AMLETO (o Il Gioco del suo Teatro) @ TRAM di Napoli: il gioco di Amleto si rivela il dramma di tutti.

Domenica 13 Febbraio è andata in scena al TRAM di Napoli l'ultima replica di AMLETO (o Il Gioco del suo Teatro), con Sara Missaglia, Vincenzo Coppola e Solene Bresciani, per la regia di Giovanni Meola: un rifacimento che frammenta e ricompone il capolavoro shakespeariano.

Una scena vuota.

Il pubblico che ha scelto di essere al Tram si trova davanti una scena aperta, nera e priva di qualsiasi oggetto. Chi conosce il lavoro di Giovanni Meola sa che i principali strumenti impiegati per colmare il palco sono le fisicità degli attori, epicentro da cui si irradiano trepidazione e turbamento a quanti sono presenti in sala.

Le voci di Solene Bresciani, Vincenzo Coppola e Sara Missaglia invadono la scena prima dei loro corpi: entrano accompagnati da una cassa di amplificazione e da un microfono a filo, i loro abiti di velluto a colori spenti hanno l'intento di non definire l'identità che ognuno di loro ricopre: infatti i tre interpreti, scambiandosi continuamente i ruoli, daranno voce e corpo a tutti i personaggi. Nell'interpretazione di Amleto, Claudio, Gertrude, Laerte, Ofelia, Polonio nessuna sbavatura, nessun accavallamento, anzi c'è spazio per un velo di inaspettata ironia. In una dimensione di avvertita assenza, immaginato oltre la platea, Orazio, personaggio che non ha corpo sulla scena ma con cui i tre attori sono in contatto mediante il microfono, che viene impugnato per affondare dentro sé stessi e per dare voce alle riflessioni e alle domande a lui rivolte.

Per il regista, Giovanni Meola, come ha già dimostrato con “TRE. Le sorelle Prozorov.”, adattamento dell'opera di Cechov (puoi leggere la nostra recensione qui), non è necessario legare l'identità di genere all'interprete, bensì sono altri i fattori a determinare la resa di un personaggio sulla scena. I tre attori guizzano da un personaggio all'altro con comprovata disinvoltura, svelando un lavoro attento e alacre, profondo e ampio.

Tre attori per un solo dramma.

Il comune denominatore di tutti i personaggi è il dramma rappresentato, cioé la complessa natura umana di fronte alla ricerca della verità: questa parola ripetuta ossessivamente si mostra in veste diversa a seconda di chi la pronuncia perché ciascuno si racconta la sua verità, percorre quindi un ansimante passaggio di bocca in bocca fino a svuotarsi di significato.

Amleto le dà ascolto quando la sente chiedergli di vendicare il padre ma se invece quello che crede di vedere e di sentire fosse solo uno spettro che lo induce a compiere un assassinio? Il dramma che vive viene trasmesso agli spettatori dal dinamismo continuo che occupa ogni angolo della scena, dai gesti spezzati, dalla fastidiosa ripetizione della parola “schifo” rivolta ai membri della sua nuova famiglia: Claudio e Gertrude, che secondo una chiave di lettura potrebbe addirittura essere complice del delitto del marito.

La verità? Quale sarebbe la verità?

Quanti interrogativi per il protagonista, tanti quante sono le volte che gli attori si alternano nelle interpretazioni del suo ruolo: che tutti diano ad Amleto voce e corpo mostra che il dramma non riguarda solo lui, ma è un gioco in cui i personaggi tutti sono coinvolti. La scelta della via che svela l' aletheia ricade sul teatro: perché chi ha compiuto il delitto possa riconoscersi, Amleto invita la compagnia a rappresentare “L'assassinio di Gonzago”. Ottiene l'effetto sperato perché ad andare in scena non è la realtà bensì la verità.

Virus Teatrali si cimenta nel confronto con il capolavoro shakespeariano più inscenato del mondo ma lo fa attraverso una drammaturgia collettiva scenica in cui tutte le parti coinvolte apportano il loro punto di vista. Il Cavaliere di questa tavola rotonda è un instancabile ricercatore che frammenta, mischia e riordina, Giovanni Meola : il pubblico riceve come un dono dai camaleontici attori questo rifacimento e lascerà la sala sentendo il dubbio amletico riecheggiare dentro di sé.

Virus Teatrali presenta

“AMLETO” (o Il Gioco del Suo Teatro)

liberamente tratto da ‘Amleto’ di William Shakespeare

un progetto di | adattamento | regia

GIOVANNI MEOLA

 

drammaturgia collettiva

con (in o.a.)

SOLENE BRESCIANI

VINCENZO COPPOLA

SARA MISSAGLIA

ass.te alla regia

CHIARA VITIELLO

costumi

MARINA MANGO

foto di scena

NINA BORRELLI

progetto grafico

FRANCESCO COTRONEO

ufficio stampa

GABRIELLA GALBIATI

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