Al Teatro dell'Orologio la trilogia NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SUOLO in replica straordinaria!

La Compagnia DoppioSenso Unico ha portato in scena dal 14 al 17 gennaio al Teatro dell’ Orologio il terzo capitolo della trilogia del percorso monografico NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SUOLO, di e con Luca Ruocco e Ivan Talarico. La Compagnia tornerà in replica straordinaria dal 22 al 24 gennaio sempre al Teatro dell'Orologio!

Ecco le tre recensioni sugli spettacoli della Compagnia 

Operamolla@ DoppioSenso Unico: il Senso si nasconde nell’imprevedibile
di Jessica Bertagni. 

Spettacolo originale e continuamente sorprendente, sollecitatore di sorrisi spontanei e incontrollabili, questo in un primo momento ciò che provoca nello spettatore “Operamolla”.
Di cosa parla lo spettacolo? il tema centrale è quello della morte e delle malattie e per parlare al pubblico vengono adoperati diversi sistemi di comunicazione e intrattenimento, infatti lo spettacolo si suddivide in diverse fasi.

Nella prima parte, lo spettacolo sembra rispecchiare i canoni della macchina teatrale: i due attori interpretano il ruolo di due fratelli, con un’età ormai avanzata, che vivono soli chiusi in casa da dieci anni per paura delle malattie e della morte, eppure tutto ciò che sembrano desiderare in questo “autoimposto arresto domiciliare" è proprio il momento dell’ estrema unzione, magari con l’aiuto di qualche malattia che viene bramata con ansia. Nel frattempo aspettano una risposta dall’ Aldilà : al centro della scena vi è una struttura rialzata con un lenzuolo bianco che copre qualcosa, o forse qualcuno che sembra essere disteso sotto, sarebbe infatti il loro terzo fratello, ormai deceduto da tempo ma conservato in famiglia perchè devono essere pronti se da un momento all’altro decide di risorgere. Sfida continua con la morte dunque: un morto che si attende resusciti, gli spifferi d’aria che spaventano, simulazioni continue di morti, lezioni su come si riconosce un morto, un’irresistibile volontà  a dipartire, dialoghi con oggetti di casa scambiati per santi, delirio e giochi assurdi si susseguono, ogni tanto inframezzati da dei dialoghi tra due uccelli del malaugurio che intervengono come a segnare la fine di un round, con una forte ironia fumettistica.

Finalmente però, uno dei due (Luca Ruocco) intento a mostrare al fratello come si muore, muore davvero e da qui lo spettacolo cambia, il personaggio rimasto in vita si toglie la maschera donando al pubblico l’attore (Ivan Talarico) che con calma e voce profonda invita il pubblico a seguirlo in una laica processione funebre per il suo collega portandolo fuori lo spazio teatrale per compiere il rituale d’addio. Ma mentre il pubblico ritorna in sala avviene il miracolo: il defunto resuscita e diventa guaritore. Ha una missione ora: guarire le persone dalle malattie. Da questo momento in poi lo spettacolo assume un nuovo ulteriore aspetto che supera le leggi della drammaturgia classica e gioca con il pubblico: uno alla volta gli ammalati vengono portati sul palco per essere guariti e sottoposti a delle prove per liberarsi dal male che hanno addosso (in tutti i sensi!)

Conclusasi la scena con la morte definitiva del guaritore, lo spettacolo si chiude con un epilogo toccante, che racconta brevemente la storia di un amico degli autori, Felice Operamolla, da cui il titolo dello spettacolo, e che morirà in seguito a una delle malattie messe in scena. Non è facile mantenere quell’ equilibrio che questo spettacolo richiede per arrivare alla coscienza dello spettatore. Nonostante ricorra a molti espedienti che vanno “oltre” il teatro al fine di coinvolgere il pubblico in maniera viva e personale, portandolo al centro dell’attenzione e della finzione, non cade mai nello stucchevole o nel ridicolo e diventa una ricerca profonda di uno dei dogmi della vita che appartiene a tutti noi e a cui nessuno può fuggire, la morte, e di come ci rapportiamo ad essa, ma sempre ricordandoci che ciò si può fare anche in allegria, in compagnia, divertendosi, e soprattutto con l’ironia, che forse è il mezzo più potente per esorcizzare i nostri mali.

