ANTIGONE@Teatro dell'Orologio: oltre le rivistazioni

In scena dal 24 novembre al 6 dicembre al Teatro dell’Orologio l'Antigone di Sofocle per la regia di Filippo Gili, attore, autore e regista, il cui cammino artistico è tracciato da un filo conduttore dominante che va ad indagare nel senso del “tragico” portato al suo parossismo, della morte, e delle sue conseguenze sulla psiche umana.

I personaggi di Gili sono caratteri differenti che si confrontano con la perdita, il lutto e la necessità di crudeli scelte imposte da un destino impietoso, concentrandosi soprattutto sull'ambiente familiare, su come le conseguenze di tali accadimenti, possano stravolgere e spezzare gli intimi equilibri sui quali poggia la sua istituzione. Appare quasi fisiologico il suo arrivare ad esplorare questo testo di Sofocle, a sottolineare il forte parallelismo tra tragedia contemporanea e tragedia classica, i cui topoi restano immutati nei secoli. Gili lo fa a suo modo, ponendo l'azione al centro e gli spettatori intorno, (caratteristica ricorrente nelle sue messe in scena), per il desiderio di cercare la continuità tra platea e spazio scenico e nel tentativo di demolire quanto è più possibile la quarta parete.

La sua è la sensibilità tipica di un regista-attore, molto attento sul lavoro interpretativo, che si batte per tirar fuori la verità dalla parola, cosa sempre più complicata quando si ha a che fare con un linguaggio ormai lontano dai nostri codici.

La scena è essenziale, fatta di due tavoli ed una seduta, ancorate dall'alto con delle funi, così da sembrar sospese, come in una bolla nella quale accade la realtà di cui siamo testimoni. Sul suo scranno, Creonte (interpretato dallo stesso Gili) siede e verga con laboriosità un quaderno, chiuso nel guscio della sua cieca ostinazione. Nemmeno la veggente Tiresia, l'unica che sembra capace di tener testa al sovrano, riesce a portarlo alla ragione. Nonostante riesca a prevedere il futuro, esso cade addosso, schiaccia e strazia ognuno di loro, sia che lo si ignori, sia che lo si conosca o si creda di conoscerlo. Il potere pretende addirittura di plasmare il futuro, per questo il suo destino è alienazione e follia. Nessuna musica, nessun effetto sonoro, ogni cosa è affidata alla forza della parola ed alla presenza scenica degli attori. Assolutamente dirompete quella di Vanessa Scalera che interpreta Antigone, sanguigna leonessa travolta dalla sua dispersione-pazzia, ma tutti gli interpreti riescono con grande talento a non far insinuare la serpe della retorica nella parola e nei gesti.

Questa Antigone è un esempio di come la tragedia classica possa ancora arrivare al pubblico con potenza, rimanendo fedeli al testo e non dovendo necessariamente stravolgerlo o sottoporlo ad improbabili rivisitazioni modernistiche.


Gufetto quest'anno segue con particolare interesse opere che approfondiscono i temi della GUERRA e opere affini ai mondi della LETTERATURA e dell'ARTE. Per questa ragione la redazione di gufetto Teatro ha scelto di seguire un testo tratto dall'Epica, lavicenda di ANTIGONE, nella rilettura originale di Filippo Gili in scena in prima nazionale dal 24 novembre al 6 dicembre al teatro dell'Orologio.

Note di regia di Filippo Gili

Creonte ragiona; Antigone sviscera. Come dice Holderlin, l’essenza del tragico è essenza dell’uomo in sé. Del suo essere sia Creonte che Antigone. Anzi, di come l’esperienza “ventrale” di lei sia sepolta, con lei, sotto le angoscianti e fragili vittorie del cerebro razionale. La classicità attica, il candore apollineo erano contigui al nero, alle fognature impulsive della spiritualità. Il progetto è tirare fuori, da quella spiritualità, la terapia ammortizzante della violenza, dell’orientalità, dell’essere travolgentemente travolti da un Dio che è dentro di sé, né sopra né sotto. Così, mentre Creonte si sforza ad insegnare alla Polis a parlare, Antigone insegna a se stessa, prima di tutto, a ritornare prima del linguaggio.

Per saperne di più su: Filippo Gili

Drammaturgo, ha firmato le recenti regie di Porte chiuse, Tre sorelle, e L’Amleto. E’ uscita in prima nazionale al Torino Film Festival una riedizione di Prima di andar via, con la regia di Michele Placido. A gennaio 2016 andrà in scena, al Teatro dell’Orologio, con la regia di Francesco Frangipane, la sua Trilogia di mezzanotte.

Gufetto ha già recensito ..
Nel Novembre 2014 la redazione di Gufetto ha recensito "Sistema Checov"di Gili in scena al Teatro Argot, in particolare le opere

-IL GABBIANO (vedi recensione di Paola Brigaglia)
-LE TRE SORELLE   (vedi recensione di Paola Brigaglia)

 

Info:

ANTIGONE di Sofocle

con Vanessa Scalera, Barbara Ronchi, Omar Sandrini, Alessandro Federico, Filippo Gili, Matteo Quinzi, Piergiorgio Bellocchio, Rosy Bonfiglio, Roberto Dellara

scene Francesco Ghisu

costumi Daria Calvelli

aiuto regia Silvia Picciaia

regia Filippo Gili

SALA MORETTI

dal 24 novembre al 6 dicembre 2015

dal martedì al sabato ore 21.30 | domenica ore 18.30

INFO E PRENOTAZIONI

Teatro dell’Orologio

Via dei Filippini, 17/A

00186 – Roma

06 6875550 | biglietteria@teatroorologio.com

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