FESTIVAL INDIVENIRE-FONÈS @ Spazio Diamante: ancora crepe sulla scena

Alla rassegna dedicata agli studi scenici “in divenire”, allo Spazio Diamante di Roma, la Compagnia Formiche di Vetro ha portato in scena una stesura ancora embrionale di FONÈS, di e con Luca Trezza e Francesca Muoio, promettendo di trasportare il pubblico tra le crepe della società napoletana.

FONÈS – Il fascino della grecità

L’edizione 2023 del Festival InDivenire ha subìto il fascino archetipico delle lettere greche. Dopo Oreste da Euripide, proposto dalla compagnia siciliana RDA, una grecità più astratta, solo evocata e puramente contemporanea è proposta da un’altra compagnia del sud. Fonès, dal greco “voci”, porta sul palco una bozza di poesia ancestrale, miserevole e assordante. La compagnia partenopea promette di partire dal paradigma arcaico delle “voci”, prendendo ispirazione dagli antichi fondatori della loro storia.  

FONES -la compagnia Formiche di Vetro

Al Festival InDivenire si raccontano le crepe di una società miserabile(?)

Una coralità di miserevoli racconta le proprie disavventure nelle voci di Luca Trezza e Francesca Muoio. Dalla storia di una ballerina sedotta da un magnaccia a quella di una sparatoria per strada, il testo, in lingua napoletana, sfiora inaspettatamente un lirismo eccentrico. Sebbene la comprensione del testo sia ostacolata dalla velocità di esecuzione e da una scelta linguistica radicale, da quel che si riesce a evincere, – data anche l’evidenza assenza di una precisa struttura- un carnevale di miserabili sfila sulla scena, alternando momenti narrativi difficili da seguire a digressioni liriche espressioniste. Il fil rouge proposto all’inizio dello studio sarebbe da individuarsi nella traduzione non letterale del titolo proposta dal Trezza: “Fonès sono le crepe”. Ma quali? Probabilmente, si tratta delle crepe umane di una società complessa, dalle quali scorgiamo, oltre alle miserie dei personaggi, un’anima popolare piena di speranza.

FONES – Luca Trezza in scena al Festival indivenire

FONÈS: studio su un teatro d’evocazione 

Dai primi minuti di visione è chiaro che FONÈS sia lo studio di un teatro evocativo. A differenza di un teatro di immagine, quello proposto da Luca Trezza e Francesca Muoio è l’esperimento di un teatro di poesia, scenograficamente spoglio ma carico di simbolismo. Pochi accessori d’abbigliamento appoggiati a terra sono l’unico elemento scenico presente, utile agli attori per vestire i panni dei miserevoli di volta in volta rappresentati. Anche le luci – fatta eccezione per gli ultimi minuti di intrattenimento stroboscopico- sono essenziali, accompagnando gli interpreti da un punto all’altro del palco e della storia. Le scelte registiche intraprese fino ad ora non sembrano offrire allo spettatore qualcosa da vedere, ma una miscellanea di storie da ascoltare a occhi chiusi, un’antologia partenopea che sa fare buon uso degli effetti audio. Ogni elemento presente in scena è, infatti, al servizio di un pungolo all’evocazione, all’immaginazione del pubblico, perché la narrazione non è affidata alla messa in scena, bensì all’interpretazione degli attori.

FONES – Francesca Muoio in scena al Festival indivenire

Luca Trezza e Francesca Muoio danno “voce” a uno spettacolo su misura

Autori e interpreti dello studio, Luca Trezza e Francesca Muoio si sono cuciti uno spettacolo su misura. Lo studio proposto al Festival InDivenire, infatti, mette in luce il virtuosismo vocale e fisico dei due attori campani. Il talento degli interpreti è indiscusso, proponendo coreografie e (lunghi) monologhi, complessi, difficilmente replicabili. Ma la ricerca barocca sull’interpretazione rischia di distogliere lo spettatore dal contenuto del testo e dal messaggio che l’intera pièce (una volta prodotta per intero) si prefigge di veicolare, messaggio che finora resta oscuro. Il maggiore rischio di distrazione, tuttavia, sembrano correrlo gli interpreti, concentrati più sulla forma che sulla sostanza del materiale poetico proposto. Al termine dello studio, infatti, allo spettatore non resta che lo sforzo di raccogliere i calcinacci poetici dalle crepe della messa in scena.

