GEPPETTO E GEPPETTO @ TEATRI DI VITA : L’AMORE COME PINOCCHIO

Tindaro Granata con la sua compagnia, riporta a Teatri di Vita, Geppetto e Geppetto, una formula d’amore diretta al cuore, per nulla scontata e che parla chiaro, senza mezzi termini di tematiche LGBT ancora attuali e per nulla stanche

A TEATRI DI VITA: Tindaro Granata

Lo spettacolo “Geppetto e Geppetto” portato in scena nel 2016, stesso anno nel quale vinse il Premio Ubu come miglior novità drammaturgica, viene rimesso in scena sul territorio bolognese a Teatri di Vita con un allestimento moderno ed essenziale, una recitazione umana, colma di passione e battute sagaci e sintesi. Tindaro riesce a delineare una storia senza ricadere nel banale, facendoti amare ogni singolo personaggio e la dubbiosa e povera sorte a cui vanno incontro.

Tindaro Granata e Paolo Li Volsi: Papà e papà

Geppetto e Geppetto” è la grande riflessione di una società che tenta di cambiare ma con i piedi di piombo, tenta di normalizzare ma mettendo in evidenza il problema, etichettando, bollando, come mettere una pecora nera in un gregge di pecore bianche e dire che è bianca.

Alcune scene sono specchio di chi crede di avere una mente aperta ma fallisce, sbaglia e inizia a mettere a disagio un ragazzino di una manciata di anni, visto diverso dagli altri perché ha due papà.

I dubbi di Amleto se avesse voluto un figlio con Orazio

Tony e Luca. Luca e Tony, sono questi i due personaggi della vicenda, i due amanti, Geppetto e Geppetto che cercano di costruire, di scalpellare con cura il loro pinocchio di legno, animato dall’utero in affitto di quella che potremmo definire come fata turchina.

Ci sono contrasti, cose che non vanno, pressioni familiari e soprattutto sociali, pare assurdo seguire la legge in Italia (in generale, ma nello specifico in quest’ambito), perché deve essere tutto così complesso, astruso, così giusto ma all’apparenza così moralmente innaturale, così pieno di dubbi, domande, che nessuno riesce a risolvere, nemmeno i veri padri perché i genitori sono quelli che ti crescono anche se biologicamente non ti hanno concepito, ma sarà vero? Per la scienza, infatti, e anche per le legge italiana, non sembra essere proprio così lineare.

Per tutto lo spettacolo i due protagonisti sono bombardati da dubbi e domande e di riflesso se le pone anche il pubblico, che dopo i primi minuti dello spettacolo già vuole un po’ di bene ai personaggi; i dubbi sono martellanti, costanti, un oceano di domande che fanno passare quelle di Amleto come piccole minuzie culinarie.

GEPPETTO E GEPPETTO: spaccato della società non vuol dire noioso

Tindaro analizza in maniera rigorosa e mai pedante l’argomento creando oscurità nel pubblico, pensare che uno spettacolo del genere sia ancora attuale, dopo più di cinque anni fa accapponare la pelle.

Geppetto e Geppetto non è uno spettacolo politico, non grida come fosse una folla arrabbiata e frustrata, non condanna, non aggredisce nessuna istituzione, non ringhia, ma mette in luce, ci fa vedere chiaro e soprattutto ci fa immedesimare in quello che potrebbe essere trovarsi di fronte al proprio figlio, guardarlo e sentire un’autorità dire: ‘Lo portiamo via, non è il tuo figlio biologico’.

Sebastian Herrera: Energia incredibile

Dopo la morte di Tony, Matteo rimane solo con quello che biologicamente non è il suo vero padre e subisce, con l’avanzare dell’età, una vera e propria crisi esistenziale.

Lui chi è? Quali sono le sue radici? Ha una madre, perché ha una madre, ma fondamentalmente è stata solo un mezzo, un’incubatrice umana, nessuno sa che faccia abbia l’altro, sono entrambi privi di ogni informazione, sanno che esistono, dunque si chiede Matteo, perché sto vivendo con quest’uomo che dice di essere mio padre solo perché mi ha cresciuto?

Una bestia, un mostro si scatena e i conflitti vengono a galla trasformando il palco e le luci in torbide acque grige come il centro d’un oceano in tempesta.

Sebastian Luque Herrera, che interpreta Matteo, riesce ad essere intensissimo e pieno di emozioni sia quando interpreta il ruolo del bambino sia quello dell’adolescente e quasi adulto, è uno che tiene testa anche a tutti gli altri attori dello spettacolo, che risultano sempre veri e poco recitati.

ESSERE GENITORE: TINDARO GRANATA

Si parla tanto di queste nuove famiglie ma l’intento del drammaturgo non si ferma assolutamente solo a questo, anzi riesce ad essere universale, parlano della famiglia di Tony, Luca e Matteo riesce a parlare di tutte le famiglie, analizza cosa vuol dire avere una famiglia, cosa vuol dire essere genitori ma anche cosa significa essere figli, cosa i figli chiedono, dicono e chiaramente, non dicono, tutto ciò che è nascosto, messo da parte viene portato allo scoperto.
“Se ci sarebbe più amore” Tindaro con una grammatica imperfetta ci regala il senso dello spettacolo in queste cinque parole. Se ci sarebbe più amore, le cose andrebbero diversamente, e forse è vero.


Questo testo è stato scritto dopo aver incontrato, discusso e ragionato, nei bar vicino casa e alla stazione centrale di Milano, insieme a persone alle quali ho rubato pensieri, dubbi, certezze, paure, stereotipi, dolcezze, comprensioni, rabbia, tolleranza, disinformazione, odio e amore e tante frasi e tante parole. Persone sul tram 15, dal Duomo allo Spazio Proxima Res e sul tram 5 che da casa mia porta alla Stazione Centrale. Persone per strada in via Budua, in via Lancetti, in viale Zara. Persone al parco giochi di piazzale Istria, dove le mamme e i papà portano i loro piccoli a giocare. Sul Freccia Rossa Milano/Napoli, su quello Milano/Roma e infine parlando dalle 23.30 alle 03.05 con la signora Concetta Procopio, sul bus di ritorno da Castrovillari, il 2 giugno

Tindaro Granata

scritto e diretto da Tindaro Granata

con Alessia Bellotto, Gabriele Brunelli, Tindaro Granata, Sebastian Luque Herrera, Paolo Li Volsi, Lucia Rea, Roberta Rosignoli
regista assistente Francesca Porrini

allestimento Margherita Baldoni

luci e suoni Cristiano Cramerotti

movimenti di scena Micaela Sapienza

coproduzione Teatro Nazionale di Genova, Proxima Res

con la collaborazione di Festival delle Colline Torinesi

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