di Francesca Lupo
All’Arena del Sole di Bologna ha inizio il prologo di Carne – focus di drammaturgia fisica che debutta con All about Adam – Indagine danzata sul maschile italiano diretto da Giuliano Scarpinato, in scena dal 19 al 21 ottobre.
Contenuti
Lucenti: «Alla ricerca di un nuovo teatro fisico popolare»

Integrata nella stagione 2023/2024, la curatela di Carne è opera della coreografa Michela Lucenti che si pone l’obiettivo di creare uno spazio dedicato all’ibridazione dei linguaggi, ad una regia che parta dalle possibilità del corpo. ERT produce ed ospita artisti più o meno giovani e noti al fine di sfatare il mito già da tempo decaduto di una separazione tra linguaggi e generi. Lo stesso Scarpinato proviene dalla prosa ma ha sempre posto particolare attenzione alla corporeità dei suoi interpreti e dei suoi progetti artistici. Proprio per All about Adam si affida alla consulenza del danzatore Alessandro Sciarroni e a Cristian Cucco, protagonista dell’assolo, che traduce con la sua tecnica e la sua ricerca la distruzione del prototipo maschile e della sua successiva ridefinizione.
all about adam: Tracce di un cammino diverso
Cucco è già in scena appena si aprono le porte. Immobile in piedi in fondo a destra del palco, indossa solo una giacca con le maniche che arrivano sino ai gomiti e dei pantaloni da completo neri. Si muove su un tappeto di cenere che si attacca ai pantaloni e alle scarpe degli spettatori. Giacomo Agnifili compone una traccia sonora in cui si alternano voci di uomini celebri, tra dichiarazioni più o meno edificanti, da Salvini a Borsellino. Cucco cade, spinto da mani invisibili, si rialza in segno di vittoria ma comunque viene di nuovo costretto ad infilarsi in bocca le dita unite della mano destra; una mascolinità opprimente che obbliga a tacere. Il flusso di grevi parole si interrompe: definita la polverosa eredità, ecco forse risorgere un nuovo maschio. Dopo un breve buio Cucco raggiunge i coni di luce che si alternano con movimenti molto più leggiadri ed armonici, liberi di ridefinire un maschile che non vuole esercitare alcun potere.

Adamo esiste ancora?
Lo spettacolo è ben accolto dal pubblico e ne segue un talk in presenza del regista-moderatore, Cucco e Agnifili. Si susseguono domande sulla decodificazione del linguaggio usato dagli artisti sulle quali Scarpinato sembra glissare ma non sempre è facile, come non lo è gestire una simile apertura dopo una performance che, come tutte ma in special modo di questo tipo, è in se stessa adatta per essere letta liberamente. Ne viene fuori una mancata educazione non solo alla visione ma in special modo a prodotti liminali come questo, così sembra ancora più urgente il lavoro di Lucenti con Carne. Oggi si cerca strenuamente di liberarsi dal concetto di genere seppur le ceneri su cui Cucco danza aleggino ancora e continuino a soffocare il ballerino stesso, gli spettatori in sala e l’umanità intera. Dato per assodato cosa il maschio apparentemente ripudi e rifugga della sua tradizione, cosa vuol dire esserlo adesso? E se fosse più urgente concedersi il diritto e rivendicare di essere semplicemente degli individui, liberi definitivamente?
Dati artistici
ideazione e regia Giuliano Scarpinato
con Cristian Cucco
ambiente sonoro, luci Giacomo Agnifili
consulenza alla drammaturgia della danza Alessandro Sciarroni
costume Federico Firoldi
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse progetto vincitore del bando di residenze Toscana Terra Accogliente (attraversamenti residenziali: Straligut Teatro – Siena, Giallomare Minimal Teatro – Empoli, centro di residenza della Toscana Armunia / Capotrave Kilowatt
si ringrazia Fattoria Vittadini
prologo – CARNE focus di drammaturgia fisica
nell’ambito di Teatro Arcobaleno