Dopo più di trent’anni dal suo esordio torna in scena dal 7 al 12 marzo al Teatro della Pergola BENVENUTI IN CASA GORI, con la drammaturgia (insieme a Ugo Chiti), la regia e l’interpretazione di Alessandro Benvenuti. Un atto unico in cui il Benvenuti reintepreta tutti i personaggi del Natale della famiglia Gori, opera resa ancora più celebre dall’omonimo film del 1990.
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BENVENUTI IN CASA GORI: L’INTRAMONTABILE PRANZO DI NATALE

Lo spettacolo nasce per ricreare un tradizionalissimo pranzo di Natale in una qualsiasi famiglia toscana che nello specifico è composta da babbo Gino, mamma Adele, nonno Annibale, zio Italo e zia Bruna, il figlio Danilo con la fidanzata Cinzia, la nipote Serena col marito Luciano e la figlia Samantha. Ci viene narrata una storia, tanto che all’inizio ci vengono comunicati ambiente e personaggi, insomma come in una didascalia da fumetti. Lo spettacolo è suddiviso in due momenti: la sera della Vigilia e l’indomani. Con Benvenuti al centro arrivano anche gli invitati a casa Gori e si inizia a servire gli antipasti, i crostini toscani, e passando dai tortellini in brodo e dal lesso, si arriva all’arrosto con patate. Tutti gli anni i piatti sono gli stessi, così come lo sono i discorsi a tavola. Tra una portata e l’altra il dialogo è scandito dai vari personaggi che si ritrovano riuniti in un banale giorno di festa, ma il pranzo è molto di più: si aprono le discussioni, i malintesi, gli attriti dei protagonisti, il tutto condito con un sagace humor toscano, le cui battute sono un vero e proprio cult. Il punto di vista iniziale è quello di Adele, la padrona di casa, poi si passa come un vortice a tutti i personaggi che si scambiano continuamente la palla tra gag e riflessioni. Non manca infatti il momento dei pensieri, in cui la narrazione per un attimo si ferma ed è l’unico momento dove ognuno di essi non recita più la parte del parente ma può realmente esprimersi e raccontarsi sinceramente.
BENVENUTI IN CASA GORI: LA MAGIA DEL MONOLOGO A PIU’ VOCI
Alessandro Benvenuti riporta dopo anni il suo storico spettacolo così come è nato, come un monologo che però porta in scena tutti i protagonisti della famiglia Benvenuti. L’attore regista passa da un personaggio all’altro con una destrezza sorprendente: non è ancora chiusa l’ultima sillaba che già ha attaccato il discorso con il personaggio successivo. Il pubblico è incantato dalla prontezza con cui Benvenuti passa da un tipo all’altro: si perde qualche parola, ma riviviamo l’atmosfera realisticamente autentica del pranzo dei parenti, in cui spesso ci si parla sopra. Non è solo la velocità di parola, ma anche quella dei gesti che colpisce, come nonno Annibale che è caratterizzato dal tremolio alla mano o zio Libero che ogni volta si gira per dare un nocchino al nipote Danilo. In questo vortice è possibile comprendere il passaggio anche per il registro linguistico che cambia, come nel caso di Luciano che ha un modo di discorrere più forbito degli altri. I protagonisti sono delle macchiette che come in una frenetica danza si passano la palla del discorso, ognuno guarda la vita dal proprio e forse limitato punto di vista.

Le luci, curate da Maurizio Viani, sono quasi sempre al centro su Benvenuti, si smorzano solo nel momento centrale in cui tutto si ferma per dar voce ai pensieri degli attori, l’unico momento in cui la voce è registrata; e sono ad intermittenza quando la corrente sta per saltare per colpa del puntale cinese comprato da Gino.
Tutto è accompagnato dalle musiche originali di Patrizio Fariselli, le stesse presenti nel film, che ci ricordano, anche loro, l’atmosfera familiare.
BENVENUTI IN CASA GORI: UN LUOGO IN CUI RICONOSCERSI
Il pubblico in sala accoglie lo spettacolo con grande entusiasmo, sarà per un’antica affezione, sarà per il celebre film che l’ha reso un’opera nazionale, sarà per le gag dal sapore anni ’80 che ci ricorda un passato lontano eppure così vicino (“Te tu sei tutta grulla, il mercoledì c’è la Coppa Uefa”). O forse sarà perché tutti, dal menù ai personaggi, ritroviamo un pezzettino di quei pranzi di Natale di quando eravamo piccini, quando condividevamo la tavola con una miriade di parenti lontani. Chi di noi non ha avuto uno zio simpatico sempre con la battuta pronta, un nonno “buco torto”, un babbo burbero o ancora una zia patita di soap opera ed oroscopo? Probabilmente per la maggior parte del pubblico, giovane e meno giovane, vedere lo spettacolo è come rivivere quelle feste passate perciò non può non rimanere indifferente e non avere un moto di nostalgia per un’infanzia, una giovinezza e per un mondo maledettamente imperfetto di cui però abbiamo tutti tanta nostalgia.
Visto l’11 marzo 2023, Teatro della Pergola, Firenze
BENVENUTI IN CASA GORI
regia Alessandro Benvenuti
con Alessandro Benvenuti
drammaturgia Alessandro Benvenuti e Ugo Chiti
disegno luci Maurizio Viani
musiche originali Patrizio Fariselli
Una produzione Teatro della Toscana in collaborazione con Comune di Siena, Teatri di Siena