Vi raccontiamo lo spettacolo vincitore della terza edizione del DOIT FESTIVAL, la rassegna curata ed organizzata da Angela Telesca e Cecilia Bernabei presso l'Ar.Ma Teatro in aprile: l ALFREDINO-L'ITALIA IN FONDO A UN POZZO della compagnia Effetto Morgana, tratta della drammatica vicenda di Alfredino Rampi, il bambino caduto in un pozzo nella campagna laziale nei pressi di Vermicino, il 10 giugno 1981.
Nella mente degli spettatori giunti al Doit Festival è ancora vivo il ricordo della tragedia di Vermicino, di quel piccolo Alfredo, per tutti affettuosamente Alfredino, sprofondato in un pozzo artesiano a 36 metri di altezza. Chi ha assistito direttamente alla vicenda, davanti alla tv per la prima diretta RAI, stringendo i propri figli come fossero Alfredino, ha ancora dentro di sé, indelebili, le immagini e le sensazioni di terrore di quel giorno caldo di giugno. Anche molti degli spettatori più giovani, che non erano ancora nati al momento della vicenda hanno conosciuto, però, la storia di questo sfortunato bambino, attraverso i racconti di genitori e nonni.
Lo spettacolo ALFREDINO-L'ITALIA IN FONDO A UN POZZO, vincitore del Primo Premio del DOIT FESTIVAL e del Premio alla Drammaturgia, mette in scena la tragica storia di Alfredino Rampi che, in vacanza con la famiglia presso Vermicino, durante una passeggiata con il padre chiede di poter far ritorno a casa da solo attraverso i prati, come già aveva fatto tante altre volte.
Alfredino, a soli sei anni, da quel momento, scompare. Il sesto senso della nonna Veja la porta subito a pensare al pozzo, ma questo è chiuso; si cerca altrove, finché il brigadiere Giorgio Serranti, non convinto, torna sul posto e scopre la terribile verità: Alfredino è sprofondato nel pozzo.
Fabio Banfo sceglie di raccontare, attraverso una scrittura profonda e senza volontà accusatoria, la vicenda di Alfredino Rampi, mettendo in luce tutte le contraddizioni di quelle tragiche giornate; la diretta del dolore, i dibattiti, la mancanza di organizzazione (ricordiamo che dall' incidente di Vermicino nascerà poi la Protezione Civile) calandosi nei panni di diversi personaggi coinvolti negli eventi. Compariranno, tra gli altri, il comandante dei vigili del fuoco Elveno Pastorelli, i volontari Angelo Licheri e Donato Caruso, che si caleranno nel pozzo, la mamma di Alfredino durante il suo toccante dialogo con il presidente Sandro Pertini.
Altra importante protagonista dello spettacolo è l'Italia. Alfredino diventa il simbolo dei contradditori anni '80, delle luci e delle ombre della società e della politica italiana.
Lo spettacolo è un monologo, ma è anche una narrazione a più voci: Fabio Banfo riesce infatti, con maestria, attraverso toni pacati ma grande tensione emotiva nella recitazione, con gesti precisi e cambi di registro efficaci, a calarsi nei panni dei tanti protagonisti della vicenda del piccolo Alfredino, evocato da una sedia vuota in mezzo al palcoscenico.
Cambi di luce, sempre soffuse, giochi di ombre, pochi oggetti di scena, ma significativi (microfoni, cuffie, un megafono, la fune dei soccorritori), efficaci idee registiche della talentuosa Serena Piazza, rendono la piéce poetica e coinvolgente, senza ricercare mai forzatamente la commozione degli spettatori.
Il rumore sordo delle trivelle che accompagna lo spettacolo ricorda al pubblico che quella a cui sta assistendo è una lotta contro il tempo e, anche se tutti ne conoscono l'esito, è come se ci fosse ancora un'ultima speranza.
Lo spettacolo, e questo è un suo punto di forza, è al contempo narrazione e rappresentazione, cronaca giornalistica e poesia. Molto suggestive alcune scelte drammaturgiche e registiche, come immaginare un Alfredino ragazzo, tra musica e primi amori e di condividere questo momento con il pubblico, quando l'attore si siede in mezzo agli spettatori commossi o utilizzare il gioco delle ombre cinesi e dare voce ad alcuni eroi dell'infanzia di Alfredino, come Goldrake.
ALFREDINO- L'ITALIA IN FONDO A UN POZZO, la cui realizzazione è stata ispirata anche dal testo di Massimo Gamba "Vermicino, l'Italia nel pozzo" è, dunque, la cronaca di un evento che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso per giorni, che ha modificato il modo di intendere la TV, è lo specchio dell'Italia degli anni '80, ma è' soprattutto il ricordo commosso di un bambino che tutti sono stati convinti fino all'ultimo si sarebbe salvato.
"Volevamo vedere un fatto di vita, e abbiamo visto un fatto di morte", disse Giancarlo Santalmassi durante l'edizione straordinaria del Tg2 del 13 giugno 1981.
Alfredino da quel pozzo, è vero, non è mai uscito ma durante lo spettacolo lo abbiamo sentito tutti un po’ lì, in mezzo a noi.
Visto Giovedì 30 e venerdì 31 marzo
Info:
ALFREDINO. L’ITALIA IN FONDO A UN POZZO
regia Serena Piazza
drammaturgia Fabio Banfo
sound design Fabio Cagnetti
Produzione Effetto Morgana – LOMBARDIA
ph: Sergio Battista