La Pelanda dell’ex Mattatoio di Testaccio, in occasione del Fringe Festival ha regalato a Gufetto esperienze inattese. La sera del 11 gennaio, il pubblico che fa ingresso nel foyer alle 22 per la rappresentazione di S’ACCABADORA (fra i tre semifinalisti) è accolto da un silenzio inaspettato. Dalle vasche in pietra non arriva più il suono dello sciabordio dell’acqua, i gelidi piani di marmo sono perfettamente puliti, non c’è più traccia degli animali che hanno urlato la loro condizione di carne da macello. La Pelanda del Mattatoio è- adesso – un luogo intimo ed evocativo.
Atmosfera inusuale è anche quella in cui ci si ritrova nell’attesa dell’’inizio de IL FILO SPEZZATO, in scena il 17 gennaio che integra lingua dei segni e italiano: per chi non conosce la lingua dei segni, è difficile sottrarsi dall’osservare i movimenti delle mani e del corpo, le espressioni del viso, degli spettatori in fila, tanto il desiderio di carpirne i dialoghi. Ci accorgiamo così di quanto rappresentazioni così realizzate effettivamente manchino sui palcoscenici.
S'ACCABADORA: la musica di fresu e le suggestioni sarde
S’ACCABADORA, si apre con la proiezione di suggestive xilografie rappresentanti scene di vita e tradizioni sarde, che si fondono con le musiche originali di Paolo Fresu, creando un incantesimo che immerge lo spettatore nella barbagia, mistica e rurale. Due donne, che non possono fare a meno l’una dell’altra, vivono immerse nella loro intima solitudine. S’accabadora, esce e rientra in casa di notte, in punta di piedi dopo aver compiuto atti di estrema pietà e la sua serva, Speranzetta, si strugge in un’esistenza fatta di attese e privazioni. Un castigo loro inflitto da una società ingiusta e patriarcale, che emargina le donne che non si siano definite nel ruolo di mogli e madri.
La pièce è un atto unico. Non deve essere stato semplice misurarsi con le profonde e diverse emozioni che attraversano il commovente rapporto di amore ed odio tra S’accabodara e Speranzetta, ma sicuramente ci sono riuscite le bravissime attrici sul palco e, prima di loro, la penna da cui è nato il testo, che è stato interpretato con intensità e in un dialetto ben restituito. Spettacolo della Compagnia catanese Anfiteatro Sud con Annagaia Marchioro e Marta Proietti Orzella, è stato finalista al concorso “Nuove Sensibilità” del Festival Teatro Italia di Napoli e vincitore del premio nazionale di teatro "Lauretta Masiero" per la drammaturgia (Susanna Mameli che ha curato anche la regia e le scene). Produzione videomapping e realtà aumentata di Michele Pusceddu e Francesca Diana sulle xilografie di Mario Delitala
IL FILO SPEZZATO: spettacolo in LIS
IL FILO SPEZZATO è uno spettacolo in LIS, accessibile sia al pubblico sordo che udente, in quanto l’interpretazione in scena è nella lingua dei segni italiana, accompagnata dall’audio in Italiano.Dario e Davide condividono un ‘appartamento a Roma. Tra bollette da pagare e lavori precari i due affrontano le difficoltà quotidiane con occasionali battibecchi e parole di conforto.
La trama è lineare e rimane sullo sfondo dell’intento principale dello spettacolo, raccontare e denunciare le difficoltà lavorative degli assistenti alla comunicazione, costantemente sottoposti a riduzioni di orari di lavoro e messi in condizione di non poter svolgere serenamente la loro attività. Con conseguenze sulle persone sorde provocando una forte emarginazione delle stesse, soprattutto in ambito scolastico. La pièce ha il merito di portare lo spettatore ad una immedesimazione tale da aiutare a comprendere l’intera situazione da diversi punti di vista.
Interpreti sul palco sono Davide Baia, Andrea Alberto e Dario Pasquarella, del quale sono anche la regia e la drammaturgia dello spettacolo, quest’ultima curata da Maria Sara Mirti, insieme al testo in italiano. Luci e audio sono stati curati da Laura Rubin.
Lo spettacolo è realizzato e prodotto da Arte&Mani-Deaf Italy, Associazione formata da sordi e udenti che da anni si occupa di Teatro Sordo LIS (Lingua dei Segni Italiana), forma espressiva che promuove rappresentazioni nate da drammaturgie originali, in cui la LIS e l’Italiano vengono utilizzate con uno stesso registro linguistico, contribuendo all’arricchimento della letteratura sorda LIS. L’obiettivo comune è quello di promuovere e valorizzare la cultura sorda, realizzando al contempo un teatro sperimentale e innovativo, in continua evoluzione.
S'ACCABBADORA
roveniente da
Cagliari
liberamente ispirato a
“Le Serve” di J. Genet
regia e drammaturgia
Susanna Mameli
con
Annagaia Marchioro e Marta Proietti Orzella
musiche
Paolo Fresu
soggetto e regia video
Susanna Mameli
produzione videomapping e realtà aumentata
Michele Pusceddu e Francesca Diana
scene
Susanna Mameli
Il filo spezzato
Compagnia Arte&Mani – Deaf Italy Onlus
proveniente da
Roma
regia e drammaturgia
Dario Pasquarella
curatrice del testo in italiano e drammaturgia
Maria Sara Mirti
con
Dario Pasquarella, Davide Baia, Andrea Alberto
scenografia e costumi
Dario Pasquarella
luci e audio
Laura Rubin