Le leggi del teatro vengono sfidate continuamente con schemi e stili che si spezzano, si ricompongono e si influenza l’un l’altro, e il risultato non si sarebbe dimostrato più che convincente senza una buonissima preparazione tecnica degli attori. Ivan Talarico e Luca Ruocco hanno dimostrato di avere una spiccata versatilità  e un’altissima capacità  di concentrazione oltre che un forte carisma scenico.
Hanno voluto chiaramente creare un prodotto teatrale molto efficiente che sembra sbocciare da un insieme di contaminazioni artistico-culturale di diverso genere, eppure non si colloca in nessuno dei generi dai quali attinge. Potrebbe essere quindi una proposta di un modo diverso di fare teatro? Chissà ! Sicuramente il “Senso” è arrivato, e pure con molta forza!


La variante E.K.@Doppio senso unico: la leggerezza della morte
di Francesca Calisti

Venerdì 15 gennaio abbiamo assistito, nella sala Gassman del teatro dell’Orologio, al primo spettacolo della trilogia “Niente di nuovo sotto il suolo”; “La variante E.K.” di e con Luca Ruocco e Ivan Talarico della compagnia “Doppio senso unico”.

E.K. ha deciso di suicidarsi con un cappio al collo. Due loschi figuri, interpretati da Luca Ruocco e Ivan Talarico, lo affiancano aiutandolo nel suo macabro intento, coinvolgendolo in una serie di tragicomiche scenette e facendogli rivivere momenti della sua vita per capire fino in fondo l’assurdita’ del gesto.

E.K., l’aspirante suicida, viene scelto tra il pubblico e si trova, suo malgrado, a diventare il protagonista della storia. I due attori accompagnano il malcapitato lungo un percorso che ha dell’assurdo, del rocambolesco, del ridicolo, trasformandosi ogni volta in personaggi diversi grazie all’ausilio di maschere di scena e oggetti studiati per rendere ogni volta una sfaccettatura diversa della morte. Da allenatori del salto dallo sgabello, a portatori di bare, portatori di biro, portatori di bora fino a pizzicagnoli e becchini, i due riescono ogni volta,  a strappare più di una risata e a creare un percorso articolato che vuole scandagliare ogni sfaccettatura dell’animo e della vita di E.K. entrando addirittura nei suoi sogni di "far west" e prendendo le sembianze di due improbabili e crudeli cavalli.

Una serie di gag esilaranti che rendono bene l’assurdità di un gesto estremo e forse del voler continuare a vivere, talvolta ridicolizzando lo spettatore che diviene protagonista ignaro della storia e si trova al centro del palco senza poter scappare. Lo spettacolo scorre veloce e i due attori riescono, con cambi di scena velocissimi, a tenere bene il ritmo serrato delle numerose gag, considerando anche la difficoltà di avere in scena un personaggio totalmente estraneo e di dover fronteggiare alle sue imprevedibili reazioni. 

E.K. è il primo spettacolo della trilogia “Niente di nuovo sotto il suolo” e come in “g U.F.O.” continui sono i rimandi al teatro di Brecht e alle avanguardie del 900, in particolare al teatro futurista. Luca Ruocco e Ivan Talarico riescono anche questa volta a divertire, a suscitare fragorose risate, a rendere in qualche modo leggera e priva di senso, la paura della morte e come in "g U.F.O." c'insegnano a non prenderci troppo sul serio. 

 


"gU.F.O."@Doppio senso unico: Storie di gufi, alieni e di uomini  
di Francesca Calisti

Mercoledì 13 gennaio nella sala Gassman del Teatro dell’Orologio è andato in scena “gU.F.O.”, il secondo spettacolo della trilogia “Niente di nuovo sotto il suolo” di e con Luca Ruocco e Ivan Talarico della compagnia “Doppio senso unico”.

Sul palco Luca Ruocco e Ivan Talarico mettono in scena le storie incrociate di gufi e alieni come già preannunciato dal gioco di parole del titolo “gU.F.O.”.

La storia dei gufi si svolge all’interno di una casa dalla quale i due personaggi non escono mai; il gufo Luigino e la moglie Marisa, interpretati da Luca e Ivan con l’ausilio di grandi maschere di cartapesta realizzate da Tiziana Tassinari, dialogano come una vecchia coppia sposata, ponendosi domande esistenziali scontate ed assurde allo stesso momento. Alle brevi storie in casa “gufo” si alternano quelle sugli alieni, sempre interpretati da Luca e Ivan, che tentano di rapire gli umani e coinvolgono ogni volta spettatori diversi e che, ignari di tutto, si trasformano loro malgrado nei protagonisti delle gag. 

