto in cinque minuti con un gusto particolare per l’orrido.
Fu mattia Pascal: conclusioni
In conclusione, questo spettacolo è un tentativo maldestro di portare la gente a teatro, un monologo stanco, che non aggiunge nulla alle vecchie interpretazioni ed è fine a sé stesso, è quasi una lettura del romanzo pirandelliano, nulla a che vedere con uno spettacolo teatrale. Tenuto da Giorgio Marchesi molto bene, ma facilmente dimenticabile, un solito spettacolo digestivo, senza emozioni che si aggrappa a qualche fanatico pirandelliano o rievoca qualche ricordo liceale sul drammaturgo, ma nient’altro.
Dati artistici
COMPAGNIA TEATRO GHIONE
IL FU MATTIA PASCAL
Giorgio Marchesi
da LUIGI PIRANDELLO
musiche scritte ed eseguite dal vivo da RAFFAELE TONINELLI
adattamento GIORGIO MARCHESI
regia GIORGIO MARCHESI, SIMONETTA SOLDER
contributi video SIMONE SALVATORE
costumi DANIELE GELSI
audio FABRIZIO CIOCCOLINI
disegno luci LUCA PALMIERI
foto di scena TIZIANO IONTA
riprese video SIMONE VILLANI