Nell'ambito del Campania Teatro Festival il 26 Giugno presso il Giardino Paesaggistico di Capodimonte a Napoli è andato in scena lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Giovanni Meola, prodotto da Virus teatrali, ispirato al libro di Vincenzo Imperatore.
Le canfore e le magnolie del Real bosco di Capodimonte ricevono fasci di luce colorata restituendo un'atmosfera onirica che ci accompagna dall'ingresso di Porta Miano al Giardino paesaggistico. Qui una scena buia accoglie una sedia e pochi altri oggetti: deciso, Giovanni Meola emerge da questa tela nera, nonostante sia anch'egli di nero vestito, dando inizio al racconto delle vicissitudini di Vincenzo Imperatore con "mamma banca", dall'ingresso nell'azienda fino alla grande crisi del 2008. Lo spettacolo si ispira al libro dal titolo omonimo, scritto dallo stesso Vincenzo Imperatore, manager di una delle banche più note d'Italia, che svela le prassi inconfessabili che sono state sistematicamente e spregiudicatamente attuate negli ultimi due decenni dal mondo finanziario.
La narrazione segue un vibrante dialogo, fatto di parole e di gesti ma anche di suoni e vocalizzi, un saliscendi che progredisce per episodi e che non concede distrazioni o momenti spenti. I due performer riempiono la scena, senza sbavature, senza ripetizioni, sorprendendo con il modo incalzante e ironico in cui viene rappresentata la conversione dell'uomo tra ripensamenti e incoerenza, ostinazione e ambizione. Le scelte registiche enfatizzano le dichiarazioni del protagonista, amplificandone l'espressività con giochi di ombre e l'impiego di luci colorate che conferiscono caratterizzazioni cromatiche al dissidio emotivo che viene rappresentato.
Giovanni Meola mette in scena il monologo affidandosi alla presenza di una musicista e rumorista, Daniela Esposito, attrice muta e autrice delle musiche originali. L'interprete poliedrica riacquista la voce per riferire i pensieri dei personaggi che il giovane Enzo ha incontrato durante la sua vita, come i compagni di scuola che deridevano la sua dedizione allo studio, o di quelli che incontra da manager affermato, come i risparmiatori portati a sottoscrivere le polizze assicurative. La ripetizione di alcune parole -come Olympiastadion- riecheggiano similmente a un mantra e rendono l'appartenenza al mondo degli istituti bancari più simile all'affiliazione a una nuova religione, quella in cui i sacerdoti sono i banchieri e la regola era vendere: Vincenzo Imperatore può affermare di avere le prove necessarie per portare avanti la sua denuncia proprio perché appartiene al mondo che vuole accusare, contrariamente a Pierpaolo Pasolini, che sapeva ma era solo un intellettuale. Denunciare avrà l'effetto sperato?
Testo e regia Giovanni Meola
Con Daniela Esposito, Giovanni Meola
Musiche originali Daniela Esposito
Regista assistente e costumi Chiara Vitiello
Assistente alla regia Annalisa Miele
Scenografia Monica Costigliola, Angelo De Tommaso
Foto di scena Nina Borrelli
Produzione VIRUS TEATRALI