Dal 14 gennaio in scena al Teatro Parioli Peppino de Filippo “ASPETTANDO GODOT” di S. Beckett. È un prodotto di alta qualità la messinscena dell'opera più importante di Samuel Beckett, rappresentata dalla compagnia Teatro Carcano di Milano.
La recita impeccabile del bravissimo quintetto (Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo, Enrico Bonavera e il giovane Michele Degirolamo) che, alla prima, suscita il grandissimo entusiasmo dell'elegante pubblico, il quale applaude dopo i monologhi particolarmente impegnativi dove gli attori dimostrano al massimo la loro bravura.
Tutto ciò nella splendida cornice del Teatro Parioli: rifiniture di classe, sedie comode, morbido tappetto sotto i piedi. Sul palco regna un nobile ed armonioso minimalismo. I cambiamenti della luce per segnare il passaggio del tempo nell'arco di due giornate, una dolcissima luna rossastra quando scende la sera, un albero a forme gradevoli e rotonde.
I due personaggi centrali, Gogo e Didi, anziani e simpatici, passano la loro assurda attesa del violento ed enigmatico Godot nelle conversazioni piene di cordialità e di tenerezza. Non manca l'umorismo, molto apprezzato dal gentile pubblico. Questo idillio alto-borghese sembra distanziarsi abbastanza dal nevrotico genio franco-irlandese che nel poco spazio e con un minimo indispensabile di mezzi propone un'azione ad altissima carica emotiva.
Annullato lo spazio, esteso all'infinità il tempo, ridotta la personalità dei caratteri alla pura psicologia reattiva, l'azione scenica di Beckett invita a interrogarsi sulla natura umana, sulla sua inclinazione intrinseca alla violenza, sulle origini della dominazione di un uomo sull'altro…
Salvo i casi in cui “ASPETTANDO GODOT” viene trattato come un classico da eseguire con il massimo rispetto e la massima cura per la qualità del prodotto finale.
Un omaggio all'“Europa della Cultura”, rimpianta nelle Note della regia distribuite cortesemente al botteghino, quello rappresentato adesso al Teatro Parioli è un Beckett perfetto. Per chi se lo volesse ricordare perfetto.
Note stampa
Al Teatro Parioli Peppino de Filippo va in scena dal 14 al 24 gennaio ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett,per la regia di Maurizio Scaparro con Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo, Enrico Bonavera. Accanto a loro Michele Degirolamo nel ruolo del Ragazzo.
L’opera
Scritto da Samuel Beckett tra la fine del 1948 e l’inizio del ’49, En attendant Godot, nelle parole di Jean Anouilh “un capolavoro che provocherà disperazione negli uomini in generale e in quelli di teatro in particolare”, fu considerato da molti una provocazione, un trucco, prima di essere universalmente accettato come opera d’eccezione. I due vagabondi protagonisti dell’opera, Vladimiro/Didi e Estragone/Gogo, sono diventati l’emblema della condizione dell’uomo del Novecento, essere in eterna attesa, vagante verso la morte, punto minuscolo nella vastità di un cosmo ostile, segnato fin dalla nascita (“partoriscono a cavallo di una tomba, il giorno splende un istante, ed è subito notte”, dice Pozzo).
Chi è Maurizio Scaparro
Uno dei maestri della scena italiana e internazionale, alla sua seconda collaborazione con il Teatro Carcano dopo l’eccezionale exploit della Coscienza di Zeno della stagione 2012/13 e alla sua prima messinscena beckettiana. La critica, unanimemente entusiasta, ha definito lo spettacolo “umanissimo”, “tridimensionale”, “solare” ed ha lodato l’eccellenza degli interpreti e il delicato e suggestivo impianto scenico.
Note di regia
“Sento la responsabilità, il peso e l'emozione di mettere in scena per la prima volta un testo di Samuel Beckett e in particolare “Aspettando Godot”,scrive Scaparro nelle note di regia. Questo testo, che rileggo oggi, dico oggi “2000”, mi colpisce anzitutto per le sue radici collegate alla millenaria e senza confini Cultura Europea, che noi stiamo colpevolmente dimenticando. Beckett è certamente tra i primi nel Novecento a intuire che, nel mondo attuale, lo spazio per la tragedia si è fatto minimo, entra di nascosto, quasi sotto il velo del gioco, usa toni leggeri e punta talvolta anche al riso.Mi piace ricordare che per più di cinquanta anni Beckett aveva vissuto nel quartiere operaio di Montparnasse (e dal '40 al '45 ha avuto un ruolo attivo nella resistenza francese). I suoi compagni d'avventura in quel periodo erano stati, tra gli altri, anzitutto James Joyce, (l'ironia del linguaggio di Beckett nasce anche da questo incontro), Giacometti e Buster Keaton.
Nicola Chiaromonte notava che il fascino dei due atti di Beckett sta nella precisione con cui sono unite due situazioni ugualmente familiari per l'Homo Europeus: la difficoltà di credere nella sensatezza dei gesti quotidiani e la parallela difficoltà di credere nell'avvenire collettivo, “lo sconforto di Didi e Gogo è contagioso, ognuno se ne difenda come può, ma non si dimentichi che comunque è anche un gioco” anche nel senso teatrale di jouer.
Così quelle creature deboli e immortali come Estragone e Vladimiro (e come Pozzo e Lucky), vivono in una terra desolata aspettando Godot, che non arriverà mai, vivono in un lontano e vicino (a loro e a noi) '900 nel ricordo romantico di una Tour Eiffel che resiste come immagine e nell'aridità di un presente che esclude loro e quelli che vorrebbero cantare, ballare, parlare, vivere. Beckett ce lo ricorda (capita qualche volta per i grandi classici) e lo fa con profonda drammaticità e spesso con sorprendente ironia.
Mi conforta avere in palcoscenico attori che stimo profondamente come Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo ed Enrico Bonavera, ma vorrei anche, alla fine delle prove, poter idealmente dedicare questa nostra fatica all'Europa della Cultura, la grande dimenticata dell'Europa che viviamo; e a quelle parole che Beckett sussurra quasi per caso come “teatro”, varietà”, “circo”.
Abbiamo recensito…
Gufetto segue il calendario del Teatro Parioli!
Nel 2015 abbiamo recensito:
–UNO SGUARDO DAL PONTE: "Sebastiano Somma in UNO SGUARDO DAL PONTE, di Arthur Miller" di M. Pettinato
–CYRANO' DE BERGERAC: "CYRANO DE BERGERAC@Teatro Parioli: purezze di altri tempi" di B.C. Melon;
vedi anche l'intervista ad Antonio Zavatteri, a cura di B.C. Melon
Info
STAGIONE 2015/2016
TEATRO PARIOLI PEPPINO DE FILIPPO
da giovedi 14 a domenica 24 gennaio 2016
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
presenta
Antonio Salines Luciano Virgilio
Edoardo Siravo Enrico Bonavera
in
ASPETTANDO GODOT
di Samuel Beckett
e con Michele Degirolamo
Scene Francesco Bottai
Costumi Lorenzo Cutùli
Regia Maurizio Scaparro
Ingresso: platea 27 euro ; galleria 22 euro
Teatro Parioli Peppino De Filippo Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma
tel . 06 8073040
www.teatropariolipeppinodefilippo.it