Mercoledì 14 ottobre al Teatro Trastevere di Roma per il Festival Inventaria 2020 va in scena il “Monologo di donna con salsiccia”, di e con Giulia Cerruti, giovane autrice e attrice torinese, finalista al premio attori DOC – Luigi Vannucci e al bando Luna Crescente. Ancora una volta un monologo, che, come CASCANDO (che abbiamo recensito settimana scorsa, vedi la nostra RECENSIONE) ci parla della precarietà dell'esistenza in un momento in cui sul teatro aleggiano le preoccupazioni di uno stop legato all'emergenza pandemica da COVID-19.
Il prossimo e ultimo appuntamento con INVENTARIA, sarà un momento di alta poesia-comica il 18 ottobre PöesiëkanzÇ¿nÄ« di Ivan Talarico, un artista che abbiamo già avuto modo di vedere e apprezzare in passato al Teatro Orologio – LEGGI LA RECENSIONE.
Contenuti
Giulia Cerruti in un monologo stand-up
La scenografia di Elena Massola è minimale: sul palco vuoto, ai due lati della scena, solo due grandi pannelli, come quelli esposti in alcune macellerie, con evidenziati i vari tagli del maiale nel pannello di sinistra e l’elenco dei relativi nomi nel pannello di destra.
Un’introduzione registrata con voce che imita il presidente Conte illustra alcune proprietà della salsiccia, in particolare della variante luganega, la cui presenza nel titolo viene immediatamente svelata dalla protagonista, che si presenta in scena vestita con un pigiama rosa a forma di maiale e rivela immediatamente al pubblico di aver scelto il titolo per attirare più gente in sala. Ma il gioco dei doppi sensi legato al titolo è appena accennato elegantemente in queste prime battute di un monologo stand-up in cui Giulia Cerruti gioca e dialoga con il pubblico con garbo e ironia.
MONOLOGO DI DONNA CON SALSICCIA: il tema della Morte
La protagonista torna indietro al mondo dell’infanzia, delle ninna-nanne e delle canzoncine infantili che le facevano ascoltare i suoi genitori, di come i testi di alcune di esse fossero permeate da immagini di morte che sortivano in lei l’effetto opposto a quello desiderato, provocando in lei un’angosciante insonnia.
È proprio la morte il tema su cui è incentrato il monologo. Cadono i pannelli con i tagli del maiale e rimane una cornice a rappresentare una bara stilizzata. Il registro è ironico e onirico allo stesso tempo nella rievocazione dell’infanzia, delle paure e delle angosce che il pensiero della morte può procurare in una bambina nell’intimità del proprio letto. Ma d’altronde l’idea della morte sembra aver sempre accompagnato la protagonista, la cui madre era addirittura una grande appassionata e assidua frequentatrice di funerali, anche quelli degli sconosciuti.
Giulia Cerruti l’Amore che ci manca
È questo l’unico momento in cui viene brevemente citato in una battuta l’Amore, altrimenti grande assente, quasi a volerne significare, attraverso l’assenza, l’inutilità come antidoto alla morte. L’attrice dialoga e interagisce con il pubblico, lo invita a chiudere gli occhi e dolcemente lo conduce, da un’iniziale atmosfera di surreale e poco concreto nonsense, a immedesimarsi nei suoi stati d’animo e pensieri.
Efficacemente comico e suggestivo, pur nella sua semplicità, il contrasto tra la protagonista, in piedi, infilata sotto un piumone rosso di un improbabile abito-letto, con tanto di cuscino rosso dietro la testa coordinato al piumone, e la scarna cornice in legno chiaro della bara alle sue spalle.
Ad Inventaria un monologo sulla precarietà dell’esistenza
Giocando con leggerezza intorno al tema della morte, Giulia Cerruti ci propone un monologo sulla precarietà dell’esistenza, sull’incertezza dei nostri tempi, segnati dalla pandemia (mai direttamente citata), in cui il pensiero della morte aleggia ancora più concretamente sulle nostre vite e ci ricorda la nostra fragilità. Proprio dalla consapevolezza della caducità della vita, dell’ineluttabilità del nostro destino mortale, sembrerebbe voler indirizzare un invito a godere, anche solo per un attimo, del momento presente, perché sarebbe troppo angosciante compiere una qualsiasi azione tenendo a mente continuamente che, prima o poi, tutti subiremo lo stesso triste destino.
