Il “fiore ostinato” di Maria Strova si è schiuso alla Casa dell’Architettura

Lunedì 9 novembre, alla Casa  dell’Architettura, è stato presentato “Burka”,  il nuovo libro di Maria Strova, considerata nel mondo tra le più importanti performer e interpreti della danza orientale, nonché direttrice a Fiano Romano del “Teatro del Respiro” e dell’associazione “A.S.D. Omphalos”. Durante la conferenza di presentazione è intervenuto anche Paolo Portoghesi e Martinica Ferrara. Claudia Tomarelli è stata la  moderatrice, ma la ricordiamo anche per la sua profonda lettura di alcuni brani di “Burka”.

L’autrice ha voluto offrire al pubblico la sua lettura artistica di un indumento così ingombrante e oscuro come il burka afgano, servendosi prima di tutto delle sue danze.   Le danzatrici Martinica Ferrara, Barbara Gervasi e Giada Somenzari, indossando il burka ed altri costumi di danza, hanno quindi eseguito e accompagnato Maria Strova nelle sue bellissime coreografie,  che hanno trasmesso al pubblico un linguaggio fatto di limiti e di occultamento, ma anche di resistenza, rinascita e libertà.

Al termine delle danze nel suo intervento il celebre architetto Paolo Portoghesi ha espresso come dopo l’esecuzione di una danza bisognerebbe rimanere nel silenzio, per far parlare la stessa arte. Maria Strova ha ammesso che non è stato facile far capire alle allieve perché mai dovessero indossare un velo così pesante e per certi versi offensivo, denigratorio e invivibile. Ma l’autrice ha rivelato come l’impegno di un’artista deve andare oltre il semplice rifiuto, deve concedersi di indagare nel vissuto delle cose anche quando sembra difficile e improponibile.

Quando la danza diventa un “fiore ostinato” solo la Casa dell’Architettura può contenerne l’energia dirompente.

A presto la recensione di “Burka” per Gufetto Mag.

 

Note di stampa

Sensuale, ironica e fuori dagli schemi, Maria Strova Colombiana cresciuta negli Stati Uniti è direttrice del Teatro del Respiro di Fiano Romano, a Roma. E’ considerata tra le più importanti performer di danze orientali e grazie al suo lavoro di coreografa, danzatrice, insegnante e scrittrice è impegnata da anni nello sviluppo dell'identità culturale della Danza del Ventre e nell'accompagnare le donne a danzare con coraggio e fierezza della propria unicità.

Da questa esperienza artistica è nato BURKA il suo ultimo libro, edito da Gangemi Editore. Indossato come un semplice costume di scena, attraverso la danza il Burka è divenuto per Maria Strova lo strumento, il mezzo per compiere un viaggio introspettivo sull’essere donna.

Indossare il Burka per l’autrice è stata una libera scelta, affrontata in modo artistico e sinuoso: danzando, strappando il tessuto, irrompendo con le gambe e le braccia. Come testimoniano le fotografie scattate da Calogero Ferrara che riprendono l’artista danzare con il Burka, nella selvaggia natura di Ustica, della Sicilia e di Corfù. Luoghi incontaminati, che hanno assecondato il percorso introspettivo dell’autrice, segnato da sensazioni di vita, di resistenza, di lotta e di bellezza. Emozioni vissute dietro una grata, come in una mobile prigione. Ma restando sempre in ascolto.

Come i Burka psicologici, questo velo totale confonde i sensi e indossandolo sulla propria pelle Maria Strova è riuscita a percepire come la vocazione artistica di questo abito sia anche quella di non arrendersi alle sue restrizioni. Perché il Burka non è solo ciò che vuole annientare, ciò che rende invisibile: ma anche il suo contrario.

La serata sarà accompagnata da una performance di danza intergenerazionale ispirata al Burka, a cura di Maria Strova che per l’occasione danzerà con sua figlia Martinica Ferrara e le danzatrici Anita d’Alessandro, Barbara Gervasi e Giada Somenzari. Durante la performance Chiara Tomarelli leggerà brani del libro.

Edito da Gangemi Editore il volume è disponibile a Roma il giorno della presentazione e successivamente tramite il sito www.danzadelladonna.it

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