Tra Gufi, alieni e spettatori spuntano anche personaggi famosi come Freud, Gandhi, Marx e addirittura Gesù, i quali vengono interrogati nella speranza di dare un senso al tutto quello che succede intorno ma invano. L’alienazione e tutti i giochi di parole che ne scaturiscono sono il filo conduttore dello spettacolo che strizza l’occhio al teatro di Brecht e alle avanguardie del 900 in particolare al surrealismo e al dadaismo. Il lavoro di Ivan e Luca è allo stesso tempo ironico e intelligente con continui rimandi al passato riuscendo alla perfezione a rendere il clima di non sense e presa in giro continua. Lo spettacolo scorre veloce, divertendo e dando tanti spunti di riflessione, il ritmo è serrato ma con adeguate pause tra una scena a l’altra. Meritato il tutto esaurito della serata e i plausi che la compagnia riscuote nell’ambiente romano e non solo.

Spettacolo arguto e irresistibile consigliato a chi non cerca troppe spiegazioni e non si prende troppo sul serio.                                                                                

 


Note stampa

Nell’ambito dei percorsi monografici dedicati alle più interessanti compagnie emergenti italiane, DoppioSenso Unico e Teatro dell’Orologio propongono la trilogia NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SUOLO composta dagli ultimi tre lavori scritti, diretti e interpretati da Luca Ruocco e Ivan Talarico. La Trilogia comprende i tre spettacoli cult della compagnia: La variante E.K. (12 e 15 gennaio), gU.F.O (13 e 16 gennaio) e infine Operamolla (14 e 17 gennaio), che ha debuttato nella scorsa stagione 2014 – 2015 proprio al Teatro dell’Orologio.

I tre spettacoli rappresentano al meglio lo stile originale del duo DoppioSenso Unico, in particolare l’abilità di trarre ironia e umorismo disarmanti da situazioni surreali, di far ridere trattando con spiazzante leggerezza tematiche particolarmente cupe, di sconvolgere con disinvoltura argomenti spinosi. Tutto ciò è realizzato attraverso un continuo e audace esperimento sulle possibilità del linguaggio, giocando con paradosso, doppi sensi e freddure, e coinvolgendo in modo radicale il pubblico, che diventa parte integrante e insostituibile della costruzione drammaturgica.

 

Gli spettacoli sono stati ideati e prodotti tra il 2013 e il 2015 partendo da un momento di forte disagio artistico e umano e lavorando su tre tematiche molto serie e delicate: il suicidio, l’alienazione e la malattia.

Ancora oggi non riusciamo a spiegarci bene perché questi spettacoli facciano molto ridere. Forse questa trilogia ci aiuterà a capirlo. Nostro malgrado.

DoppioSenso Unico

 

La variante E.K. 

Un uomo alle corde aspira alla corda, ma necessita metodo. Si sottopone a un duro allenamento ma nel momento cruciale non coglie il nodo. Ricondotto sulla diritta via si dà la fine. Strani figuri ne portano le spoglie. La sua vita è dibattuta in giusta causa, ripercorsa nei punti salienti, nei consigli di chi non disse giusta parola. La sua passione per il west apre lo spettacolo sull’inquietante e straordinario mondo dei cavalli. Tramutato anch’esso in cavallo troverà all’inferno la giusta pena.

gU.F.O

Continuando a giocare con gli stili e le variazioni DoppioSenso Unico fa incontrare Gufi e Alieni: chiusi nel loro piccolo spazio vitale i primi, dominatori dell’universo i secondi. I Gufi nicchiano, non essendo predisposti al dialogo. Gli Alieni incalzano, con atteggiamento gerarchico. Riusciranno nel contempo Hitler, Marx e Darwin a sviluppare idee autonome? L’attesa è snervante. E se i gufi non esistessero? E se gli alieni fossero dio? E se noi fossimo alienati?

Operamolla

Tre fratelli chiusi in casa. Due vivi, uno vegeto. Il divertimento non è molto, l’unico svago sono le malattie. La speranza è quella di morire, perché la certezza è che la carne risorgerà subito. Ma il fratello che vegeta, sarà morto? Sarà risorto senza dir niente agli altri due?

Il Guaritore, mistico figuro che manda all’aria ogni malanno, ha le risposte. Ma dimentica le domande.

www.doppiosensouni.com

INFO E PRENOTAZIONI

La prenotazione è vivamente consigliata

06 6875550 | biglietteria@teatroorologio.com

le prenotazioni possono essere effettuate dal lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 19:00

intero 15 euro

ridotto 12 euro

ingresso consentito ai soli soci: tessera associativa annuale 3 euro

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