CASCANDO @ INVENTARIA 2022: Riflessioni sulla Fine

Continuano le recensioni dal Festival INVENTARIA 2022: abbiamo scelto di vedere CASCANDO, lavoro della Compagnia Dovecomequando, un testo di Pietro Dattola che vede in scena Flavia Germana de Lipsis che avevamo già apprezzato nel 2020.
Ci accoglie il Teatro Teatrosophia che ha ospitato il Festival quest’anno insieme al Teatro Trastevere, Carrozerie NOT e prossimamente Fortezza Est (Scopri tutti i prossimi spettacoli del calendario di INVENTARIA).

“Come fai a dormire la notte?”: con questa domanda si apre una travolgente riflessione introspettiva che porta lo spettatore a “cadere” in fondo ad un pensiero spesso sottaciuto ed evitato ma che coinvolge inesorabilmente ogni singolo uomo dal giorno della sua nascita.

Un’irresistibile location: il Teatrosophia

CASCANDO_Flavia Germana De Lipsis in scena

In una piccola traversa di Via dei Coronari nel pieno centro romano si trova il piccolo ma affascinante Teatrosophia dove si viene subito accolti dal calore del proprietario che gentilmente, alla fine dello spettacolo, offre un piccolo aperitivo con cui, al sapore di Chardonnay e focaccia, lascia il tempo di riflettere con gli altri spettatori sull’esperienza teatrale appena vissuta.

CASCANDO: la fine nei pensieri di Anna

Una sedia e un cuore luminoso appeso a mezz’aria. Una scenografia povera ma sufficiente ad immergersi nei meandri dei pensieri di Anna che si sdoppiano e moltiplicano in una interpretazione sfaccettata. In una notte di sogni e risvegli emergono assordanti e caotiche le riflessioni sulla fine di tutto: la fine materiale, fisica di ciò che ci circonda, la fine della memoria di noi stessi e degli altri.

I pensieri di Anna fanno quindi riflettere su un annientamento totale “niente rimarrà nella mente di qualcuno”, lo stesso universo finirà e le stelle cadenti che la protagonista osserva con passione ne sono la prova. Mentre la fine è quindi sicura, rimane fuori dalla riflessione qualsiasi riferimento ad un τέλος, nessuna causa finale viene accennata: “niente sarà servito a niente” e così ad Anna, come allo spettatore, non rimane che cadere: “io cado, cado, cado, cado” giù in un vuoto che sembra senza fondo.

CASCANDO: la centralità dei suoni e della musica

Nella scena questa “fine” sembra avvicinarsi sempre di più, quel tempo inesorabile che passa viene infatti scandito in maniera nascosta da vari ritmi: i respiri profondi e i battiti cardiaci proposti con suoni onomatopeici si alternano ai pensieri di Anna. Il cuore infatti rimane centrale, sia nella scena attraverso la luminosità intermittente del led a forma di cuore, sia tramite il rimando costante al petto della protagonista; le pulsazioni diminuiscono ed aumentano al ritmo dei suoi dubbi e pensieri.

Anche la musica è centrale nello scandire il flusso del tempo e delle riflessioni, ritmi incalzanti o di accompagno aiutano infatti lo spettatore ad immergersi nella scena.

CASCANDO: La simbologia in scena

Battiti e respiri sono movimenti e suoni che affiorano dall’interno di ognuno di noi, così sono simboli di intimità che emerge e diviene manifesta; in questo modo, tutto di Anna viene tirato fuori. Lo stesso colore rosso, la lampada sospesa, il vestito della protagonista, domina l’intera scena. Da una parte, il colore del fuoco che indica forze vitali positive della gioia e del movimento ma anche il rischio di bruciarsi dalla brama di una personalità inqueta; dall’altra il colore del sangue anche questo simboleggiante quel flusso interiore e forse rimando a quel sangue da martire (μάρτυς) ovvero da testimone di quella paura che invade tutti noi: la paura della fine.

Flavia Germana de Lipsis sola ed unica in CASCANDO

Nella difficoltà se non addirittura nell’impossibilità di delineare una storia lineare dello spettacolo che può lasciare lo spettatore spesso avvolto in una perplessità astratta, emerge in maniera prorompente la bravura magistrale dell’attrice. La gestualità del corpo e l’espressività di ogni singolo lineamento del viso non abbandonano neanche per un momento il flusso di coscienza di Anna. Lo stesso sudore fa immergere lo spettatore nell’ansia di questo cadere verso un vuoto infinito senza meta. Lo sguardo spesso fisso nel vuoto sottolinea poi l’impossibilità di rispondere alle domande più importanti che la protagonista mette in scena. L’attrice così si muove in tutto lo spazio con gestualità che spesso rimandano ad una danza così allo spettatore può sembrare quasi di avere di fronte una coreografia moderna. A tutto questo sono di grande aiuto sia le luci dei riflettori che o inondano l’intera scena o si concentrano sui movimenti espressivi della De Lipsis, sia le tempistiche delle musiche che grazie alla regia, si sommano armonicamente all’interpretazione ammaliante dell’attrice.

Visto il 30 settembre 2022

CASCANDO

scritto e diretto da Pietro Dattola

con Flavia Germana de Lipsis

Compagnia DoveComeQuando

Teatrosophia

INVENTARIA 2022 – PROSSIMI SPETTACOLI

DODICESIMA EDIZIONE | dal 20 settembre al 16 ottobre

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