ANIMALI NOTTURNI @Napoli Teatro Festival: la trappola degli uomini bassi

ANIMALI NOTTURNI è un adattamento del testo del drammaturgo spagnolo Juan Mayorga testo metafora, di carattere politico, di chi, per nascondere la verità sulla propria mediocrità, si muove nel buio di sottili giochi di potere. Messo in scena dal regista Carlo Cerciello al Teatro Sannazzaro il 9 e 10 luglio per il Napoli Teatro Festival.

<< Sei in trappola>> inizia così ANIMALI NOTTURNI, del drammaturgo spagnolo Juan Mayorga, per la regia di Carlo Cerciello. Il tema della messinscena è il ricatto sotteso nei rapporti di potere (questione già affrontata da Mayorga in una precedente opera Himmelweg) che si instaurano tra i due protagonisti maschili della storia, dove l’elemento che accende il rapporto carnefice-vittima è l’entrata in vigore della legge 3754 sull’immigrazione, secondo la quale tutti gli stranieri senza permesso di soggiorno possono in qualsiasi momento essere rimpatriati. I due uomini abitano nello stesso condominio, non si sono mai parlati né salutati, ma “l’uomo basso” decide di rompere il silenzio al bar, dove scambia per la prima volta qualche parola con “l’uomo alto”, invitandolo a bere un bicchiere di vino: decide di servirsi della nuova legge sull’immigrazione per “comprovare la disponibilità” del giovane uomo straniero. Le sue richieste, infatti, non sono vergognose né violente, lui desidera solo avere un amico e l'unico modo che conosce per farlo è renderlo schiavo. Sulla base di questo tacito compromesso nasce e si sviluppa il loro rapporto, un rapporto segreto, agito nell’ombra, come quegli “animali notturni” che i due osservano seduti nel parco, di notte: il giovane è come quello “su una lastra di marmo, ma ha bisogno di essere protetto”. Un rapporto che si traduce in violenza mascherata da atti di falsa bonarietà e in meschinità.

E’ interessante il punto di vista di Cerciello e il modo in cui viene proposta la storia, con cambi scena presentati in una sorta di controcampo: anche se i personaggi si muovono nello spazio, restano sempre nello stesso posto. Ben costruito anche l’allestimento scenografico che sottolinea il senso di solutidine e di oppressione che imprigiona i protagonisti della storia: rappresentata con un modellino in scala, riproduce l’intero quartiere di periferia in cui vivono le due coppie. C’è tutto sul palco: il bar, l’ospedale, la stazione, il palazzo dal quale si vedono anche i due appartamenti e i personaggi all’interno delle loro case illuminate.

Le gerarchie di potere determinano la vita quotidiana esercitando “pressione”: la coppia bassa abita infatti al piano superiore rispetto a quella alta. C’è poi il giardino in cui osservare (ed essere) gli animali notturni, le strade e gli alberi da cui fanno capolino i binari di un trenino elettrico telecomandato. Le luci ricreano la cupezza e la freddezza della scena, mentre la musica, in sottofondo, evoca sinistre note elettroniche.
I quattro personaggi del testo sono due coppie antitetiche, sia per classe sociale sia nell’aspetto fisico e nel modo di vestire. L’uomo e la donna “bassi” (Lello Serao e Imma Villa) sono una coppia matura, sulla sessantina, sciatti, lui condomino tutto fare, cittadino medio e mediocre, frustrato dalla distanza che lo separa dal mondo delle lettere a cui tanto aspira e lei casalinga insonne e teledipendente, che si nasconde nello schermo di un televisore per fuggire al piattume della propria vita; la coppia “alta” (Luca Saccoia e Sara Missaglia) è giovane, ed entrambi sono colti traduttori, lui senza permesso di soggiorno e infermiere di notte in un ospedale, lei affascinante e aristocratica stretta in una esistenza da cui fugge fantasticando su nuovi incontri, su nuove possibilità. Sarà l’unica tra i quattro a non cedere al compromesso dell’uomo basso. Tra gli attori, molto brave sono state soprattutto le due donne (in particolare Imma Villa), che hanno saputo caratterizzare e approfondire i loro aspetti interiori. Bravo anche Lello Serao che ci fa quasi disprezzare quell’uomo così abietto, anche nei modi di rapportarsi all’universo femminile: viscido, mediocre nell’essere più che nel suo non sapere. Un adattamento lucido e distanziato, anche se ci spinge nell’abisso dell’animo umano, poi (per fortuna) ce ne tira subito fuori.

Riferimenti:

Animali notturni Teatro Sannazzaro 9 e 10 luglio 2016

NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA

di Carlo Cerciello

DI/BY JUAN MAYORGA
TRADUZIONE/TRANSLATION ADRIANO IURISSEVICH
REGIA/DIRECTED BY CARLO CERCIELLO
CON/WITH LELLO SERAO, IMMA VILLA, LUCA SACCOIA, SARA MISSAGLIA
SCENE/SET DESIGN ROBERTO CREA
COSTUMI/COSTUME DESIGN ANNAMARIA MORELLI
LUCI/LIGHT DESIGN CESARE ACCETTA
MUSICHE/MUSIC PAOLO COLETTA
PRODUZIONE/PRODUCTION 
FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA, TAN (TEATRI ASSOCIATI NAPOLI)

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