BELLA BESTIA @ Teatro Cantiere Florida: un breve ma intenso viaggio nel cuore delle donne

Francesca Sarteanesi e Luisa Bosi presentano Bella Bestia all’interno della rassegna Materia Prima 2020, ospitata dal Teatro Cantiere Florida di Firenze. Le autrici/attrici danno vita ad un dialogo confessionale tra due amiche che si ritrovano a raccontarsi le loro debolezze e le loro paure di quella fase di mezzo della vita che stanno vivendo. Un dialogo dai toni divertenti e dal ritmo sostenuto, coinvolgente fin dalla prima battuta, che riesce a trasmettere proprio per questo la verità delle sue parole. Poter partecipare allo spettacolo è stato emozionante ed il Teatro, scrupolosissimo nel garantire tutte le misure di sicurezza per il suo pubblico, ci ha accolti con una fiducia ed un calore commovente, riconfermando ancora una volta come quest’arte sia una delle più belle e necessarie all’animo umano.

Due semplici sdraio a fiori ed un’imponente statua raffigurante un cane nero attendono sul palco l’arrivo delle due protagoniste. Luci chiare ed intense illuminano Francesca Sarteanesi e Luisa Bosi che interpretano due donne single, due amiche intime mentre si confrontano sulle loro preoccupazioni nella fase più tendenzialmente delicata della vita, quell’età di mezzo in cui ci si sente ancora giovani ed assetate di libertà ma che allo stesso tempo ci ricorda che è giunto il momento di prendere delle direzioni precise per raggiungere un obiettivo di felicità.

Un pomeriggio di confessioni su come migliorare il proprio corpo per non perdere di femminilità, su come i rapporti uomo-donna siano diventati così strani per cui si riesce a provare meno imbarazzo sotto le coperte che durante una sera a cena, su come reagire di fronte ad una diagnosi spiazzante. La Bella Bestia è simbolicamente rappresentata dalla statua di un cane ed è tutto ciò che intimamente queste due protagoniste provano, rimuginano dentro di sé e che ad un certo momento non riescono più a trattenere. Le statue infatti si moltiplicano durante i cambi scena a luci spente quanto più le due amiche continuano a confrontarsi su temi così personali e delicati. Scelta interessante quella di usare una statua di un cane da guardia di colore nero e dall’espressione poco pacifica per rappresentare la Bestia, questo mix di delusione, tristezza e rancore che vive dentro ognuno di noi. Una Bestia che però allo stesso tempo è Bella perché ci ricorda che siamo vivi, umani e che abbiamo tutto il diritto di tirare fuori ciò che proviamo, anche a costo di far male con le parole. Perché in fondo è solo così che si può prendere consapevolezza dei propri bisogni ed andare avanti, selezionando chi ci sta intorno e circondandoci solo di chi vuole raccogliere questo grido di aiuto.

Come ci si deve comportare, per esempio, di fronte alla classica domanda come stai, se hai appena ricevuto la diagnosi di un tumore? Mentire e dire tutto okay perché si dà per scontato ormai che l’altra persona una risposta diversa non sia capace di gestirla? Come siamo giunti al punto che quasi non ci si possa più permettere di essere vere? Come siamo finiti in un mondo che ci sta disabituando drasticamente al contatto umano e sociale, con la scusa o meno di un virus?

Al contrario di ciò che ci si potrebbe immaginare, lo spettacolo riesce a smorzare la drammaticità di tali argomenti con una esplosiva dose di ironia.“Io c’ho un tumore” dice una – “E io c’ho una cena” risponde l’altra. Un botta e risposta continuo, come ad una partita di tennis, in cui però si finisce in parità. Le due amiche ricordano un precedente viaggio a Cuba con un pizzico di rimpianto ed amarezza dei bei tempi andati, sulle note di una musica reggaeton. In piedi di fronte al pubblico quasi si sfidano a raccontare gli appuntamenti più assurdi vissuti con un uomo, sommando delusione dopo delusione e venendo alla conclusione che forse tutto sommato è meglio stare da sole. Nei cambi scena, ascoltiamo ripetuti messaggi vocali di voci maschili, a conferma di questa presa di posizione.  Una sensazione triste di cui ci si vuole rendere consapevoli, proprio nell’età in cui si desidererebbe trovare un compagno di viaggio, qualcuno con cui fare dei progetti e costruire una famiglia. Ed invece si torna sempre a scontrarsi nell’ennesima perdita di tempo.

Le due autrici/attrici sono riuscite a scrivere un testo estremamente brillante ed ironico ma soprattutto sono riuscite ad interpretarlo in un modo ineccepibile, segno della grande sintonia tra loro. Ed il pubblico si è divertito pur assistendo ad un dibattito su tematiche così delicate. Il ritmo sostenuto delle battute ha fatto sì che i settantacinque minuti di spettacolo volassero via leggeri davanti a spettatori che sarebbero stati capaci di continuare ad ascoltarle per ore intere. Un inno alla forza delle donne ed all’amicizia pura, che ci ricorda sempre che per quanto si possa essere single, non si sarà mai sole se si ha accanto una migliore amica.

INFO
BELLA BESTIA
produzione Officine della Cultura
di e con Francesca Sarteanesi, Luisa Bosi
con il contributo di Regione Toscana
con il sostegno di Armunia Festival Inequilibrio, Centro di Residenza della Toscana Armunia/Capotrave Kilowatt
foto Ilaria Costanzo

Teatro Cantiere Florida, Firenze
venerdì
09 ottobre 2020

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