Sull’ampio palco dello Spazio Diamante che ospita il Festival Indivenire fino al 31 gennaio 2022, brillantemente condotto da Giampiero Cicciò con un affollato seguito di giovani e promettenti spettatori ogni sera, arriva anche la Compagnia Di Parola con un testo di Ludovica Bei dal titolo evocativo,“500 LIRE”.
La storia di quattro ragazzi, quattro amici della provincia laziale, fra salti nel tempo e legami inseparabili alle prese con la partita del Destino, che tutto mette in discussione.
Lo spettacolo fa della nostalgia la propria cifra stilistica per i 30 minuti di Studio messi in scena, ma si tratta solo di un’apparenza perché il finale “provvisorio” che “spiazza” sembra nascondere un Nero ed una riflessione sui rapporti umani ben più interessante. Vediamo perchè.
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500 LIRE: di cosa parla il testo di Ludovica Bei
Siamo nella Tor San Lorenzo laziale, una provincia di mare che funge da sfondo-collante per i quattro amici, tre ragazzi e una ragazza ormai quarantenni che vengono però “raccontati” nel tempo: dall’infanzia che li vede già tutti assieme legati come amichetti, fino alla maturità passando per l’adolescenza che tutto consolida, che tutto cementifica in un “Gruppo-barriera contro il Mondo”.
I 4 crescono insieme, si divertono, litigano, imparano l’amore e il sesso, il tutto in uno Stabilimento balneare che occupano di tanto in tanto per fare festa e prendere decisioni via via sempre più importanti e scottanti. A decidere tutto il biliardino intorno al quale, di volta in volta si giocano partite che segnano le sorti di tutti e al risultato delle quali si giura adesione eterna, come farebbero i bambini alle prese con un nascondino dalle regole ferree. Un gioco in cui i giuramenti però, sembrano sempre più difficili da mantenere via via che il tempo passa.

500 lire: un giudizio sulla sceneggiatura. Dal Biliardino alle scelte di vita
Lo spettacolo, come dicevamo, ha buoni meriti a partire dalla sceneggiatura: fresca, dinamica, contemporanea nell’espressività e “astuta” perchè richiama sì le dinamiche generazionali classiche e universalmente valide nel tempo e per tutte le generazioni, ma non insiste troppo sui cliché di genere e si colora di continui botta e risposta tipici dell’intercalare quotidiano, colorati di “romanesco”, che avvicina le dinamiche del Gruppo a quelle vissute da qualunque Spettatore nella sua adolescenza o nell’immediato presente.
L’insistere del testo sulla malinconia degli anni ’80 e dei “bei tempi” o i momenti felici (quali i Mondiali del 2006, momento di aggregazione massimo dei ragazzi che non hanno visto il mondiale dell”82 ) è però soltanto la scusa per non affrontare, non ancora almeno (il testo è infatti in forma di “Studio” ), il vero nodo narrativo in arrivo: ovvero il peso della Crescita ed il suo impatto su quelle regole amicali e “consolidate” negli anni, quegli “assunti di vita” inossidabili perchè legati al passato, ma forse non più sempre validi col tempo.
E allora il nodo può estendersi ancora, a quanto sia importante prendere finalmente delle scelte da soli senza rimandarli al Gruppo, senza abbandonarsi al Caso o al risultato di una partita decisa a biliardino. E ci si domanda, quando arriva il momento di assumersi la Responsabilità delle proprie decisioni e dunque dei propri sbagli?
Qual è questo tempo e quali conseguenze ha crescere?

La recitazione della Compagnia di Parola allo Spazio Diamante
Altro merito della messa in scena è senz’altro la recitazione spontanea e diretta della Compagnia e soprattutto la sintonia dei movimenti, delle voci degli sguardi dei 4 interpreti, ampiamente a loro agio nel mettere in scena un Gruppo moderno di amici di trenta-quaranta anni alle prese con la crescita. Si crea quasi una sovrapposizione fra personaggio e interprete dovuto alla inevitabile coincidenza di esistenze sul palco. Alla cornice emozionale creata dallo spettacolo e che si fonda sull’empatia con le vicende generazionali descritte contribuiscono anche le canzoni canticchiate, le musiche e gli effetti sonori.
E sebbene ci sia qualche difficoltà nel modificare le sembianze dei 4 nel tempo (soprattutto quando li si vuole osservare “da adolescenti” con barba e capelli), la regia potrebbe ampiamente colmare queste difficoltà puntando soltanto sui cambi di abito e sugli ingressi e uscite di scena, che permettono da soli la percezione del cambio di “tempo” narrativo senza ulteriori artifizi.

