Tornerà in scena dal 25 al 30 aprile al Tram teatro di Napoli SIC TRANSIT GLORIA MUNDI, lo spettacolo scritto e diretto da Alberto Rizzi, interpretato da Chiara Mascalzoni, vincitrice del premio per la migliore interpretazione al DOIT FESTIVAL 2016 (vedi il nostro racconto della rassegna).
E non va perduto. Perché rappresenta una occasione unica per ridere e sorridere, ma anche domandarsi il perché della marginalità della donna nella Chiesa. La sua sottovalutazione da parte del corpo ecclesiale, la scarsa considerazione e fiducia, frutto di una radicata visione maschilista inveterata e nutrita filosoficamente nei secoli.
Lo spettacolo,secondo Premio al Festival Teatrale di Resistenza di Parma, è un piccolo gioiellino teatrale, spassionato e ironico si pregia di una regia piuttosto meticolosa e di una interprete eccezionale, spiritosa e frizzante: ironica monologhista, la Mascalzoni, sola in scena, non scade mai nel banale ma anzi cattura, istrionica com’è; incanta, si muove leggera in una scena pressoché nuda regalandoci immagini tutte diverse fra loro, alterna l’invettiva alla risata, fa sgranare i nostri occhi costringendoci a riflettere e ci fa al tempo stesso aprire la bocca non solo per ridere, ma anche per farci emozionare in quei passaggi più “narrativi” dove la vediamo operare al meglio.
Condito da spunti cabarettistici ed analisi dai tratti filologici sulla storia della Chiesa e sulle sue tante ipocrisie di fondo, SIC TRANSIT GLORIA MUNDI parte da una domanda fondamentale: “Perché una donna non può essere Papa” e sviscera una riflessione spassionata sulla sua marginalità – e finanche esclusione di fatto dai ranghi ecclesiastici – basata su tesi, idee, e convinzioni di Padri e Dottori della chiesa, Santi, teologi e Papi stessi che hanno corroborato quell’idea, tutta maschile e maschilista del Sacerdozio, a dispetto del messaggio di uguaglianza e accoglienza della Chiesa stessa.
Si racconta poi, in un crescendo di risate ironiche e beffarde, proprio la moralità di quel pulpito da cui derivano i giudizi, la vita di quei Papi e quei Padri della Chiesa che, proprio nel loro vissuto non mostrarono molta moralità. Una contraddizione di fondo quella del giudice da giudicare, che suscita il riso beffardo del pubblico stesso, spesso ignaro in partenza di alcune convinzioni “storiche” in bocca a figure emerite o illustrissime, intrise di santità o moralità che, invece, agirono concretamente contro l’emersione della figura femminile, in contrapposizione agli orientamenti del protestantesimo e di altre religioni.
Quest’analisi impietosa e semiseria termina con una prospettazione: quella dell’elevazione al soglio pontificio di una donna, una seducente Papa Elisabetta I, posta in un immaginario (e lontanissimo) futuro: un personaggio che la stessa Mascalzoni interpreta con lucida ironia e convinzione. Una papessa di cui si racconta il vissuto, quasi fossimo in un documentario storico, accompagnati da un gioco di luci ben studiato e da scelte registiche molto precise ed interessanti: l’uso della sedia in questo spettacolo è fra gli aspetti più metaforicamente riusciti della piéce.
Questa Papessa del futuro che vi invitiamo a conoscere, è provocatoria per i giorni nostri per il solo fatto di esistere; rappresenta una metafora faceta di una battaglia ancestrale contro un pregiudizio inveterato, duro da digerire, difficile da negare, una figura che trova un parziale riscatto sulla scena, seppur presente per pochi minuti, in un finale che vi lascerà a bocca aperta: decidete voi se sconvolti o felici!
Info:
dal 25 al 30 aprile 2017
SIC TRANSIT GLORIA MUNDI
scritto e diretto da Alberto Rizzi
interpretato da Chiara Mascalzoni
produzione Ippogrifo