“CHE SPETTACOLO è?” con Salvo Miraglia e Jessica Loddo mise en éspace divertente e pensata sui vizi e virtù dell’essere umano andato in scena nel maggio scorso al Teatro Trastevere. Due attori in scena e nella vita. Salvo Miraglia, molto a sud, e Jessica Loddo, molto a nord, devono debuttare il giorno dopo e sono ancora indecisi sul testo: occasione imperdibile per confrontarsi, provare brani di teatro e di cinema.
Che Spettacolo è: DOVE (QUASI) TUTTO è POSSIBILE
Uno spettacolo senza trama che si muove influenzato episodicamente dagli umori e dal momento degli attori in scena.
Nessuna traccia vera da seguire, ma boe da raggiungere nuotando attraverso la spontaneità in un dialogo sempre diverso che va “a braccio”, nel raffinato esercizio dell’improvvisazione. In letteratura è chiamato “flusso di coscienza” e personaggi come Joyce e Woolf ne sono stati esponenti.
Uno stratagemma che ricrea ogni volta una dimensione teatrale diversa e irripetibile, esaltando la natura stessa dell’imprevedibilità delle repliche. Perché il teatro non è imprigionato dalla cinepresa, ma è la riproduzione della variabilità umana.

Che Spettacolo è? Il Nord e il Sud dello stesso Paese
La dicotomia Settentrione e Mezzogiorno funziona perfettamente come escamotage per lo spunto alle battute, ma anche per evidenziare in modo pungente le distanze culturali e le egemonie del quotidiano che separano il 45esimo parallelo dal 38esimo.
Tutti sotto un tricolore ma tra il verde e il rosso, la striscia bianca cela diversi approcci alle situazioni, alle abitudini e alle priorità che compongono non solo la sub cultura regionale, ma influiscono perfino sul carattere personale.
I due attori giocano con mano ferma su questi dislivelli e calcano la mano per arricchire la tensione in scena, o per accendere degli sfottò (mai volgari, va sottolineato) che racchiudono un po’ di campanilismo e un po’ di competizione.
Tutto si presta a vivacizzare questa lotta tra gli attori che si studiano e si colpiscono come in un incontro di scherma.
Che Spettacolo è? La traccia c’è, MA è invisibile
Un percorso sciolto, ma con stazioni ferme da raggiungere (e recitare). Come in videogame, sono punti di salvataggio che rendono omaggio a nomi come Pirandello, Chaplin, Mankiewicz, Byron, ma anche un monologo più contemporaneo e del tutto femminile come quello di Cynthia Nixon “Be a Lady they said”.
CHE SPETTACOLO E’: Miraglia e Loddo, l’interpretazione
Una serie di numeri precisi e studiati che fanno da vetrina alle capacità sceniche e ai tecnicismi dei due attori. Miraglia, che non si limita a usare il palcoscenico in modo tradizionale, ma sa anche sviluppare uno speciale canale diretto con lo spettatore, mettendone alla prova il suo scibile teatrale. È un artista poliedrico e prismatico, profondo conoscitore del teatro, della sua storia e della sua tecnica, amalgama questa sapienza con una sorprendente dote interpretativa. La sua recitazione afferra sempre una sfumatura da quel suo retroscena meridionale che lo colora in modo unico, perché non strumentalizza le sue geografie e non tenta neppure di nasconderle, semplicemente si lascia scivolare su quelle corde per trovare la giusta dose di naturalezza che gli serve per entrare e uscire dai suoi personaggi.
Loddo porta anche lei qualcosa di diverso sul palcoscenico. Professionista del doppiaggio, come il collega non cela le gestualità e le vibrazioni raffinate e altezzose del Settentrione, dipingendosi con tutta la sua spontaneità e interpretandosi in modo sciolto e realistico.
Uno spettacolo sui generis che ha innumerevoli volti e innumerevoli possibilità diventando di fatto qualche cosa di diverso ogni sera ed è con questa consapevolezza che ne consigliamo la visione perché c’è una sola certezza: quello a cui assisterete è qualcosa di unico che non si ripeterà mai più.
Visto il 24 maggio 2022