500 LIRE: alcuni accorgimenti per un testo completo
A fine spettacolo, e nella speranza che questo spettacolo possa tramutarsi in spettacolo definitivo, ci permettiamo qualche suggerimento alla Compagnia.
Dal punto di vista tecnico, per la questione temporale ci è sembrato intelligente l’indicazione della data sul blocco appunti a rimozione di pagina progressiva (attenzione solo a rimuovere le pagine per tempo). Alternativamente, si potrebbe proiettare sul fondo l’anno in 4 cifre con numeri a scatto, magari divisi in due blocchi da 2 (che richiamerebbe anche la divisione in due dei componenti delle squadre).
Quanto alla sceneggiatura e all’uso del romanesco, scelta su cui la Compagnia ha mantenuto l’uniformità, consigliamo di mantenerla (in quanto collante di gruppo) come “calata” e nei “modi di dire” soprattutto nei passaggi in cui i personaggi vivono l’infanzia e l’adolescenza; e poi progressivamente ridurla con la crescita degli stessi e per i momenti drammatici.
Sulla regia, il consiglio è quello di dosare la malinconia del testo con un corrispettivo spazio per la Responsabilizzazione dei personaggi, da inserire a piccole dosi per poi lasciarla esplodere nel nodo narrativo e dedicandole il medesimo spazio lasciato alla parte comica. L’idea di fondo “nostalgica” non è da snaturare ma solo mescolare con una riflessione più matura sulla Crescita e sulle Scelte.
Un intento questo forse difficile da racchiudere in 30 minuti ma, riteniamo questo Gruppo di attori sia altamente in grado di fare anch’esso scelte difficili, forse meglio dei loro alter-ego e prendersi dunque la Responsabilità di un meritato Successo, non deciso a biliardino.
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Ecco il programma completo del Festival in scena allo Spazio DIamante
Martedì 17 inaugurazione (ore 18).
Presenti tutte le compagnie che illustreranno il loro progetto,
il presidente del Festival Alessandro Longobardi e il direttore artistico Giampiero Cicciò.
Mercoledì 18 due studi
Compagnia Blusclint presenta Soli, con tutto regia di Paolo Faroni – Ore 19
Compagnia Parzialmente stremati con La Carovana di Giulio Guarino regia Giovanni Nasta – Ore 21

Giovedì 19 – Spettacolo Ospite
in Prima Nazionale
Momino Caro
Breve storia di un uomo che ingannò la morte
di Massimo De Rossi
Testo liberamente ispirato alla novella di Luigi Pirandello “Notizie del Mondo”
Con Massimo De Rossi e Roberta Anna
Venerdì 20 due studi
Compagnia Maledimiele con Ematica scritto e diretto da Larissa Cicetti – Ore 19
Compagnia Dogma Theatre Company con Wild – Io ora cammino di Alessio Ingravalle regia di
Gabriele Colferai – Ore 21

Sabato 21 due studi
Compagnia Poveri comuni mortali con Due Schiaccianoci di Alice Bertini regista insieme a Carlotta
Solidea Aronica – Ore 19
Compagnia DoveComeQuando con Fahrenheit 2.577 scritto e diretto da Pietro Dattola – Ore 21
Domenica 22 due studi
Compagnia Outliers con Effetto Paradiso di Ilaria Marcuccilli regista insieme a Wiliiam Caruso – Ore
19
Compagnia RDA/Zerkalo con “Oreste da Euripide” regia di Dario Battaglia – Ore 21


Lunedì 23 uno studio
Compagnia Santarita e Jack Teatro con Saremo leggeri di Simone Falloppa, direzione del lavoro
Elena Arvigo, Alessandro Averone, Simone Falloppa – Ore 21
Martedì 24 due studi
Compagnia P.G.A. Scarl con Scomodi di Silvia Maria Vitale regia del collettivo (Valentina Martino
Ghiglia, Alessandra De Pascalis, Giuseppe Coppola) – Ore 19
Compagnia Di Parola con 500 lire di Ludovica Bei, regia di Josafat Vagni – Ore 21

Mercoledì 25 due studi
Compagnia Zerkalo con La mia amica è d’accordo scritto e diretto da Massimo Odierna – Ore 19
Compagnia Formiche di vetro teatro con Fonès scritto e diretto da Francesca Muoio e Luca Trezza –
Ore 21

Giovedì 26 – Maddalena Crippa incontra le compagnie e il pubblico del Festival – Ore 18. Ingresso
libero fino a esaurimento posti.
Conduce la serata il direttore artistico Giampiero Cicciò.
A seguire uno studio
Compagnia Cosa sono le nuvole e Florian Metateatro con Vacanze Romane scritto e diretto da
Nella Tirante – Ore 21
Venerdì 27 due studi
Compagnia Seadogs con Per lei, nel giorno del suo compleanno scritto e diretto da Francesco
Bianchi – Ore 19

Compagnia PassionBerlin e Lo stagno di Goethe con Una relazione erotica scritto e diretto da
Giulio Baraldi – Ore 21

Domenica 29 Premiazione
Lunedì 30 evento di chiusura – Ore 21
Spettacolo ospite
Vincitore del Premio inDivenire Danza 2019
Associazione Sosta Palmizi presenta
Bisbigliata creatura
ideazione e regia Mariella Celia
coreografia, ricerca drammaturgica del movimento Mariella Celia in collaborazione con Cinzia Sità
interpreti Mariella Celia, Cinzia Sità
suono Gianluca Misiti
trucco/ assistente di scena Francesca Innocenzi
costumi Mariella Celia in collaborazione con Francesca Innocenzi
disegno luci Francesco Tasselli
con il sostegno di Vera Stasi, Teatro Azione e Carrozzerie N.O.T, ALDES, Teatri Sospesi, Cittadella
dei giovani Aosta, Teatro di Roma – Teatro Nazionale