La sala del teatro Fortezza Est è pervasa dal mormorio che precede lo spettacolo: le luci, accese sulla scena, illuminano delle scatole messe alla rinfusa, una giovane donna con una maglia rossa è impegnata nel sistemarle. All’improvviso, questa si rivolge al pubblico in tono colloquiale, con un forte accento romagnolo, il brusio si spegne.
Così Valentina Minzoni inizia il suo spettacolo, dal titolo evocativo, "APPENA PRIMA” diretto da lei e Tania Garribba, luci di Martin Emanuel Palma. Uno Spettacolo sul valore della memoria Intesa come Ricordo ma anche con un focus sulla malattia dell’Alzheimer.
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APPENA PRIMA: Valentina Minzioni parla a noi o a se stessa?
L’attrice ci parla nel modo in cui si parla a sé stessi. Ci parla semplicemente, elencandoci date, date della storia collettiva e della sua storia personale, mentre mette a posto le scatole, unico elemento della scenografia, come se, rimettendole a posto, stesse riordinando gli eventi stessi di cui ci parla. Ma esattamente di cosa ci parla?
Appena Prima, la Memoria da quella personale a quella Storica
La tematica, affrontata con tatto e delicatezza, è quella della memoria, personale e storica, e dell’identità che le si collega: cosa siamo, si chiede la giovane donna, senza di essa? Col progredire dello spettacolo le luci, che illuminano lei e la scena, si fanno sempre più fioche, simbolo della memoria che si sta deteriorando, il suo discorso si fa sempre sconnesso.
La sceneggiatura di Appena prima, le scatole metafore dell’affastellamento dei ricordi
La sceneggiatura è semplice ed efficace, a carattere altamente metaforico, risulta piuttosto abile a rappresentare visivamente eventi e ricordi della protagonista, ricordi che, incatenati e sovrapposti l’un l’altro prendono la forma di scatole, formano una costruzione, una ricostruzione menmonica di fatti ed eventi. Tante scatole messe in ordine dalla protagonista, tante scatole che rivelano ricordi personali e ricordi "storici". Altro elemento messo in scena sono dei bottoni che cadono da una scatola, sfuggendo alla donna: piccoli pezzi della sua mente, di sé stessa, che si perdono nel tempo.
Il tema di Appena Prima, il ricordo e la memoria: cosa rimane di noi se li perdiamo?
Le domande e le riflessioni che ci lascia questo spettacolo sono tante e profonde: cosa rimane di noi una volta che perdiamo le nostre strutture portanti? Come si e ci chiede la donna:
“Come lo pensi il mare se non hai più l’acqua nella testa”.
La domanda si può estendere alla memoria storica: cosa resta di noi come comunità senza di essa? Durante lo spettacolo vengono evocati, tramite il monologo ma anche tramite la musica, momenti di forte coesione sociale: i funerali di Berlinguer, la vittoria a San Remo di Modugno con “Volare”. Fatti ed eventi che hanno costruito il Sè del nostro paese, come i ricordi personali disegnano il Sè di ognuno di noi.
La memoria e la Memoria
La scelta di presentare questo spettacolo il 27 gennaio è senza dubbio forte e evocativa: l’Olocausto non è nominato nemmeno una volta, forse per stornarne l’orrore, eppure il tema ricorrente di una memoria collettiva che rischia di disgregarsi rende impossibile non pensare a un collegamento.
Dopo aver iniziato lo spettacolo a luci alte, le luci si fanno ormai fioche con il progredire dello spettacolo, in un'affascinante discesa verso l'oblio della protagonista. Le ultime luci proiettate sul volto della donna sembrano invecchiarla, lo spettacolo si chiude su di lei che è ormai incapace di parlare, svuotata del suo sé, finché le luci non si spengono del tutto.
A noi restano le suggestioni, le domande, la certezza di essere la somma dei nostri ricordi e che perderli, per una malattia, per la dimenticanza o la vecchiaia ci lascerebbe soli in un buio che ci fa paura, soli al centro di una scena di cui non ricordiamo niente.
Prossimamente al Fortezza EST: gli spettacoli di teatro di Febbraio!
La programmazione del grande teatro di Tor Pignattara continua! A febbraio tanti gli spunti di riflessione proposti dal Teatro diretto da Alessandro Di Somma ed Eleonora Turco:
- Dal 3 al 5 Febbraio Valerio Gatto Bonanni e Guido Bertorelli in scena con lo spettacolo “Siamo Moltitudini”, il 2° capitolo dello spettacolo Altri Mondi Bike Tour: una divulgazione scientifica giocosa che ha portato il teatro a viaggiare in bici per 2000 km, conoscendo buone pratiche ambientali, toccando città dal Nord al Sud Italia, facendo spettacolo in spazi teatrali e non convenzionali.
- Torna Gabriele Linari dal 10 al 12 Febbraio con lo spettacolo simbolo del suo percorso artistico, “Lettera al padre”, un meraviglioso lavoro sul rapporto tra Kafka e suo padre attraverso le lettere che lui stesso non ebbe mai il coraggio di inviargli. In scena il conflitto nei confronti di una figura che incarna l’autorità assoluta, rappresentante di un mondo utilitaristico e pratico, ben lontano dalle aspirazioni dello scrittore.
- Dal 17 al 19 Febbraio l’attesissimo appuntamento con rivisitazione dell’opera lirica condotta dai Tre Barba, Lorenzo De Liberato, Alessio Esposito e Lorenzo Garufo che dopo Così Fan tutte, Il barbiere di Siviglia e Rigoletto si cimenteranno questa volta con il riadattamento in chiave pop del “Don Giovanni” di Mozart, stravolgendo e reinterpretando le famosissime arie di questa opera immortale, rigorosamente dal vivo e senza strumenti.
- Dal 24 al 26 Febbraio in scena con Chiara Cappelli e Caterpillar, regia Daniele Casolino, la storia di amore e malattia di Caterina da Siena, una donna capace di sacrificare il proprio corpo rivendicando il suo diritto di pensare e essere libera.
Visto il 27 gennaio 2021
Appena Prima -Note a margine della memoria – Fortezza Est
di e con: Valentina Minzoni
regia: Valentina Minzoni e Tania Garribba
Fortezza Est
27-28-29 gennaio h. 20.30