Albertazzi: l'addio di Gufetto al grande Maestro

Si è spento oggi 28 maggio, Giorgio Albertazzi.
Nato il 20 agosto 1923 a Fiesole, è stato uno dei protagonisti più importanti del Teatro italiano del '900. Gufetto ha avuto l'onore e il piacere di recensirlo in questi anni: ecco una breve biografia ed una rassegna delle nostre recensioni al grande attore scomparso

Debutto nel 1949 in Troilo e Cressida di Shakespeare, con la regia di Luchino Visconti al Maggio Musicale Fiorentino. Nel 1964, in occasione del 400º anniversario della nascita di Shakespeare, debutta al teatro Old Vic di Londra con Amleto, diretto da Franco Zeffirelli. Seguirono negli anni '60 e '70 impegni televisivi e cinematografici.
Per il teatro, innumerevoli interpretazioni: su tutte ricordiamo il “Canto di Ulisse”, da Dante, nel corso della Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino. E ancora protagonista al Ghione di Roma per “Lezioni Americane” di Italo Calvino, per la regia di Orlando Forioso, e al Teatro Greco di Siracusa con Edipo a Colono di Sofocle per la regia di Krzysztof Zanussi.
Nel 2009, per Rai 2, ha registrato una lettura della Divina Commedia fra le rovine del centro storico dell'Aquila, in seguito al terremoto del 6 aprile. Nella stagione 2014-2015 al Teatro Ghione è interprete di “Il mercante di Venezia” insieme a Franco Castellano.

Di seguito una piccola raccolta delle recensioni che la redazione di Gufetto ha realizzato negli ultimi anni al grande Maestro.
Un nostro piccolo omaggio al grande attore scomparso.

“Emoziona e commuove Giorgio Albertazzi nei panni dell’Imperatore più umano. L’affaticamento dell’attore sposa la spossatezza del personaggio e tra i due sembra essersi creato un rapporto profondo e segreto, fatto di semplicità e veridicità. Lo spettatore non può che percepirlo”.
R.Matassa
MEMORIE DI ADRIANO@Teatro Ghione: la sempre toccante voce dell'Imperatore
Gufetto Mag 2/2016

“Albertazzi tenta di emancipare Shylock da quel ruolo così subdolamente cucitogli addosso dalla tradizione, fornendo qualche spunto ironico e spiazzante. Il continuo bofonchiare e il mormorio incessante su cui Albertazzi insiste nella recitazione permette, a nostro avviso, di richiamare alla nostra mente il Shylock che è in tutti noi, quella parte oscura, gelosa e rabbiosa della felicità altrui”.
A.Mazzuca
IL MERCANTE DI VENEZIA@Teatro Ghione: quel Shylock che ti mangia il cuore
Gufetto Mag 2/2015

“Albertazzi, rivestiti i panni di Calvino e guidato dalla sapiente regia di Orlando Forioso, affronta la prima lezione sulla “leggerezza” … E così il nostro professor Albertazzi-Calvino con grande freschezza intellettuale in un novantenne che non si fa problemi di avere perso lo charme della giovinezza – seduto a una scrivania stracolma e fantasiosa – dialoga, argomenta, racconta e narra giocando con la parola che tesse concetti intervallati da qualche musica eseguita in diretta da una brava e riservata violoncellista mentre sullo sfondo scorrono in diretta le scene registrate dalla giovane allieva oppure altri lavori di Albertazzi.
Wanda Castelnuovo
Lezioni Americane@Teatro San Babila Milano
Gufetto Mag – Aprile 2014

“Come si coniuga la tecnica della recitazione, quindi memoria, impostazione, etc. con donare emozioni al pubblico?
Albertazzi: E’ una metamorfosi, difficile da spiegare, il teatro cerca un silenzio udibile, è il segreto del teatro stesso. E’ la leggerezza che cita Calvino, non frivolezza, leggerezza, l’esatto contrario. La cultura teatrale della metà dell’800 era quella di un teatro serio e pomposo. Il teatro è un gioco, è il simbolo del mondo che parla d’altro.

Intervista di B.C.Melon – Giorgio Albertazzi: nel camerino del Maestro
Gufetto Mag – Febbraio 2014

Un Giorgio Albertazzi, classe 1923, con un elegante bastone, ha dominato il suo Shylock, e da un certo momento in poi, si sono persi i confini tra l’attore e il personaggio. Un gruppo di giovani attori, con energia e determinazione ha animato questa sempre verde commedia di Shakespeare, donando freschezza e leggerezza, doti essenziali per poter gustare un’opera d’altri tempi.
B.C.Melon
“Il Mercante di Venezia”, una storia ancora attuale?
Gufetto Mag – Febbraio 2014

 

Il monologo di Albertazzi poggia su un testo affascinante e coinvolgente, che la recitazione dell'attore impreziosisce grazie a una gestualità e una mimica facciale che non risultano mai stonati. Albertazzi non recita Adriano, egli è Adriano, e il pubblico ha l'impressione di trovarsi al capezzale dell'imperatore ormai prossimo alla morte e di raccogliere parole che resteranno per sempre impresse non solo nel gran libro della storia, ma anche nella mente e nel cuore di chi le ascolta.
M. Pelliccioni
Memorie di Adriano@Teatro Parioli – Roma
Gufetto Mag – Febbraio 2013

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