Per la Scena Sensibile è andato in scena il 12 e il 13 giugno al Teatro Argot A SCATOLA CHIUSA – andante con slancio, di Chiara Cardea e Mariza Petrovic, per la regia di Chiara Cardea, attrice sul palco con Silvia Mercuriati.
Le luci sono ferme sulla scena mentre due donne, vestite con abiti demodè in un stile rivisitato della belle epoque, giacciono stese, dormienti, in uno “spazio di 7 mq chiuso da pareti fatte di pensieri e tappezzato da pagine di giornali, quelle della sezione cultura e spettacolo. Nora e Irma si svegliano, fanno colazione, si lavano e si truccano, poi pregano citando Mariangela Gualtieri, ciascuna ai piedi degli altarini dei propri idoli e traendo ispirazione da loro (Maria Callas, Montale, Szymborska, Dante, Montale, Magnani) si interrogano sul “fuori” che le spaventa, in un circolo vizioso che pare non avere fine.
A SCATOLA CHIUSA – andante con slancio narra della tragicomica ricerca del modo di stare al mondo, della vita che raccontano i poeti, scritta sui libri, cantata, ma vissuta in una gabbia, in uno spazio asfittico entro il quale, “dimenandosi come criceti” pian piano le protagoniste si risvegliano, abbattendo quelle mura invisibili, ma solide, che si sono costruite nel tempo, e cercando la propria “verità”.
La scena separa le due protagoniste in due spazi uguali, delimitati da una scatola centrale che a volte funge da tavolo, a volte da specchio, così come la paura del “fuori” divide nel carattere e nel temperamento le due amiche: Irma (Chiara Cardea), per la quale incontrare in sogno Eugenio Montale è il massimo piacere dell’anima, inizialmente forte, autoritaria, dura, arrabbiata con se stessa e con una madre a cui addossa la colpa delle sue insicurezze cede all’asfissia dello spazio chiuso e alla paura; Nora (Silvia Mercuriati) appare ingenua e remissiva, ma si mostra poi più ferma e decisa, più fiduciosa nell’affrontare la vita, credendo nella ragione dell’essere.
Poetica e sognatrice rappresenta l’apertura alla vita, all’altro, alla semplicità che si trova nelle piccole cose: è lei che si sveglia presto, che ha voglia di giocare, che coltiva nel suo piccolo angolo le sue personali passioni, come quella per i colori (oltre che quella per i suoi idoli), che riesce a trovare nella fermezza e nella determinazione, “la perfezione della perpendicolarità del corpo”, lo stimolo a reagire. Infine, è sempre lei che chiede all’amica di ricordare le parole della poesia di Montale per calmarla dalla sua crisi e farle capire che non esistono formule magiche per avere fiducia, non ci sono parole che diano certezze nella vita, che oggi possiamo sapere solo “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
E così, piano piano, dal fondo della scatola, armati di scarpe fatte di barattoli, occhialini e casco, si inizia a lottare contro quei muri per abbatterli e respirare la vita. E’ sicuramente questa l’immagine più originale e suggestiva della messa in scena di Chiara Cardea: la scatola-totem, il feticcio culturale che mescola in un unico momento la paura ed il coraggio di vivere “come il peso che ognuno ha portato”, come ricordano le parole di una celebre canzone di Guccini. Creative, simpatiche e profonde, le due attrici interagiscono, a volte anche improvvisando, con il pubblico.
I loro occhi sono sinceri, la rabbia di Irma pure, così come la dolcezza e la delicatezza di Nora. Ci hanno regalato la loro anima, tanto che, quando escono di scena, il pubblico aspetta qualche minuto prima di battere le mani, forse speranzoso che rientrino realmente con qualche pezzo di pizza. Poi, partono gli applausi e le voci che gridano “brave!”. E brave lo sono davvero, ma il finale è un po’ troppo sbrigativo e, anche se per un attimo ci ha fatto venire l’acquolina in bocca, avrebbe meritato uno sviluppo più attento.
Info
A SCATOLA CHIUSA – andante con slancio
di Chiara Cardea e Mariza Petrovic
E PROSSIMAMENTE a LA SCENA SENSIBILE (vedi il CALENDARIO COMPLETO)
18 giugno ore 21,00
FEROCIA
di Betta Cianchini
regia Gabriele Eleonori,
con Lucia Bendìa, Betta Cianchini, Elisabetta De Vito.
21 giugno ore 21,00
MEDEA E IL SUO INCONSCIO
di e con Esnedy Milan Herrera, regia Serena Grandicelli
abiti di scena Mgda Accolti Gil
assistente regia Camille Crescentini
movimenti Giovanna Sumo
23 giugno ore 21,00
NOSTRA ITALIA DEL MIRACOLO
uno spettacolo ispirato alla figura di Camilla Cederna
con Maura Pettorruso
drammaturgia e regia Giulio Costa
una co-produzione TrentoSpettacoli/Arkadis
24, 25 e 26 giugno ore 21,00
MONOLOGHI DELL'ATOMICA
Dramma di e con Elena Arvigo, testo ripreso dai racconti di Kyoko Hayashi e Svetlana Aleksievich.