GRETEL E TUTTI GLI ALTRI@DOIT Festival: la crescita con un bagaglio a mano di paure

Evocativo, favolistico e dalla forte portata artigianale, GRETEL E TUTTI GLI ALTRI è in scena ancora oggi, 6 aprile al Teatro Planet nella cornice del DOIT Festival.
A metterlo in scena i Cronopios gruppo di ricerca dell’Associazione Botti du Schoggiu, che provengono dalla remota Isola di San Pietro in Sardegna “L’isola dell’isola” come riferisce la regista Susanna Mannelli subito dopo lo spettacolo, quando l’abbiamo intervistata sui contenuti dell’opera e sulla sua originale messa in scena.

Sulla scena c’è la Gretel che conosciamo dalla favola di Grimm. Proviene dalla Terra di Rovescio, è in cerca di un tesoro con Hansell (che è rimasto indietro) e si è persa nel bosco. È sola e ha Paura. Ma percorre un sentiero che la porta a conoscere diverse creature fantastiche, il Piccione ingordo, Mastro Vento, la Montagna in un crescendo di inquietudini e avventure. Fino a tornare al bosco da cui era partita, diversa e pronta ad affrontare le prossime sfide che la storia le porrà davanti.

Marcella Pellerano interpreta una Gretel vestita di bianco, adulta nell’aspetto ovviamente ma non nel linguaggio; inoltre, dà vita a tutti i personaggi immaginari che ella incontra: vengono tutti riprodotti con l’ausilio degli oggetti di scena, ombrelli, teli e/o maschere cucite su stoffe impiegate dall’attrice direttamente sul palco.

In un crescendo narrativo piuttosto sostenuto e vivace, l’attrice si rivolge direttamente agli spettatori facendoli partecipi del proprio viaggio a occhi chiusi. Sulla scena due bagagli, che rappresentano il bagaglio di paure e insicurezze che si porta dietro Gretel, un telo rosso, un palo ed un ombrello. Pochi elementi che, però, vengono sfruttati in modo intelligente dalla protagonista; nei lunghi teli bianchi o nel drappo rosso Gretel si avvolge, danza o al loro interno l’attrice si camuffa con destrezza fino a scomparirvi o ad interagire coi personaggi cui dà lei stessa vita. Non ci sfugge qualche lentezza nei momenti performativi a volte un po' troppo dilungati, e qualche ridondanza drammaturgica che potrebbe essere limata per snellire alcuni incontri fra Gretel e gli esseri fantastici.

Il viaggio di Gretel è in questo senso un viaggio di formazione che, come nei racconti per i più piccoli, passa per il confronto con esseri magici o inanimati e che serve per mettersi alla prova e uscirne rafforzati. Una favola piegata ad un immancabile profilo educativo, reso in modo affascinante e professionale dall’interprete che mantiene un buon livello recitativo, mescola elementi di danza alla narrazione favolistica e si pregia di un alto livello evocativo delle immagini costruite sulla scena.

L’opera, pensata anche per la fruizione ad un pubblico di bambini (ha avuto un certo successo nelle scuole, ci racconta la regista) presenta una buona scrittura narrativa con elementi poetici o suggestivi abilmente rappresentati dalla sua interprete, che strizza inevitabilmente l'occhio al linguaggio della narrazione d'infanzia senza eccessive semplificazioni. Si incentra sul concetto di Paura e sulla necessità di addomesticarla, ovvero di permettere che essa faccia parte della nostra vita senza per questo esserne succubi.
Lodevole dunque l’intento pedagogico dello spettacolo che attinge, nella costruzione della recita, agli elementi più classici della favolistica: il bosco, gli animali parlanti, le personificazioni degli elementi naturali, in una commistione piacevole con alcuni elementi tipici della tradizione sarda (le musiche ma anche la stessa artigianalità della messa in scena richiamano il contesto culturale di origine).

Lo spettacolo è dunque un bell’esempio di teatro “artigianale” per produzione (la regista ha curato personalmente la realizzazione dei vestiti e dei drappi di scena, ci confida), elemento questo non sempre ricorrente nelle produzioni nostrane. Inoltre, si pone, crediamo nel solco ideativo della Compagnia, che ama mescolare l'elemento popolare del contesto culturale di riferimento con le vicende e i personaggi della Storia, dell'Epica e della favolistica (nel sito della Associazione ritorna continuamente la parola "Affabulazione" e "tradizione" che sono i tratti distintivi del lavoro di ricerca della regista).  
La Compagnia Cronopios, peraltro, ha una storia interessante: attiva dal 1998, produce spettacoli per il teatro per adulti e per ragazzi ed ha all’attivo diversi lavori (prossimo un lavoro su Gramsci, che sarebbe davvero bello poter vedere nuovamente sui nostri palcoscenici romani). La regista ci ha poi raccontato l'attenzione rivolta all'aspetto pedagogico di spettacoli come GRETEL, proposti nelle scuole e di grande successo. La Compagnia porta poi i propri spettacoli in giro per l'Isola, realizzando anche spettacoli di improvvisazione, in un affascinante percorso itinerante e artistico.

Proprio in una strana analogia fra la produzione "itinerante" della compagnia ed il cammino di Gretel dentro se stessa, ciò che emerge da questo spettacolo è proprio l’idea della pericolosità del cammino che la nostra anima percorre ogni giorno, dall'infanzia alla crescita; un cammino condotto necessariamente lontano dai nostri affetti (Hansell è infatti assente). Un cammino forzoso in un mondo vissuto spesso come oscuro. Ma solo la determinazione e la forza di vincere la propria natura pavida, abbandonando quel bagaglio di paure, ci permette di trasformare quel contesto ostico di partenza in un luogo nuovo, dove potersi destreggiare in attesa della prossima sfida, anche la più infida, anche quella che si nasconda in una  casa di marzapane falsamente rassicurante, da cui uscire con un nuovo e vero Tesoro: la Fiducia in se stessi.

Info:
5-6 aprile
GRETEL E TUTTI GLI ALTRI
Di Susanna Mannelli
Con Marcella Pelleranno
Luci Matteo Culurgioni

DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro –

TEATRO PLANET, Via Crema, 14 – Roma

Spettacoli in concorso dal martedì al venerdì ore 21

Spettacoli ospiti sabato ore 21 e domenica ore 17.30

BIGLIETTO RIDOTTO A 8 EURO PRENOTANDO COME LETTORI DI GUFETTO!

Per info e prenotazioni:

ufficiostampa@chipiuneart.it

cell. 3208955984 (dalle 15 alle 20)

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