In casa con Claude@Teatro Belli:Tra lacune e potenzialità

Dai brani di  Being at home with Claude di René Daniel Dubois, Giuseppe Bucci realizza la regia di In casa con Claude, in scena al teatro Belli di Roma il 26 e 27 ottobre 2023.

Il testo di Dubois racconta una storia d’amore dal finale tragico, un thriller psicologico senza luogo né tempo. Fabrizio Apolloni e Andrea Verticcio, nei panni dei due protagonisti, riportano questa storia nei giorni e nei luoghi nostri, mettendo in luce come, una storia scritta negli anni 60, abbia ancora delle risonanze per noi molto forti.

Con le musiche di Jo Cosa, le scene di Filippo Stasi, aiuto regia Anna Bocchino, In casa con Claude è vincitore del premio Miglior Regia LGBTQ+ Vesuvius Film Festival 2022, Miglior Attore under 35 Premio Claudio Nobis 2023, Miglior Regia e Giovane Attore Napoli Cultural Classic 2022.

Un dramma intimo e introspettivo che prende il via da un confessato omicidio e diventa manifesto di categorizzazioni ed emarginazioni sociali condivise.

un interrogatorio pluridirezionato

Lo spettacolo si sviluppa sulle linee di un incalzante interrogatorio tra un commissario di polizia e un giovane escort di nome YvesYves si è autodenunciato alla polizia dopo aver ucciso un ragazzo, Claude, di cui alla fine dell’opera si dichiara innamorato ma desiste nel raccontare le vere motivazioni di questo gesto. Comincia un’indagine che va ben oltre le pratiche dinamiche omicide, ed apre le porte all’esplorazione dei molteplici significati che alcune professioni e orientamenti sessuali portano con sé, ora come allora. Tematiche oggi molto discusse e affrontate in tavoli differenti, che sicuramente hanno bisogno di essere sostenute e comprese per essere scardinate dai pregiudizi. Forse, però, questo riadattamento non va sufficientemente a fondo in tali questioni, presentando un quadro generale per certi versi inconcludente, sia da un punto di vista etico, che politico e psicologico. 

in casa con claude: le incognite

Si apre la scena con una scenografia che ricostruisce una sala d’interrogatorio attraverso l’uso di molteplici specchi e due sedie dallo stile quasi estraneo al contesto. Un coordinamento estetico non incisivo ma neanche troppo neutro per essere multifunzionale.

La regia si muove nel tempo e nello spazio, alternando il presente della scena con flashback del misterioso giorno, realizzando un prodotto registico abbastanza ritmato. Cosa che invece è difficile dire per la ripartizione interna della drammaturgia, che presentava grandi blocchi di monologhi che non rendevano scorrevole e dinamica la scena.

I due attori in scena, Fabrizio Apolloni e Andrea Verticcio, non si equiparavano nell’energia, ma davano un senso di profondo dislivello, sia in termini di presenza scenica sia di tecniche interpretative ed attoriali. 

Andrea Verticcio, premiato come Miglior Attore under 35 Claudio Nobis 2023 e Giovane Attore Napoli Cultural Classic 2022, aveva una forte energia sul palcoscenico e una prestanza corporea abbastanza pertinente al personaggio interpretato. Sicuramente ha lasciato intravedere spunti di una sufficiente preparazione fisica, che caratterizzava quasi totalmente il suo personaggio e la sua verve attoriale. Un po’ meno naturale e credibile la sfera emotiva del personaggio, che appariva a tratti forzata e recitata.

Si ha avuto l’impressione che In casa con Claude sia adattabile interamente come monologo, poichè il personaggio dell’ispettore è quasi totalmente una spalla a servizio del protagonista e non porta alcuna evoluzione alla storia né è parte attiva di una relazione tra personaggi.

L’ispettore è a servizio di una narrazione che potrebbe accadere anche da sola, prendendo, ad esempio, il pubblico come interlocutore o immaginando che sia esso stesso il grande occhio della parte inquisitoria.

LE DISTANZE

Questo isolamento scenico è stato evidenziato anche dall’interpretazione dell’attore, che nei grandi momenti di silenzio non ha mantenuto un ascolto attivo e compartecipato, piuttosto ricopriva un controscena non essenziale e fatto tutt’al più di pose e appuntamenti registici.

Un altro aspetto che ha frapposto distanza in sala è stata la mancanza di contatto, non solo fra i due attori, ma anche fra i personaggi e il pubblico, accentuata dagli sguardi assenti e poco centrati dei due attori. Gli occhi sono molto indicatori ed incisivi di qualsiasi tipologia di relazione e la loro assenza è il primo indice di una crepa relazionale molto profonda.

cura e potenzialita’: cosa ci lascia

In casa con Claude appare come uno spettacolo registicamente lineare, che si conclude con un’immagine finale plastica ed estetica. Presenta delle potenzialità interne da sviscerare ed esplorare, sia nell’aspetto delle tematiche presentate, sia nella cura delle tecniche attoriali ed interpretative, affinché lasci un segno incisivo allo/a spettatore/trice di oggi.

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