Dal 9 al 19 novembre al nuovo spazio di Off/Off Theatre andrà in scena BIRRE E RIVELAZIONI – atto unico in otto birre il mistero della virilità, i suoi sentimenti, le sue sfumature, le sue convenzioni. Tutto questo esce dalla penna di Laudadio in questo testo ricco di emozioni, riflessioni e risate
Nella birreria di Sergio, padre di Francesco diciottenne prossimo alla maturità, si presenta Marco, insegnante di italiano del ragazzo. Così iniziano questi otto quadri scanditi da altrettante birre dove si misureranno i due uomini. E lo faranno attraverso il “fil rouge” dei turbamenti dell’adolescente, figura solo evocata, protagonista suo malgrado e strumento di comunicazione fra i due: Sergio padre e Marco professore, le due facce della stessa medaglia di Francesco, uomini ai quali il giovane è legato da due sentimenti forti, ma diversi. Perché è di diversità che tratta il testo. Non una diversità morbosa, ma cognitiva, sentimentale, erotica e morale.
La drammaturgia è un perfetto ritratto del ruolo maschile contemporaneo che, detronizzato dal suo potere assolutista, ha da pochi decenni ribaltato le certezze dei nostri padri.
L’uomo moderno che riscopre una sfera paterna emotiva più attenta ai bisogni dei propri figli e partecipe della vita adolescenziale, ma è davvero così? Siamo davvero più attenti rispetto ai modelli patriarcali precedenti? Oppure siamo goffi papà a metà fra l’amico del cuore e il genitore, affrancati dai dettami che hanno formato dalla notte dei tempi generazioni di uomini e dai loro esempi da seguire? Queste alcune fra le molte domande che il testo mette all’attenzione dello spettatore. L’autore ci riesce in chiave leggera, senza preclusioni e soprattutto senza pregiudizi, con battute spassose, silenzi virili, schivando abilmente i noiosi e offensivi cliché sui maschi. Tutto questo per far incontrare due uomini agli antipodi che iniziano una strana amicizia grazie proprio alla nuova generazione che li attrae catturandoli nella nostalgia di una adolescenza dalla quale è difficile separarsi, la stessa che li fa sentire impreparati ad affrontare la maturità e le decisioni da prendere. La complessità del virile viene scandita da boccali di birra che disseta e scalda l’animo, liberandolo dal controllo, sciogliendo la lingua e aprendolo alle confidenze. Privo di orpelli, in marcata estetica mascolina, l’uomo è figura centrale e magnetica, di incerta collocazione sociale, qui rappresentato come generazione di passaggio fra il vecchio e il nuovo.
Laudadio riesce a trasportare in scena la battaglia generazionale senza la controparte giovanile, lasciando che questa venga risolta dagli adulti. Le domande sono proprio poste da loro: stiamo facendo un buon lavoro? Abbiamo sbagliato tutto? L’omosessualità e l’eterosessualità si incontrano e si abbracciano, giacché oltre al sesso, ai corpi, ai ruoli, sono legate dalle incertezze e dalle paure che sorpassano i pregiudizi, permettendo ai due uomini di sedersi ad un tavolo a bere una birra, interrogandosi e dandosi conforto a vicenda.
La scenografia di Barbara Bessi abbraccia il concetto stesso del testo. Mascolinizzando il palcoscenico con oggetti dalle forme rustiche: due scaffali pieni di bottiglie di birra delle più famose marche, due tavolini quadrati e sedie in legno scuro, dal sapore di noce invecchiato che crea atmosfera. Tony Laudadio in veste sia di regista che di attore, ha saputo orchestrare armoniosamente la messa in scena. Il suo professore è un uomo pacato, dall’accento settentrionale, un fuori sede, single e senza figli, dedito alla sua vocazione di insegnante e confidente dei suoi alunni, ma è anche un uomo che sa il fatto suo, capace di catturare l’attenzione del suo interlocutore (e del pubblico) misurando mimica e battute, con tempi comici gradevolissimi.
Il birraio di Andrea Renzi è un uomo sicuro di sé, ma padre impacciato. Sensuale e buffo, impersona magnificamente l’uomo contemporaneo. Genitore giovanile che crede di conoscere il proprio figlio, ma che in realtà ha stabilito le stesse distanze generazionali imposte dai nostri patriarchi. Si muove sul palco con grazia maschia e fa trattenere il fiato al pubblico quando allunga il silenzio prima di irrompere su di esso con una battuta esilarante. I due attori recitano in grande sinergia con la stessa complicità cameratesca che impregna il testo, grazie anche alle birre che i due personaggi si scolano e all’ascolto delle musiche di Simon & Garfunkel. Il popolare duo folk statunitense è la colonna sonora di questa pièce teatrale meravigliosa, con “Bridge Over Troubled Water”, “Mrs Robinson”, che si inserisce in tutta la messa in scena enfatizzando gli istanti, la recitazione, le luci e la storia stessa. Altrettanto fanno i suoni di sottofondo che con il tintinnio delicato del vetro dei boccali e il vociare sussurrato, teatralizzano lo spettacolo rafforzando l’immagine della birreria, ricreando un’ambientazione realistica e suggestiva.
Uno spettacolo da vedere, oggi più che mai, non tanto per capire gli uomini nelle loro sfaccettature, quanto più per ridere di loro con loro, per rivalutare i loro sforzi di trovare un posto nel mondo che hanno dominato per secoli e riconquistare quella sicurezza persa nelle battaglie di genere. Ci sono molti misteri nell’essere maschio, e BIRRE E RIVELAZIONI ne mostra alcuni, sorridendone. L’evoluzione sociale maschile ha preso in prestito le sembianze e le voci di Laudadio e di Renzi, due interpreti potrete applaudire all’Off/Off Theatre.
Info:
All’Off/Off Theatre
Dal 09 al 19 novembre 2017
Scritto e diretto da: Tony Laudadio
Interpreti: Andrea Renzi, Tony Laudadio
Direzione tecnica: Lello Becchimanzi
Suono: Daghi Rondanini
Scene e costumi: Barbara Bessi