BALASSO FA RUZANTE @ Arena del Sole: ruzzare ma con le ali sotto i piedi

Ruzzare ovvero ‘scherzare’, ‘giocare rincorrendosi’ questo è ciò che all’Arena del Sole i tre personaggi del nuovo spettacolo di Natalino Balasso fanno per circa un’ora e mezza in un’atmosfera cinquecentesca.
In scena fino al 30 gennaio  BALASSO FA RUZANTE (amori disperati in tempo di guerre) di Natalino Balasso, per la regia di Marta Dalla Via, una riscrittura dell’opera di Angelo Beolco detto "il Ruzante".

Ruzante rivisitato con grande maestria

Natalino Balasso riscrive “Ruzante” modificandone sia forma che linguaggio e all’Arena del sole, ci fa vivere oggi quel mondo lontano, ci strappa delle risate e ci fa riflettere. Parte dallo stile di Ruzante e lo sporca con terminologie moderne ed espressioni che rimandano al fiorentino antico, senza snaturare i venetismi e l’attitudine dialettale, che poi è quella che plasma i comportamenti dei personaggi e li rende più veri, viscerali ed appartenenti al popolo.

 

Ruzante: all’Arena del Sole, fra sorrisi e risate

Gli attori utilizzano un’energia molto alta, che permette allo spettacolo di scorrere liscio e far dimenticare agli spettatori della noia. Il pubblico è portato sia a sorridere che a ridere fragorosamente, o per le disgrazie dei poveri personaggi, come ad esempio per la perenne frustrazione di Menato che sembra faccia sempre scappare le donne che ha, oppure per la loro stupidità, come quando Ruzante non riesce a capire proverbi e vari ammiccamenti del suo amico. In entrambi i casi il pubblico ride di loro non perché si sente superiore, ma perché empatizza e prende a cuore i personaggi.

 

Ruzante: l’allestimento all’Arena del Sole: un’orchestra accordata sulla modernità

Come allestimento, parliamo di una regia molto semplice con interessanti cambi di scena che diventano dei simboli difficili da dimenticare, unito poi da un lavoro di luci egregio che ci fa respirare un’atmosfera cordiale nelle prime scene e una plumbea nelle scene della guerra. Poco felici, invece, gli intermezzi musicali che cercano di raggiungere l’orchestra della modernità ma alcune note rimangono stonate.

 

Ruzante romantico e politico

Tuttavia, lo spettacolo non è solamente scene e gag, anzi ha una profonda costruzione anche nelle intenzioni, mette il naso nella politica, parla di servi e di re, di chi ha il potere e di chi non l’ha più e di guerra. È infatti la guerra il primo drastico cambiamento all’interno dell’opera: l’aria diventa scura, tutti iniziano seriamente a preoccuparsi e iniziamo a temere per il povero Ruzante che, imbraccia le armi e va al fronte.

Nelle ultime scene vediamo invece un Ruzante innamorato, che per nessuna ragione al mondo vorrebbe perdere sua moglie, Gnua, esprimendo il suo amore con rozzezza e a modo suo, non riuscendo a farlo romanticamente come quei ‘damerini Padovani’ come dice lui. Gnua, allo stesso modo non vorrebbe perdere il suo Ruzante, ma ha molta paura di morire di fame, dato che suo marito non ha più un soldo.

“Balasso fa Ruzante” ci incita ad accogliere il gioco nella vita, perché si fa presto a morire sul campo di battaglia, bisogna provare a vivere ‘ruzzando’ come i bambini che hanno appena iniziato a camminare.

BALASSO FA RUZANTE

di Natalino Balasso
regiaMarta Dalla Via
con Natalino Balasso, Andrea Collavino, Marta Cortellazzo Wiel
produzione Teatro Stabile di Bolzano, ERT / Teatro Nazionale
foto di Tommaso Le Pera

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