Torna a Bologna, nello spazio dei Teatri di Vita, uno spettacolo amaro, forte, emozionante nella sua veridicità, BIGLIETTI DA CAMERE SEPARATE, tratto dal romanzo (Camere Separate, 1989) di Pier Vittorio Tondelli (scrittore e regista italiano scomparso prematuramente nel 1991) e rivisitato da un testo di una potenza devastante dal drammaturgo Andrea Adriatico (tra i più originali registi teatrali e cinematografici italiani).
Un copione bellissimo narrato a due voci.
Ed allora immaginate due camere separate, due cerchi di mattoni uno di fronte all’altro, due microfoni e loro (Stefano Toffanin, Alberto Baraghini) due ragazzi qualunque che si osservano, che si scrutano che si guardano e che ci guardano che si parlano e che ci parlano ognuno dalla propria camera, ognuno nella sua fragilità.
È una storia d’amore, che parla di sentimenti veri, un racconto triste raccontata con maestria da Thomas e Leo, amici, complici, compagni, amanti passionali uniti e separati da questo amore, da questa diversità nella concezione del loro amore: Thomas vorrebbe vivere Leo ogni giorno nella stessa casa, mentre Leo da lontano, dalla sua camera separata, spaventato dalla troppa vicinanza.
Gli attori sono vestiti con una camicia bianca e pantaloni neri ma ben presto, entrando nell’intimità della loro storia, rimango nudi, statuari di fronte al pubblico ed a loro stessi e lo spettacolo prende via come un nave che salpa dal porto, con una frugalità di parole ed ottime connessioni. La storia è struggente, uno sguardo in discoteca, un garofano rosso e scoppia la passione, una lotta sessuale, un bisogno carnale selvaggio che porta all’amore vero, vissuto in maniera diversa dai protagonisti, un amore fatto di distanza fatto di lettere, di valigie , di caldi abbracci e tanti arrivederci.
Poi la malattia, la morte di Thomas in quel letto di ospedale, martoriato dai farmaci che lo rendono irriconoscibile, morendo, Leo riconosce solo gli occhi neri di Thomas.
Ed allora non c’è spazio che allo strazio, al viaggio come fuga, alla solitudine come autodifesa di Leo, quella solitudine che impietosisce gli altri, quella sensazione di morte, di lasciarsi andare, quelle lenzuola bianche appese ad un cavo che collega le due stanze separate, il dolore della perdita; per poi dopo 4 anni in un pomeriggio a Montreal, vedendo un idrovolante volare, ritrovare una sorte di compimento , di pace , e finalmente ritrovarsi a salutare, anzi a dire addio a Thomas.
Bravi e preparati gli attori, profondi ed emozionanti le loro parole, si scambiano gli spazi in cui agiscono, si baciano, si sfiorano senza mai toccarsi mai del tutto, si spogliano con naturalezza come se fossero veramente nella loro camera, si muovono insieme in sintonia quasi perfetta.
Stupende e graffianti le musiche, di Massimo Zamboni cantate da Angela Baraldi, con cattiveria, urlate a tratti le parole, un inno di sofferenza gridato, un inno alla diversità, un inno alla cura.
Info:
BIGLIETTI DA CAMERE SEPARATE
di Andrea Adriatico basato sul romanzo di Pier Vittorio Tondelli
con
Alberto Baraghini in Camera 1
Stefano Toffanin in Camera 2
musiche originali di Massimo Zamboni
cantate da Angela Baraldi