Nelle date del 13, 14 e 15 settembre sui palcoscenici del Fringe Festival di Roma, è andato in scena SYRIUS, spettacolo proveniente da Dublino, di Romana Testasecca, unica interprete della pièce e Karen Killen, quest’ultima anche regista.
Il tema della grave crisi umanitaria in cui si trova coinvolta la Syria viene affrontato attraverso una performance art che si sviluppa nella fusione di elementi tratti dalla danza, il teatro e la musica. I movimenti del corpo della performer Testasecca, accompagnati dalla musica e, in alcuni passaggi dalla narrazione affidata ad una voce fuori campo, raccontano al pubblico l’estenuante viaggio compiuto da una donna siriana fuggita dal proprio paese per giungere in Italia.
Lo spettatore viene raggiunto da immagini evocative dei tragici scenari del conflitto siriano, che si traduce in conflitto interiore per la giovane Rasha, la quale resasi conto di essere ormai priva anche delle più elementari libertà democratiche, prende la dolorosa decisione di lasciare la sua terra e i suoi cari per andare incontro ad un futuro incerto, a costo di rischiare la vita.
SYRIUS è un lavoro che fonde diverse esperienze artistiche, la cui riuscita si deve principalmente alla presenza fisica dell’artista, valorizzata dalla bravura della stessa nell’esprimere il racconto con armonici movimenti del corpo che coinvolgono lo spettatore. Invece, il fatto che la narrazione sia affidata ad una voce fuori campo appiattisce la resa del testo e crea uno distacco con l’emotività di chi ascolta, indebolendo la relazione instauratasi tra la performer e il pubblico.
Lo spettacolo ha il pregio di ispirarsi all’esperienza dei rifugiati, la cui comprensione, nella contingenza attuale, è urgente e necessaria soprattutto da parte di chi accoglie.
Info:
SYRIUS
PROVENIENTE DA
Dublino
DI
Romana Testasecca e Karen Killen
REGIA DI
Karen Killen
GENERE
performance art