Ma il monologo, anziché risolversi in un plateale proclama vitalistico, si chiude nelle pieghe di una dimensione più intima, infantile e sognante, con la protagonista che muore, nella dissolvenza finale, tirando fuori con le mani le proprie viscere sotto forma proprio di una salsiccia luganiga, che porta alla bocca e mastica ripetutamente in un atto di autocannibalismo simbolicamente rimarcato dal pigiama da maialino color rosa.
Un memento mori tragicomico e onirico, in cui grande assente è l’Amore.
Info:
14 ottobre
Monologo di donna con salsiccia | Giulia Cerruti Crack24
prima romana | in concorso
di e con Giulia Cerruti scenografia Elena Massola tecnica Ermanno Marini
Un tema visto e rivisto, quello della Morte, anche sgradevole se vogliamo, che però non passa mai di moda. Come i mocassini.
Finalista al premio Attori DOC – Luigi Vannucchi
Finalista al bando Luna Crescente
INVENTARIA – ttti gli spettacoli
11 ottobre
Paternoster | Collettivo Est Teatro
in concorso
scritto e diretto da Beatrice Mitruccio con Ludovico Cinalli, Paolo V. Perrone
musiche Matteo Tarragoni, Giovanni Zappacosta
È meglio morire di fame o morire avvelenati? Cos'è più dignitoso?
Spettacolo finalista Dominio Pubblico 2020
Spettacolo finalista Vuoti d'Aria 2020
13 ottobre
Ostinata passione | Malalingua
prima romana | in concorso
di e con Marianna de Pinto supervisione artistica Marco Grossi
Sono nata in Puglia nella sera del 31 luglio dell’infido 1927 e mi circondano secoli di fuoco.
14 ottobre
Monologo di donna con salsiccia | Giulia Cerruti Crack24
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Finalista al premio Attori DOC – Luigi Vannucchi
Finalista al bando Luna Crescente
15 ottobre
Oggi sposo | Matteo Cirillo
in concorso
di e con Matteo Cirillo regia Duilio Paciello
Quando vieni lasciato puoi sempre contare sui tuoi migliori: Tavernello, Xanax e Dott.Petrella Premio Traiano (V ed.) Miglior spettacolo e miglior attore
Premio della Città di Leonforte Miglior attore
Tac_Theatre and Cinema – Miglior spettacolo
16 ottobre
Come sto | Batisfera Teatro
in concorso
scritto e diretto da Angelo Trofa con Valentina Fadda e Angelo Trofa
"Non me ne frega niente di sapere come stai… Ma come stai?"
Spettacolo vincitore del Pitch Contest di Sardegna Teatro 2017
Selezionato Fringe Festival Torino 2017
Selezionato Fringe Festival Roma 2020
17 ottobre
Filo d'erba | Villari/Profita
in concorso
di e con Cinzia Villari, Lorenzo Profita sonorizzazione Cristiano D'Alieso
Erba non è più un luogo come un altro e il cortile di via Diaz è un luogo congelato nel tempo.
18 ottobre
PöesiëkanzÇ¿nÄ« | ivan talarico
fuori concorso
Ivan Talarico scrive poesie e canzoni. Questo lo rende colpevole.
Difficile dormire di notte con questa colpa, così il sonno della ragione genera reading.
Poesie e canzoni sono a disposizione del pubblico, possono essere montate, smontare, rimontate,
capite, dimenticate, assemblate, personalizzate e condivise.
spettacoli ore 21.00
9 – 10 – 11 ottobre @ carrozzerie_n.o.t via Panfilo Castaldi, 28/a (Ostiense)
dal 13 al 18 ottobre @ Teatro Trastevere via Jacopa de' Settesoli, 3 (Trastevere)