Formiche di Vetro – la Compagnia e le recensioni di Gufetto

La Compagnia Formiche di vetro è stata fondata nel 2008 da Luca Trezza, diplomato attore nella Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico.

Gufetto ha recensito

FesTival Indivenire tutti gli spettacoli e le recensioni di gufetto

Ecco il programma completo del Festival in scena allo Spazio DIamante

Martedì 17 inaugurazione (ore 18).
Presenti tutte le compagnie che illustreranno il loro progetto,
il presidente del Festival Alessandro Longobardi e il direttore artistico Giampiero Cicciò.

Mercoledì 18 due studi
Compagnia Blusclint presenta Soli, con tutto regia di Paolo Faroni – Ore 19
Compagnia Parzialmente stremati con La Carovana di Giulio Guarino regia Giovanni Nasta – Ore 21

Giovedì 19 – Spettacolo Ospite
in Prima Nazionale 
Momino Caro

Breve storia di un uomo che ingannò la morte
di Massimo De Rossi
Testo liberamente ispirato alla novella di Luigi Pirandello “Notizie del Mondo”
Con Massimo De Rossi e Roberta Anna

Venerdì 20 due studi
Compagnia Maledimiele con Ematica scritto e diretto da Larissa Cicetti – Ore 19
Compagnia Dogma Theatre Company con Wild – Io ora cammino di Alessio Ingravalle regia di
Gabriele Colferai – Ore 21

Sabato 21 due studi
Compagnia Poveri comuni mortali con Due Schiaccianoci di Alice Bertini regista insieme a Carlotta
Solidea Aronica – Ore 19
Compagnia DoveComeQuando con Fahrenheit 2.577 scritto e diretto da Pietro Dattola – Ore 21

Domenica 22 due studi
Compagnia Outliers con Effetto Paradiso di Ilaria Marcuccilli regista insieme a Wiliiam Caruso – Ore
19
Compagnia RDA/Zerkalo con “Oreste da Euripide” regia di Dario Battaglia – Ore 21

Lunedì 23 uno studio
Compagnia Santarita e Jack Teatro con Saremo leggeri di Simone Falloppa, direzione del lavoro
Elena Arvigo, Alessandro Averone, Simone Falloppa – Ore 21

Martedì 24 due studi
Compagnia P.G.A. Scarl con Scomodi di Silvia Maria Vitale regia del collettivo (Valentina Martino
Ghiglia, Alessandra De Pascalis, Giuseppe Coppola) – Ore 19
Compagnia Di Parola con 500 lire di Ludovica Bei, regia di Josafat Vagni – Ore 21

Mercoledì 25 due studi
Compagnia Zerkalo con La mia amica è d’accordo scritto e diretto da Massimo Odierna – Ore 19
Compagnia Formiche di vetro teatro con Fonès scritto e diretto da Francesca Muoio e Luca Trezza –
Ore 21

Giovedì 26 – Maddalena Crippa incontra le compagnie e il pubblico del Festival – Ore 18. Ingresso
libero fino a esaurimento posti.
Conduce la serata il direttore artistico Giampiero Cicciò.
A seguire uno studio
Compagnia Cosa sono le nuvole e Florian Metateatro con Vacanze Romane scritto e diretto da
Nella Tirante – Ore 21

Venerdì 27 due studi
Compagnia Seadogs con Per lei, nel giorno del suo compleanno scritto e diretto da Francesco
Bianchi – Ore 19

Compagnia PassionBerlin e Lo stagno di Goethe con Una relazione erotica scritto e diretto da
Giulio Baraldi – Ore 21

Domenica 29 Premiazione

Lunedì 30 evento di chiusura – Ore 21
Spettacolo ospite
Vincitore del Premio inDivenire Danza 2019
Associazione Sosta Palmizi presenta
Bisbigliata creatura
ideazione e regia Mariella Celia
coreografia, ricerca drammaturgica del movimento Mariella Celia in collaborazione con Cinzia Sità
interpreti Mariella Celia, Cinzia Sità
suono Gianluca Misiti
trucco/ assistente di scena Francesca Innocenzi
costumi Mariella Celia in collaborazione con Francesca Innocenzi
disegno luci Francesco Tasselli
con il sostegno di Vera Stasi, Teatro Azione e Carrozzerie N.O.T, ALDES, Teatri Sospesi, Cittadella
dei giovani Aosta, Teatro di Roma – Teatro Nazionale

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF