Un vento caldo spira sollevando i capelli dalla nuca, la luce calante del sole alleggerisce gli occhi che non sanno dove fissarsi, posandosi ora sui bambini che scivolano fuori dagli usci, ora sulle calde lenzuola stese ai balconi, un odore denso di olio fritto penetra le narici suggerendo la preparazione di una cena casalinga. Percorrendo via dei Cristallini, strada storica che dalla Reggia di Capodimonte porta al Palazzo Reale, la sensazione che si prova è quella di essere già su una scenografia naturale e involontaria, in cui non c'è copione scritto ma aleggiano storie da ascoltare o da intravedere dietro un persiana.
Gufetto raggiunge il Napoli Teatro Festival per vedere Tu for' 'e vasc, per la regia di Carlo Geltrude…
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TUR FOR' 'E VASC – una rappresentazione itinerante al Napoli Teatro Festival
Proprio questo è il cardine del tour diretto da Carlo Geltrude, una rappresentazione itinerante tra i vasc' , cioè i bassi, le abitazioni a piano terra con accesso diretto sui vicoli e composti da uno o due vani. Lo spettacolo cavalca il limen -che forse non è mai stato così sottile in un teatro propriamente detto- tra falsità e verità, tra messinscena ed effettività, tra teatralizzazione e recitazione.
Il punto d'incontro è Piazzetta San Severo a Capodimonte: rispettando le norme di distanziamento, i partecipanti al tour vengono accerchiati da scooter che preannunciano rumorosamente il loro arrivo con clacson e urla. Le sembianze di questi accompagna-tur -Mario Ascione, Mariano Coletti, Alessio Galati, Gaetano Migliaccio- sono quelle di una banda di teppisti armata di termometro laser. Gli accompagna-tur scorteranno gli spettatori per i vicoli, coadiuvati di tanto in tanto dagli stessi abitanti del quartiere.
Nel primo e nel secondo basso vengono inscenati due testi di nuova drammaturgia: “La bolletta” di Mario Gelardi, intensamente interpretato da Laura Borrelli e Luciano Saltarelli, sull'inquietudine causata dall'indomabile gioco del lotto e “Vendesi” di Marina Cioppa, con una viscerale Lalla Esposito e uno smanioso Gennaro Maresca, i quali si contendono la giovinezza di un adolscente. Un'originale e riuscita riscrittura de La domanda di matrimonio di ÄŒechov è “'O spusalizio”, di Noemi Giulia Fabiano: la società della commedia russa trova assonanza con la vita di stenti del popolino dei bassi, nelle interpretazioni dei convincenti e divertenti Agostino Chiummariello e Anna De Stefano. Per concludere un vigoroso e ammaliante monologo in dialetto del fervente Riccardo Ciccarelli.
TUR FOR' 'E VASC – un teatro in cui tutto è finto e niente è fals
Queste performance disegnano i confini di un teatro in cui tutto è finto e niente è falso, citando Gigi Proietti: gli interpreti vanno sul pubblico prestando attenzione alle reazioni degli spettatori paganti e di quelli non paganti, persone che assistono alle rappresentazioni ma ne sono al tempo stesso anche il soggetto: gli abitanti del Rione Sanità, dai quali si viene accolti per diventare insieme a loro dei voyeur.
Con questo spettacolo site-specific Carlo Geltrude è riuscito a trovare un contatto tra la vita quotidiana del Rione Sanità, i suoi abitanti e il teatro, che si rivela ancora una volta lo strumento vincente e senza tempo nella sfida all'annullamento delle barriere sociali e culturali anche in un mondo difficile e imponderabile come quello del basso napoletano.
Tur for’ ‘e vasc nel Rione Sanità
Renato Carpentieri e gli allievi della Scuola del Teatro Stabile di Napoli in scena al Maschio Angioino con Pastiche – N° 0 di PASS/SAGGI rivista di teatro dal vivo; per la sezione Osservatorio, in prima assoluta Luminator Bernocchi di Alberto Mele e Marco Montecatino; per la Letteratura, ospiti i poeti e autori teatrali Claudio Damiani, Igor Esposito, Vincenzo Frungillo in omaggio all’archeologo Amedeo Maiuri